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Manuli, Ferretti (CPI): “E’ evidente che la multinazionale odia l’Italia”

CasaPound: “Tagli Manuli? Tutto già scritto”

Ascoli Piceno – La Manuli ha deciso di mettere altri 20 lavoratori in mobilità, a poco più da un anno dalla riduzione dei due terzi del personale, accampando motivazioni che fanno sorridere i più.
“E’ ormai chiaro che la Manuli odia Ascoli e l’Italia intera – spiega Giorgio Ferretti, responsabile provinciale di CasaPound – mentre l’azienda amplia le proprie filiali dell’est europeo e del mercato orientale, ad Ascoli si continuano a tagliare posti di lavoro”.


“Ci rammarica il fatto che CasaPound avesse messo già in guardia da questa situazione più di anno fa – continua Ferretti – l’accordo farsa tra azienda e CGIL-CISL-UIL non comprendeva nessuna garanzia per il futuro dello stabilimento ascolano. Ed eccoci qua a commentare quello che gli addetti ai lavori sapevano da tempo: una riduzione progressiva del personale che porterà inevitabilmente all’ennesima chiusura nel territorio”.
“Rendiamo grazie alla Manuli per l’amore dimostrato verso il territorio e verso gli incentivi statali incassati nel corso degli anni, rendiamo grazie ai sindacati confederali che ci avevano aspramente attaccato quando ci mostrammo contrari all’accordo e rendiamo grazie anche alle istituzioni e alla politica: incapaci di trovare risposte alle delocalizzazioni e soluzioni valide per i lavoratori – conclude ironicamente Ferretti, responsabile provinciale di CasaPound – con queste prospettive, il conto alla rovescia verso il baratro è già cominciato”.