Nespolo

[ Ugo Nespolo: “Marilyn Monroe, IL SOGNO INFRANTO”  2 / 30 – 4. ’11  Galleria GENUS   S. Benedetto Tr. ]
 
      Davanti alla Galleria, quell’impolverata ma elegante Mercedes SLK cabrio bleu del ’91 targata TO è rimasta parcheggiata tutto il pomeriggio. Probabilmente stava lì da prima che s’inaugurasse la mostra. Poi, come ci siamo distratti un attimo, è sparita. Era la macchina di Nespolo? Che sia venuto giù apposta? Magari a comprarsi un quadro… avrebbe potuto ben scegliere tra le 29 splendide Marilyn legno e acrilico 25X25… Ma se le ha fatte lui!… E se fosse corso di persona a portarcene delle altre? A sfogliare il pesantissimo (non rubabile) catalogo in Galleria, ne dovrebbe aver realizzate almeno il doppio, una più incantevole misteriosa enigmatica dell’altra…
 
      Ecco: sarebbe un sogno (non infranto), il Nespolo che arriva di nascosto, parcheggia in via Curzi senza ticket (e senza multa), compra una decina di “sue” Marilyn, si fa fare lo sconto, paga, carica e se ne riparte.

      Un altro sogno (non infranto) sarebbe che nella Galleria GENUS, di notte, furtivamente s’infila Marco Lodola [che ha da poco portato via le Vespe grandi e piccole della sua mostra appena conclusa] e ZAC, mette tutti neon dentro le Marilyn di Nespolo: le “elettrifica”! Molti non se ne accorgerebbero; anzi potrebbe essere un’idea, qualche pensosa Marilyn coprodotta Nespolo-Lodola. Mica tanto diversi, ‘sti due…

      L’ultimo sogno (questo sì, infranto) è quello di vedere la città di San Benedetto che, per una volta, prima si ferma ad ammirare le due (poco amate) sculture di Nespolo in dotazione [la Lavorare Lavorare Lavorare… del lungomare, e lo Sberleffo qui a due passi], e poi d’incanto s’incammina verso la Galleria GENUS a gustarsi le 29 Marilyn Monroe 25X25 sotto plexiglass appena esposte, con in testa amministratori – autorità religiose civili militari – e politici, che per l’occasione interrompono pure la campagna elettorale!… Ma va’.
 
      I sogni sono una fregatura. L’indifferenza, invece, una sicurezza.
 
 
Foto di Adriano Cellini
     
4. 4. ’11                                                                               PGC

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