Sviluppo del territorio, UniMc misura l’efficacia dei progetti per il Gal Colli Esini San Vicino

Sviluppo del territorio, UniMc misura l’efficacia dei progetti  per il Gal Colli Esini San Vicino

L’Ateneo condurrà lo studio pilota sulla misurazione dell’efficacia delle politiche per lo sviluppo locale finanziato dal Gal Colli Esini San Vicino.

Macerata – Funzionano davvero i progetti per la riqualificazione dei territori attuati con i fondi europei? Sarà l’Università di Macerata a condurre uno studio pilota, commissionato dal Gruppo di azione locale Colli Esini San Vicino, sulla misurazione dell’efficacia delle politiche per lo sviluppo locale. Il Gal, attraverso una procedura di gara negoziata, ha assegnato a un team di ricercatori di Unimc il compito di creare, nel corso di tre anni, un modello che permetta di stimare gli effetti socio economici delle linee d’azione contenute nella programmazione territoriale, in modo particolare di quelle orientate dai progetti integrati di sviluppo locale e con un’attenzione particolare alla definizione degli indicatori più idonei a identificare il livello di benessere sociale del territorio 

Il Gal Colli Esini San Vicino, rappresentato dal presidente Riccardo Maderloni, è l’agenzia di sviluppo locale più rilevante del territorio in tema di programmazione e attuazione di iniziative di sviluppo locale. Per il direttore tecnico Luca Piermattei, “Il compito del Gal è quello di realizzare le azioni per lo sviluppo territoriale, creando opportunità d’impresa, occupazione e benessere, nella salvaguardia del patrimonio naturale e culturale. In questa ottica, abbiamo la necessità di valutare l’impatto socio economico dei fondi comunitari che veicoliamo sul territorio per capire se la direzione è giusta e se stiamo attuando uno sviluppo sostenibile”. Il gruppo di ricercatori dell’Università di Macerata, fra cui Claudio Socci, Anna Grazia Quaranta, Francesca Severini e Rosita Pretaroli, ha maturato un’esperienza consolidata nella valutazione dell’impatto delle politiche pubbliche con numerosi organismi nazionali ed internazionali, come Ismea, Fao, Ministero dell’Interno, Ministero dell’Economia.

“L’Università, in questo modo, può aprirsi verso il contesto socio-economico, esercitando la valorizzazione e il trasferimento delle proprie conoscenze” commenta il rettore Francesco Adornato. PerSocci, docente del dipartimento di Economia e diritto e coordinatore del gruppo di ricerca, “si tratta di una sfida importante dal punto di vista scientifico, poiché consente di calibrare gli strumenti di valutazione più evoluti in letteratura – matrici di contabilità sociale e modelli multisettoriali – su una scala territoriale molto specifica, attraverso la simulazione delle azioni pensate appositamente per quel territorio”.

Fra gli obiettivi principali dello studio, vi è la quantificazione delle ricadute reddituali e occupazionali conseguenti alla programmazione territoriale oltre alla mappatura degli effetti che le politiche locali determinano sulla distribuzione del reddito delle imprese e delle famiglie. L’analisi verrà condotta anche attraverso il coinvolgimento dei principali portatori di interesse del territorio, in particolare nella fase di definizione degli indicatori di benessere territoriale.

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