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Il Jazz coreano in un documentario al Korea Film Fest

di | in: Cultura e Spettacoli

“Barking Dogs Never Bite” di Bong Joon-ho (2000)

FIRENZE – Continua l’omaggio a Bong Joon-ho con il film esordio al cinema. Special Guest il regista Lee Kyoo-man con lo spietato thriller “Return”.


Domani, lunedì 28 marzo, il Florence Korea Film Fest dà appuntamento agli amanti della musica jazz con il documentario “Bravo! Jazz life”(2010) di Nam moo-Sung, regista e musicista che omaggia i suoi maestri, ad oggi quasi tutti scomparsi. Nel documentario (ore 15.55), Nam Noo-sung va a trovare il trombettista della prima generazione del Jazz coreano, Kang Dae-kwan, e ci conduce, con sguardo appassionato, nella storia della musica Jazz e in una straordinaria jam session celebrativa che unisce vecchie e nuove leve in un magico show.


In prima serata, alle 20.15, ospite d’eccezione a Firenze il regista Lee Kyoo-man che presenterà la sua opera d’esordio “Wide Awake/Return” (2007). Il film, un thriller duro e spietato, racconta la storia di un bimbo di 10 anni, che, a causa di un’anestesia sbagliata, subisce un intervento a cuore aperto in un sonno solo apparente, percependo ogni momento dell’operazione. Quest’atroce esperienza lo segna psichicamente, facendolo diventare un serial killer spietato.


La giornata del Florence Korea Film Fest parte, alle ore 15.00, con due cortometraggi: “Poor guys” di Seong da-som (2010) che racconta la tranquilla giornata di un impiegato interrotta da uno strano tizio che gli attacca bottone, e “Eating” di Jang Seung-wook (2010)(ore 15.15), che narra di un giovane ragazzo affamato, perché non è riuscito a fare colazione.


Alle ore 17.30 sarà proiettato il primo lungometraggio di Bong Joon-ho, “Braking Dogs never bite” (2000), uno degli esordi più originali del cinema coreano del nuovo millennio. Il film racconta la storia di un ricercatore universitario, frustrato dal fatto di non essere ancora riuscito a farsi assegnare una cattedra, che si convince che la causa principale del suo malessere sia il continuo abbaiare dei cani appartenenti ai suoi vicini. Deciderà di ucciderli. Partendo dalla vicenda individuale di un uomo, in preda alla frustrazione e alla nevrosi, il regista dipinge con ironia e sarcasmo il microcosmo di una piccola borghesia cittadina vittima dell’insoddisfazione e della povertà.


Alle 23.00 sarà proiettato, in replica, l’acclamato successo di Bong Joon-ho, “The Host” (2006): il film racconta la storia di un terribile mostro nato da una modificazione genetica che esce dalle acque del fiume in cui vive, lasciando dietro di sé una scia di distruzione e di morte.




27 Marzo 2011 alle 13:22 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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