Georges Perec “Le cose”
di Pierluigi LucadeiJerome e Sylvie vivono Parigi con la frustrazione della loro impossibilità, romantici ma rancorosi, costretti ad un appartamento di trentacinque metri quadrati. Persi i propri sogni nel regno del futile e del superfluo, vivono giornate scandite dallo scoramento per un’assenza forzata, per un’esclusione coatta, e si producono in fantasie e imitazioni di mondi intravisti nelle parole dei fortunati o nelle pagine delle riviste con cui nutrono il proprio intelletto e la propria rabbia.