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Cassa di Colmata, risposta di Settimio Capriotti a Fanesi e Torquati

di | in: Primo Piano

«Cassa di colmata risultato storico. Qualcuno tenta di metterci il cappello»

L’assessore alle Politiche del Mare Settimio Capriotti ripercorre l’iter che ha portato alla realizzazione dell’opera


SAN BENEDETTO DEL TRONTO, 2010-09-08 – «La cassa di colmata è stata realizzata all’inizio del 2008, per ospitare il materiale di escavo del porto di San Benedetto, non compatibile con il cospicuo ripascimento della spiaggia. Non dobbiamo dimenticare che il ripascimento effettuato in quel periodo ha impedito che le mareggiate arrivassero a danneggiare le strutture stesse degli stabilimenti, come avvenuto in altre località delle Marche. Se ci si lamenta dell’erosione della spiaggia, si tenga presente che senza gli interventi fatti, il mare avrebbe intaccato anche gli chalet.


Detto questo, nell’autunno-inverno 2008/2009 le mareggiate danneggiarono anche la cassa di colmata. E l’Amministrazione comunale ne diede comunicazione al Genio Civile. Quando, nel 2009, il Genio Civile decise di portare i fanghi di Senigallia a San Benedetto, noi ne fummo informati e ne discutemmo durante un incontro che si tenne nell’ufficio dell’ing. Marzialetti, dirigente del settore Difesa della Costa della Regione Marche, supportati in tutto dalla Capitaneria di Porto, il Comune di San Benedetto, da me rappresentato, ottenne che il Comune di Senigallia stornasse oltre 400 mila euro dai fondi che gli erano stati assegnati per l’escavo. Cifra che fu destinata alla cassa di colmata, con i seguenti interventi: posizionamento di teli impermeabili e rinforzo della scogliera protettiva, con innalzamento fino al livello attuale. Il tutto in attesa della copertura, da effettuarsi dopo che la cassa fosse stata completamente riempita.

Oggi quest’ultima copertura è stata posizionata. Nella cassa di colmata sono quindi presenti tre teli sul fondo, per evitare la fuoriuscita di materiali, e un telo sulla superficie, per evitare la fuoriuscita in acqua del materiale, in conseguenza di piogge e mareggiate. Nel corso dell’intera vicenda è stata anche smentita la pericolosità dei materiali contenuti nella cassa di colmata.


Personalmente rivendico all’Amministrazione comunale il risultato ottenuto. I nostri meriti sono ampiamente documentati dai verbali delle varie riunioni. Quanto a Torquati, in tutta la vicenda ha sempre tenuto un atteggiamento fatto di infinita saccenteria, arroganza, insulti personali, il sospetto di violazioni di legge. Dopo tutti i chiarimenti che ha ottenuto, oggi Torquati è un pugile suonato, che però non ne ha abbastanza. Veste i panni della mosca cocchiera e afferma di essere il salvatore della patria. Sarei quasi tentato di dargli ragione, come a tutte le persone petulanti.


In ogni caso è dimostrabile che egli ha fatto e continua a fare disinformazione: l’ultimo telo di copertura è costato 58 mila euro e non 500 mila. Si è sbagliato di poco. Il progetto per la solidificazione della cassa di colmata è pronto e sono stati individuati i materiali per realizzarlo. Quanto infine all’accusa di superficialità nei confronti dell’Amministrazione comunale, penso che l’aver ripercorso le tappe di tutta la vicenda dimostri abbondantemente il contrario. La cassa di colmata è un risultato storico, Torquati si faccia una ragione che altri siano bravi un centesimo di quanto è bravo lui».


8 settembre 2010

Settimio Capriotti




8 Settembre 2010 alle 22:25 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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