Digital Lab, “Realtà Manipolata”

Digital Lab, “Realtà Manipolata”
Evento del Rotary Club di San Benedetto del Tronto
San Benedetto del Tronto C’era il Governatore del Distretto 2090, Gioacchino Minelli, all’iniziativa organizzata dal Rotary Club di San Benedetto del Tronto in collaborazione con la commissione Rotary Digital Lab incentrata su “La Realtà Manipolata”, un incontro che ha visto una folta partecipazione, anche da parte di soci degli altri club del territorio, e che si è svolta venerdì pomeriggio al Medusa Beach di San Benedetto. A fare gli onori di casa, naturalmente, è stato il presidente del Rotary Club di San Benedetto del Tronto Massimo Esposito: “L’iniziativa – ha spiegato – conclude un ciclo di eventi legati al Digital Lab. E’ una tematica di estrema attualità che abbraccia un po’ tutti gli effetti che possono riversarsi attraverso l’introduzione delle nuove tecnologie sia nell’ambito della società che all’interno di realtà associative come la nostra”.

A relazionare, nella prima parte dell’incontro, sono stati Michele Bresciani, direttore della commissione Digital Lab e Gianna Prapotnich, assistente del Governatore per i club di Ancona, Ancona Conero, Falconara, Ancona 2535 e Senigallia e componente della commissione Digital Lab. In particolar modo l’intervento di Bresciani che ha fatto il punto sull’attività della commissione che ha organizzato otto webinar e dialogato con numerosi club. “La soddisfazione – ha spiegato – è legata alla consapevolezza di aver aiutato alcuni di quei club a muoversi meglio nel territorio digitale e questo è l’aspetto che ci rende orgogliosi del viaggio che abbiamo fatto insieme”.
Ad intervenire è stato anche del prossimo rappresentante distrettuale del Rotaract di Ascoli Piceno Giuseppe Paolucci ma anche quello del giovanissimo Leonardo Tamburi dell’Interact Club di Senigallia, anch’egli in procinto di ricoprire il ruolo di responsabile distrettuale. Gli interventi dei due si sono focalizzati proprio sulle nuove tecnologie e su quali siano le potenzialità da poter mettere in campo come è stato dimostrato nei mesi più duri della pandemia quando proprio la possibilità di restare connettersi attraverso strumenti digitali ha consentito di “sopravvivere” al trauma dei vari lockdown.
La seconda parte dell’incontro ha visto l’intervento dell’incoming president del Rotary Club di San Benedetto del Tronto, l’antropologa giuridica Maria Rita Bartolomei, che ha affrontato la tematica “Tra reale e virtuale, cultura digitale e trasformazione dell’ontologia umana” soffermandosi su come le nuove tecnologie vadano a modificare non soltanto il modo di comunicare ma anche tutti i sistemi individuali e collettivi di azione e di pensiero. “Modificano – ha spiegato la professoressa Bartolomei – anche il nostro modo di comportarci e di pensare creando nelle situazioni più estreme, soprattutto nei giovani, delle forme di dipendenza vera e propria che possono avere gli stessi effetti psicologici e fisici della dipendenza da sostanze”.
Interessanti, quindi, gli interventi della professoressa Antonia Cava, dell’Università di Messina in Sociologia dei processi culturali, che è intervenuta sull’argomento “OnLife, interazione e vita quotidiana”, e dell’architetto Vito Sforza, autore di “Iosonofalso”, un progetto artistico a carattere fortemente socio-culturale, attraverso il quale Sforza tenta di evidenziare il ruolo ormai performativo svolto dalle nuove tecnologie, dai media e soprattutto dai social media, nell’influenzare lo “sguardo” degli utenti, singoli individui o masse che siano. All’esterno del Medusa Beach, in occasione dell’incontro, c’era anche un’esposizione delle opere dell’architetto.
A concludere gli interventi, al termine di una tavola rotonda, è stato il governatore Gioacchino Minnelli, giunto insieme alla consorte Lisa Ruhe: “Oggi abbiamo fatto il punto su una scommessa iniziata qualche mese fa – ha detto rivolgendosi ai presenti – e prevedeva di offrire a tutti i club del nostro distretto la possibilità di approfondire gli argomenti sotto due aspetti, uno molto tecnico e l’altro più culturale. E in entrambi i casi si è registrato molto successo perché tutto ha visto coinvolte persone molto giovani e persone che hanno da tempo superato gli “anta” e si trovano a confrontarsi con un linguaggio che, per quanto riguarda anche me, trovano difficoltà a fare proprio. In qualche modo però ci siamo riusciti. Per questo la vera difficoltà è invece stare al passo e Digital Lab è nato proprio per questo: per consentire a tutti di mantenere sempre attiva la conoscenza delle tecnologie digitali”.
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