La terza edizione del festival di Civitanova ha costruito attorno al tema tutti gli incontri del pomeriggio e i philoshow della sera.Il festival è partito dalla filosofia, dalle due divinità individuate da Nietzsche come alla base della cultura occidentale per indagare i fenomeni del contemporaneo.
Il dio dell’ordine, della razionalità e della misura e quello della danza, dell’eccesso, del corpo e del disordine hanno accompagnato gli spettatori fra le anime femminili della musica italiana, interpreti capaci di rompere clichés facendo compiere passi in avanti alla società.Lucio Battisti, che oggi avrebbe 80 anni, ma è per sempre giovane nelle ballate che ha scritto e che segnano la giovinezza di ciascuno di noi. Cantante che appartiene al mito e che vive nella dimensione di una “provvisoria eternità”.
E infine Dioniso ha mostrato il volto di chi ha guardato l’abisso, percorrendo la strada della ricerca di un senso e di una felicità che non poteva essere afferrata e che ha strappato alla vita il genio e la creatività di artisti bruciati giovani come stelle cadenti.
Questa è stata ROCKSOPHIA 2023!

Dai Rolling stones a Tina Turner, le note di Paint it black e The best raccontano l’edizione 2023 di Rocksophia a Civitanova. Quattro giornate densissime di musica, parole ed eventi che hanno accompagnato il pubblico alla scoperta del “lato oscuro” della musica e del suo potere salvifico. Un’edizione, la terza, che ha portato a compimento un’idea di progetto sorta nel 2021 e che ha dimostrato la sua completezza e profondità. Che si può, attraverso la musica rock, parlare di fenomeni culturali contemporanei.
Ma il festival ha dato dimostrazione anche di essere un volano turistico con un riscontro di presenze provenienti da tutta la Regione arrivate appositamente per assistere agli appuntamenti in programma, confermando la sua vocazione di manifestazione attrattiva di un turismo che si nutre di cultura.
A conclusione positivo il bilancio della direttrice artistica Lucrezia Ercoli: “siamo molto soddisfatti di questa edizione di Rocksophia – afferma – e non solo perché il pubblico ci ha dimostrato un affetto e un apprezzamento costante con la sua presenza a tutti gli appuntamenti e per tutte le giornate del festival. Abbiamo conseguito però anche un risultato sul piano culturale – prosegue Lucrezia Ercoli – ed è questo un bilancio che ci riempie ancora di più di orgoglio. Siamo riusciti attraverso il tema a far emergere la “natura” di Rocksophia, un festival che vuole, partendo dalla musica, affrontare quei temi che sono ancora considerati tabù: la morte, la dipendenza, la libertà e l’emancipazione, il desiderio. E la musica rock in questo offre una chiave di lettura potente capace di rimettere al centro della riflessione argomenti e temi e di andare in profondità, restituendoci un’identità rinnovata, più ricca, più piena”