Benvenuto e Buona Navigazione, sono le ore 01:34 di Gio 2 Mag 2024

Il Mascalzone Settimanale di FDA 01-07 FEB 2010

di | in: Cactus, Noi che... Quelli che..., Oblò: Spunti, Appunti e Contrappunti, Primo Piano

di  Franco De Anna


-La bocca di Montezemolo si è aperta per affermare che la Fiat non ha preso un euro dallo Stato da quando, con Marchionne, è alla guida del gruppo, dal 2004 insomma.

Mah: e gli incentivi non sono un aiuto ? (forse non diretto…).

Mah: sarà vero dal 2004 e prima però ? (forse presidenti e top-managers non dovrebbero disconoscere gli accadimenti degli esercizi precedenti così a cuor leggero…).

A questo punto, si è potuto apprezzare l’intervento immediato sulla scena di uno fra i nostri  politici attivi più spessorati nell’attuale maggioranza, uno che ha sempre mostrato e continua a mostrare almeno pari livello cultural-manageriale del presidente e dell’a.d. Fiat : Calderoli Roberto ha replicato, ha replicato a Montezemolo. E la replica, secca, si è basata – rifacendosi alla rettorica di Cicerone e Quintiliano – sul canone classico del paragone calzante.

Se l’affermazione di Montezemolo – ha sferzato Calderoli Roberto – voleva essere una barzelletta, sappia il presidente Fiat che non fa neppur minimamente ridere!

Giusto! Doveroso! Ben detto!

Chi più del Calderoli può giudicare la valenza di una barzelletta, chi?

In particolare di quelle esternate da presidenti, chi?

Ed è apparso così compreso nel nuovo ruolo di valutatore da dimenticarsi di aprire la camicia per mostrare cosa fosse disegnato oggi sulla sua canottiera, così lasciando in costernazione l’intero mondo arabo che ultimamente aveva fatto  sbellicare dalle risate, letteralmente.

Non mi permetterei mai di suggerire alcunchè a un nostro politico,  per cui mi si passi la domanda a seguire solo come una considerazione… sconsiderata.

L’irremovibilità della Fiat nell’affrontare  il problema di Termini Imerese (e di tutto il sud peninsulare…), conoscendo le indiscusse capacità e la visione manageriale globalizzata di Marchionne, sembrano o no  sintomatiche di decisioni alternative aziendali  nel settore produttivo che , geograficamente, potrebbero  investire addirittura l’intero territorio nazionale e non solo il sud d’Italia?

Mammamia, a me sembrano.


-I processi pendenti contro boss della nostra Mafia (Italia, prima nel G5 settoriale) stanno saltando – azzerandosi,  anche se già conclusi in appello ed in attesa  di cassazione! –  grazie all’imperfezione della legge Cirielli del 2005: imperfezione per il caso specifico, ovviamente.

Oltre i processi, sembra stiano saltando anche  i boss interessati, ad esempio i Madonia, i Lo Piccolo, Cinà. Dalla gioia.

Calma, però e sangue freddo. Il Guardasigilli del partito delle libertà (qualsiasi libertà? Chiede Pierino) ha detto  ‘interverremo’ . Alfano Piccolo-Angelo ha inteso rassicurare gli italiani non-adepti con parole che denotano l’assoluta precisione delle azioni pregnanti che intraprenderà per non far succedere quello che il procuratore aggiunto di Palermo Ingroia definisce ‘una catastrofe dai potenziali effetti devastanti’.

Ha detto il Guardasigilli (non so se guardando i sigilli rotti o in presenza del sen. Dell’Utri Marcello ):

‘Eviterei aggettivi estremi ed eccessi di ansia perché il governo dell’antimafia e delle leggi e dei fatti, provvederà a fare in modo che effetti distorisivi non si verifichino’.

Aaahhh, ci sentiamo adesso tutti molto più tranquilli, no?


-Di Pietro Antonio dice, mentre toglie il suo nome dal simbolo  IDV,  che sogna la fusione col PD.

Quale PD, Tonino, quale PD?

Molti tengono in casa un quadretto che incornicia l’attestato con cui sono  stati insigniti del titolo di ‘Fondatore del Partito Democratico’ in data recente, il 14 ottobre 2007. Sotto il titolo ci sono delle bellissime parole: “Siamo giunti fin qui: finalmente i democratici hanno un partito. Una casa comune, grande e nuova. Adesso una Italia nuova.”

Sì, sono firmati , tutti gli attestati: da Walter Veltroni…

Per un vecchio democratico (come me) forse è meglio sognare non la fusione col ma del PD.

Chi sentisse singhiozzare, sta sentendo bene.

 


-Il Papa tedesco che ci guida spiritualmente, sa. Sul caso Boffo, direttore ormai ex di ‘Avvenire’,  è informato a sufficienza. Ma l’informazione dev’essere stata pleonastica perché, è notorio,  il Papa sa anche senza essere informato.

Quello che è venuto fuori dall’intreccio, se intreccio c’è stato, è incredibile e sembra coinvolgere, oltre il quotidiano ‘Il Giornale’ e le scuse del  grande giornalista Feltri Vittorio, anche i cardinali Bertone (il segretario di Stato vaticano!) e Bagnasco e Ruini e pure il direttore dell’ ‘Osservatore Romano’, Vian, quali attori di una disputa di potere interna al Vaticano.

