Nota del Sindaco Gaspari in merito alla questione dei “Voucher”
di Redazione | in: Primo Piano
Al Segretario provinciale generale della
CGIL di Ascoli Piceno
Giancarlo Collina
E p.c. Al Segretario provinciale della FP CGIL
Francesco Neroni
Agli Organi di stampa
Loro sedi
Scrivo questa risposta alla CGIL della nostra Provincia innanzitutto perché sono il primo ad
auspicare un confronto sereno e costruttivo sulle questioni del lavoro nella pubblica
amministrazione, ma anche sul ruolo e sulle funzioni del sindacato e della pubblica
amministrazione stessa in un contesto come quello odierno.
Siamo tutti coscienti delle problematiche che caratterizzano questi anni: siamo in piena crisi
economica, occupazionale, sociale e politica. Una crisi profonda e per adesso non siamo ancora
riusciti ad individuare delle vie d’uscita credibili e concrete.
Siamo anche a 40 anni dall’approvazione del n. 300 del 20 maggio 1970. Oggi certo ci troviamo sempre a dover tutelare i lavoratori ed i loro diritti, ma in un contesto totalmente diverso da quello del 1970: dobbiamo anche capire che il
lavoro di mettere in campo soluzioni, che ci permettano di dare alcune risposte, seppur non definitive, a
chi oggi si trova in difficoltà.
Non ci sono solo i contributi, gli aiuti e i provvedimenti assistenziali. Possono esserci anche
altre strade, altri strumenti: noi amministratori che ci richiamiamo a idee riformiste non possiamo
allargare le braccia in segno di resa di fronte alle tante persone che in questo momento hanno
bisogno di aiuto.
Cosa rispondiamo ai tantissimi giovani diplomati, laureati o a coloro i quali nel mezzo della
loro vita lavorativa si trovano all’improvviso espulsi dal mercato del lavoro?
Tutto ciò in un contesto in cui le Pubbliche amministrazioni ed i Comuni in primis hanno
risorse sempre più limitate.
Non pensiamo che questo sia la “panacea di tutti i mali” o che debba essere un mezzo adottato
qualsiasi imposizione fiscale e non incidono sullo stato di disoccupazione o inoccupazione del
lavoratore accessorio, comprendono già la ritenuta fiscale e la copertura assicurativa e
previdenziale) esiste e va utilizzato con coscienza e criteri di serietà, senza abusi ma sfruttando ciò
che di meglio questa forma di lavoro ha da offrire.
Oltre a difendere questa scelta, per le ragioni che qui ho tentato di ribadire, e
comprendendo al contempo le prese di posizione della CGIL, sono pronto ad un confronto diretto
per affrontare le problematiche dei lavoratori ma soprattutto quelle dei “non lavoratori”: un dibattito
civile e sereno, ed in particolar modo propositivo e costruttivo.
Rimango quindi a disposizione per affrontare le questioni, ritenendo che sia opportuno
optare inizialmente per una scelta diversa rispetto al Consiglio Comunale aperto, per evitare che ci
possano essere due “fazioni” che si scontrano a discapito della serenità e della costruttività che
questo dibattito invece dovrà avere.
Giovanni Gaspari