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Batterio-killer e calcio-scommesse, che manna !

di | in: Editoriali

Escherichia Coli

[ Tutto fa brodo, per qualcuno, pur di annacquare i Referendum ]

 

      L’han scampata bella, i tiggì nazionali: momentaneamente privi dell’ammazzatina quotidiana da servire fresca dopo cena sul plastico del vespabruno, i tele mezzibusti rischiavano di dover palare – pensa un po’ – di Referendum! Tanto li turbava l’idea, che finsero perfino di “sbagliare” le date, strillando istericamente i titoli…

       Ma ecco la salvifica manna: che sia figlio del cetriolo spagnolo o del fagiolo mungo o della soia  tedesca, voilà il batterio-killer [no, che avete capito, non è Calderoli che incendia gli scatoloni]. E giù lenzuolate dei tiggì sul cetriolo spagnolo poi scagionato, sul ristorante di Lubecca poi scagionato, sull’azienda di Bienenbuettel poi scagionata, sulla soia crucca poi scagionata, e coraggiose epocali inchieste sull’importanza di lavarsi le mani.

 

Il calcio scommesso e sconnesso gli dà il rinforzone ad hoc, cosa vuoi perder tempo a parlare di Referendum se la tragedia travolge il Paese: calciatori biscazzieri e calciatori in anestesia locale, il dentista a nasconder soldi sporchi nella dentiera, i furboni del calcione acchiappati col sorcio in bocca, le società del calcione marce fino all’osso, dal calcio italiota sale tanfo di cadavere decomposto.

Se il morbo infuria e il calcio manca, non resta che sventolar bandiera bianca. La sventolano di certo i leaders politici, locali e nazionali, della sinistra (cosiddetta) e dintorni: si guardan bene dal comparire tutti insieme con addosso chessò, un adesivo, un cartello, una coccarda – come faceva il bravo Pannella quando era bravoper ricordarci quant’è importante che si voti, quant’è fondamentale e quanto ci riguardi tutti ciò per cui si vota. Sgomitano, anzi, per accaparrarsi la piazza, fare ciaociao con la manina dai palchi del Referendum, cercar la prima fila pestandosi vicendevoli calli, tentar litigiosamente di rubarsi la scena, paghi di contribuire a disinformazione e generale disorientamento.

Celebra qui i suoi fasti l’eterno cupio dissolvi dei nostri politici dappoco, malati di incontinente narcisismo, mai dimentichi degli interessi di bottega, occupati a largo e corto raggio a spartirsi poltrone e clientes. Incapaci, per congenita miopia, di leggere e interpretare  i segni dei tempi, ben chiari stavolta nella novità e trasversalità dei temi referendari.

 Sara Di Giuseppe




7 Giugno 2011 alle 13:33 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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