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L’utilità dell’inutile: saperi inutili ma indispensabili

di | in: Primo Piano

Luigi Lacchè_Nuccio Ordine_Angelo Ventrone

Considerare le discipline scientifiche e umanistiche  come separate è un’idiozia 

Nuccio Ordine all’Università di Macerata parla dell’utilità dei saperi umanistici e ricorda Alberico Gentili e Padre Matteo Ricci.

 

Macerata – “Considerare le discipline scientifiche e umanistiche come separate è un’idiozia”. E’ un Nuccio Ordine a tutto campo, quello che è stato ospite stamattina nell’Aula Magna dell’Università di Macerata. Qui il filosofo e docente calabrese ha tenuto la lectio magistralis conclusiva dell’attività didattica della Scuola di studi superiori Giacomo Leopardi. Egli ha parlato della straordinaria utilità dei saperi oggi considerati “inutili”. Il suo saggio-manifesto “L’utilità dell’inutile”, edito prima in Francia e poi in Italia, ha venduto decine di migliaia di copie solo in Italia e ha in cantiere traduzioni in tutto il mondo, perfino in Corea e Cina.  Attraverso le riflessioni di grandi filosofi e di grandi scrittori, egli mostra come l’ossessione del possesso e il culto dell’utilità finiscano per inaridire lo spirito, mettendo in pericolo non solo le scuole e le università, l’arte e la creatività, ma anche alcuni valori fondamentali come la dignitas hominis, l’amore e la verità.

“Ordine ci fa veder quanto sia importante per un Paese come l’Italia mantenere questi saperi, da cui nasce quanto di meglio abbiamo. Un’utilità assolutamente importante per i nostri giovani e per il nostro futuro”, è il commento del rettore Luigi Lacchè. “Sono saperi che ci aiutano a scoprire le infinite connessioni nel mondo e quelle che abitano dentro di noi”, ha sottolineato il direttore della Scuola “Leopardi” Angelo Ventrone.

Nuccio Ordine ha iniziato il suo intervento citando due illustri marchigiani, il cui pensiero – sostiene – deve essere alla base della costruzione comune dell’Europa. “Questa – ha detto – è l’Europa da portare avanti: l’Europa di Alberico Gentili, che considerava la religione come qualcosa che deve unire, e non separare; l’Europa di Padre Matteo Ricci, che con il suo trattato sull’amicizia ha indicato un modo nuovo di guardare all’altro e alle relazioni umane diverso da quello degli “imprenditori della paura” di oggi; un’Europa che non sia quella dei crediti, che vorrebbe espungere la Grecia: sarebbe un’Europa senza radici”.

Ha proseguito con la formazione dei giovani, formazione che “richiede tempi lunghi, anni, e non i 140 caratteri di un tweet”, ribadendo che scuola e università non possono essere considerate come aziende, che devono vendere diplomi. “Se la logica aziendale intende eliminare gli sprechi, siamo tutti d’accordo. Il problema è quando sono minacciati gli assunti base dell’università e della scuola”. Secondo Ordine, la deriva aziendalistica del mondo della formazione è dimostrato anche dal linguaggio adottato, che “usa il linguaggio economico per parlare di crediti e debiti formativi, che dovrebbero essere calcolati in base alle ore di studio. Ma come si può calcolare quanto tempo ci vuole per leggere un cantico di Dante?”.




12 Maggio 2015 alle 21:47 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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