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Lettera aperta dell’assessore alle infrastrutture Rocchi al Ministro Matteoli

di | in: Primo Piano

“Caro Ministro, l’assenza dei necessari e concordati finanziamenti statali e l’attesa delle decisioni rischiano di pregiudicare quanto già realizzato dalla Regione”.

Caro Ministro Matteoli,
nel trasmetterle i sentimenti di benvenuto da parte della comunità regionale, colgo l’occasione per focalizzare alcuni problemi che rischiano di cronicizzarsi senza un suo sostanziale e tempestivo intervento. 
Lei sa bene che le Marche in questi ultimi anni hanno puntato su una precisa strategia di rilancio delle infrastrutture per la generale crescita del territorio, strategia che grazie al governo regionale sta avanzando velocemente, ma che è comunque condizionata dal completamento di alcune importanti opere. L’assenza di finanziamenti statali e l’attesa di decisioni vincolanti rischiano infatti di pregiudicare la funzionalità anche di quanto già realizzato e l’operatività dei progetti già approvati dalla Regione e in attesa di stanziamenti per essere avviati.
La giunta regionale ha definito uno strumento di programmazione, il Piano dei Porti (tra breve all’approvazione del Consiglio regionale) e in base all’Intesa generale Quadro firmata da Governo e Regione a febbraio 2009 (quindi quasi un anno fa) per lo sviluppo del Porto di Ancona, la Regione ha completato i lavori per la Darsena del Porto di Ancona e il collegamento ferroviario, ha disposto le procedure per l’acquisizione delle aree dell’ex scalo Marotti, ma ancora dei fondi statali necessari per le opere a mare (128 milioni di euro concordati nell’intesa) non se ne vede l’ombra.
Sarebbe un bel passo avanti conoscere anche il motivo per il quale il CIPE non ha ancora deliberato sulla variante dell’Uscita a Ovest, definita tra Regione e Ministero, già a novembre scorso. Si tratta di una decisione essenziale per il potenziamento della piattaforma logistica integrata Porto-Aeroporto–Interporto, uno degli obiettivi prioritari della predetta Intesa Governo-Regione, che è stata integrata in marzo con altre opere ritenute strategiche, tra le quali alcuni collegamenti ferroviari come l’Ascoli –Antrodoco e le linee interne Ascoli –Porto d’Ascoli, Civitanova Albacina e Fano-Urbino. 

In tal senso, altro punto nodale è poter avere certezze sul finanziamento del raddoppio della Falconara-Orte, in particolare nei tratti Fabriano Castelplanio e Gualdo-Fabriano, come promesso. Ancora, è essenziale la decisione del Ministero e dell’ANAS per il riavvio dei lavori sulla Pedemontana (tratto Fabriano-Sassoferrato) fermi dal 2002 per un contenzioso tra la ditta appaltatrice e l’ANAS.  
All’impegno e alla concretezza della Regione Marche, dunque, per l’apertura di numerosi cantieri – per la prima volta dopo decenni, come l’intesa raggiunta per la Fano-Grosseto, la consegna dei lavori per la direttissima SS76 Ancona-Perugia, la direttissima SS77 Civitanova-Foligno con l’avvio dei lavori, l’apertura della Bretella di Urbino così come il tratto sulla SS 78 Picena ed altri interventi- purtroppo duole constatare che non ha fatto riscontro altrettanta assiduità da parte del Ministero. Siamo in attesa della definizione di diverse questioni che fanno parte del predetto Accordo Quadro aggiuntivo. Questioni non di poco conto, ma essenziali per dare sostanza agli impegni presi da entrambe le parti. Impegni che la Regione ha già rispettato nei confronti della comunità amministrata,  sia riguardo alla definizione degli iter progettuali, sia riguardo agli investimenti e interventi di sua competenza.
Mi piace ricordare in questa sede il riconoscimento ottenuto dalle Marche (premio Pimby) come la prima Regione ad aver completato tutte le procedure (in 6 mesi) in occasione dell’avvio dei lavori della terza corsia dell’A14. Credo sia desiderio di tutti mettere a frutto gli investimenti fatti e moltiplicare gli sforzi per permettere alla nostra regione, così naturalmente bella ma anche talvolta inaccessibile ai grandi traffici internazionali – di superare quello svantaggio infrastrutturale che è ora di invertire in opportunità e sviluppo. La Regione è già pronta da tempo e sta affrontando con il massimo impegno questa sfida. Le Marche, vista anche la situazione economica congiunturale, non possono aspettare, hanno bisogno di certezze finanziarie e giuridiche che non possono che arrivare in tempi certi dallo Stato.“




7 Gennaio 2010 alle 23:05 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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