Cooperative di comunità per rinascere dopo il terremoto

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Un modello di innovazione sociale in cui i cittadini sono produttori e fruitori di beni e servizi sul territorio

Comunanza (Ap), 26 ottobre 2017 – Le cooperative di comunità come strumento per creare nuove opportunità di rinascita e di sviluppo nelle aree interne e in particolare nelle zone colpite dal terremoto. Come funziona questo progetto è stato spiegato durante l’incontro “Cooperazione per la comunità – La cooperazione al servizio della comunità per la ricostruzione del tessuto sociale”, che si è svolto nella Sala del Consiglio comunale di Comunanza (Ap), promosso dall’Alleanza delle Cooperative Italiane Turismo per il progetto “Borghi del cuore”, dedicato ai luoghi colpiti dal terremoto del 2016 e inserito in “Borghi-Viaggio Italiano”, iniziativa promossa dal ministero dei Beni culturali e gestito per conto di 18 regioni dalla Regione Emilia Romagna.

“La cooperativa di comunità è un modello di innovazione sociale in cui i cittadini sono produttori e fruitori di beni e servizi – ha detto Paolo Scaramuccia, responsabile Cooperative di comunità Legacoop -, è un modello che crea sinergia e coesione in una comunità, mettendo a sistema le attività di singoli cittadini, imprese, associazioni e istituzioni rispondendo così ad esigenze plurime di mutualità”. Fra queste l’offerta di servizi sociali, energetici, ambientali, di ristorazione, turistici, sanitari. Come costruire una cooperativa di comunità lo hanno spiegato Fabio Grossetti, coordinatore regionale di Legacoop Marche, e Mauro Scattolini, direttore di Confcooperative Marche.

“Non è solo una scelta economica e sociale – ha affermato Gianfranco Alleruzzo, presidente Alleanza Cooperative Italiane Marche – ma una scelta politica di una comunità che si riattiva e si assume la responsabilità di gestire dei servizi a livello locale. Abbiamo bisogno di pensare a questa possibilità come bene comune per continuare a vivere su questi territori”.

Una necessità condivisa dalla vicepresidente della Regione Marche, Anna Casini, che ha illustrato le azioni già messe in campo dal governo regionale, come “l’impegno dei 160 milioni del fondo di solidarietà per il terremoto delle altre Regioni, derivato dal 3% dei Piani di sviluppo rurale, gli 8,5 milioni del progetto aree interne per il Piceno, i fondi per la Salaria, per la banda larga, per le infrastrutture della Valdaso”. Il sindaco di Comunanza, Alvaro Cesaroni, ha parlato dell’importanza “di confrontarci sulla parola territorio e sulla possibilità di valorizzarlo con le cooperative di comunità e anche con progetti come il Mercato della terra, la piazza dei nostri produttori”.

Delle esperienze in corso nelle altre regioni hanno parlato Massimo Gottifredi e Debora Violi dell’Alleanza Cooperative Italiane Turismo e Beni culturali, che, nelle conclusioni del convegno, ha sottolineato l’opportunità di creare imprese cooperative sul territorio nei settori turistici e culturali, Marco Patane’, Agci Culturalia, Sonia Chellini, vicepresidente Slow Food Italia, così come Oreste Torri, presidente cooperativa Valle dei Cavalieri di Succiso (Re), una delle prime cooperative di comunità create in Italia.

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