Dev’essere un intreccio, sempre se c’è, dai risvolti così contorti che verso il Sovrano Spirituale sta tendendo ora la mano il nostro sovrano temporale chè la problematica, come si vede,  è talmente alta da far figurare la mediazione fra i porporati un  compito istituzionale spettante senz’altro  al sovrano temporale stesso.

Dal momento che – sia ‘Il Giornale’ che Feltri Vittorio – gli riconoscano un grande ascendente morale (ma sempre  restando totalmente indipendenti nella decisionalità, come noto), si dice che la mediazione del sovrano temporale  poggerà  sull’offerta di un silenzio affossatore della conoscenza pubblica degli intrighi vaticani contro un paritetico affossamento dei giudizi morali negativi sollevati e sollevabili dal Vaticano al suo stesso agire personale. Il tutto almeno fine alla fine della corrente legislatura.

Giusto!

Una bella benedizione ad ampio gesto da un lato, un bellissimo sorriso a trentotto denti dall’altro, tutto nel silenzio più assoluto che  riporti ad udire, ormai non più percepiti a causa del frastuono continuativo, il cinguettare degli uccellini, il mormorio della risacca, il tuono lontano.

Certo, resta l’odore, ma non si può far tutto: contro eventuali domande in merito al forte sentore di merda,  ricorrerà al segreto di stato il nostro sovrano temporale?


-Un certo Morgan è stato messo fuori dalla più grande fra le grandi manifestazioni-evento che pone in evidenza il nostro paese sulla ribalta mondiale. Il Festival di S. Remo.

Premetto che, chi non fosse interessato sull’argomento, può subito saltare alla lettura del successivo.


-Il più letto fra i quotidiani  italiani, con tirature di gran lunga superiori al secondo e al terzo per non parlare del numero di pagine forse superiore a quello di giornali della caratura del Times o del Washington Post, è stampato su carta dal leggiadro color rosa. 

L’impostazione del quotidiano prevedeva fino a non molto tempo fa la trattazione di argomenti  relativi ad un solo aspetto della vita nazionale italiana. Con piacere, oggi, si nota come il quotidiano si stia differenziando, proponendo una visione giornalistica allargata anche ad argomenti di secondaria importanza però utili ad educare ed acculturare gli italiani dotati di alfabetizzazione.

Ad esempio, questo primario quotidiano nazionale, su un totale di sessanta e più pagine, ne propone già fino a  quattro  dedicate alla politica internazionale, a quella nazionale e alla cronaca d’informazione ed economica: un bell’aiuto all’’italiano medio che così impara a spaziare con la mente senza più soffermarsi esclusivamente a quella che, grazieaddio, rimane sempre la  cultura dominante della penisola e delle annesse isole, invidiata da tutti in Europa e nel mondo,  riportata nelle ulteriori cinquantasei e più pagine rosa di base.

Chi, se non l’italiano colto, sa che cos’ha detto fra i denti Balottelli a Mou, eh, oltre vaff…?

Chi, se non l’italiano colto, capisce e soffre l’esclusione del Trap dai mondiali ma forse no perché …?

Chi, se non l’italiano colto, conosce cosa ha detto Schumacher dopo le prove a Valencia e prima del WC.?

Chi, se non l’italiano colto, sa che Campana ha imposto ai giocatori di calcio “ Basta bestemmie!” così praticamente massimizzando la disoccupazione dei confessori ecclesiastici e, senza volerlo, dando un forte contributo a risolvere la crisi delle vocazioni?

E’ un popolo sorretto da forte cultura di color rosa, l’italiano.


-Mentre qualche giorno fa  il governo  evidenziava di voler stoppare – perché assolutamente contrario – il disegno di legge ‘svuota dichiarazione dei pentiti’ (??? Ma chi lo aveva ideato???), Ciancimino Massimo (figlio di Vito) ha dichiarato che era Dell’Utri Marcello che trattava con Provenzano dopo l’arresto di Riina.

Prima, lo faceva il padre Vito che proprio i carabinieri avrebbero fatto in modo di sostituire con l’attuale senatore nei presunti contatti Mafia-Stato. Ciancimino Massimo basa la sua testimonianza su alcuni“pizzini” inviati a suo padre dallo stesso Provenzano : in uno di questi , del 2001,  il Provenzano evidenziava al Ciancimino di aver parlato con ‘l’amico sen.’ e con il ‘nuovo pres.’ e che questi gli avevano detto che avrebbero spinto la soluzione delle sue (del Ciancimino) sofferenze.

Ciancimino Massimo ha concluso che ‘l’amico sen.’ identificherebbe il senatore Dell’Utri Marcello,  il ‘nuovo pres.’  quello della Regione,  Cuffaro Totò.

Minchia.



-Che Teatrino l’Italia, eh!? E che Marionette!

Nemmeno i reiterati fischi del circondario riescono minimamente a far cambiare il palcoscenico, i burattini e, tantomeno, Mangiafuoco.

Siamo ancora in presenza della  Commedia dell’Arte?

O della nostra Tragedia?




7 Febbraio 2010 alle 13:55 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

Ricerca personalizzata