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ITB Italia continua la sua opera di sensibilizzazione

di | in: Cronaca e Attualità, dalla Città

Dopo l’incontro di ieri mattina ad Ancona, l’ITB Italia continua la sua opera di sensibilizzazione verso il Governo affinché si possa al più presto risolvere questa situazione di incertezza che si è creata dopo la norma capestro emanata dalla Comunità Europea. Il nostro ufficio ha inviato alla segreteria del Ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla la relazione del Presidente e il contributo del legale dell’associazione Avv. Domenico Ricci già pubblicato nell’articolo precedente di ieri. Tutto ciò, come noto, per non arrivare a costringere gli imprenditori turistici balneari a partecipare ad aste pubbliche che li vedrebbero sicuramente sconfitti. Infatti, noi non saremmo mai in grado di competere con holding e tycoon provenienti da tutta Europa con a disposizione quantità di denaro inimmaginabili (sicuramente da riciclare in alcuni casi) che noi non potremo mai contrastare con mutui già accesi che già pesano sulle nostre spalle.

 

Speriamo vivamente che l’onorevole Brambilla legga attentamente le nostre relazioni e accolga la nostra proposta definitiva che può essere solo quella del diritto di superficie o dell’acquisizione da parte nostra delle aree dove insistono le nostre strutture e le nostre imprese. Pertanto nell’inviare le relazioni, abbiamo inoltre chiesto la possibilità di organizzare un incontro nazionale nella città di San Benedetto, sede nazionale della nostra associazione, per ribadire con forza il nostro no alle aste pubbliche e chiedere le certezze che ogni imprenditore deve avere, ovvero di poter sviluppare la sua attività e la sua impresa. Infatti lo stillicidio di notizie degli ultimi tempi sta producendo solo grandi preoccupazioni e malessere tra i diretti interessati avendo la sensazione di aver lavorato spesso per una vita intera per poi ritrovarsi senza il frutto del proprio lavoro. Una situazione incredibile che deve essere assolutamente conclusa positivamente al più presto senza proroghe che non risolverebbero minimamente la diatriba, ma la rimanderebbe solo di qualche anno. Non si può costringere ancora una volta una categoria di lavoratori a scendere in piazza anche perchè non è nella nostra indole.


Per questo affinché il 31 dicembre il Governo possa dare una giusta riposta alla Comunità Europea, ci auspichiamo di essere chiamati nell’immediato.




Il Presidente Nazionale I.T.B. Italia

           Giuseppe Ricci




4 Novembre 2009 alle 14:25 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |
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