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A chi giova… la violenza a Roma

di | in: Editoriali

vigna di Emanuela De Siati

di Sara Di Giuseppe


   “…Tutti coloro che in qualunque modo fanno torto altrui, sono rei, non solo del male che commettono, ma del pervertimento ancora a cui portano gli animi degli offesi. Renzo era un giovine pacifico e alieno dal sangue, un giovine schietto e nemico d’ogni insidia; ma, in que’ momenti, il suo cuore non batteva che perl’omicidio…”

     [ A.Manzoni, I Promessi Sposi, cap.II ]



    Che dalle stanze dei bottoni non sapessero/potessero anticipatamente neutralizzare una minoranza di imbecilli ben conosciuti a chi di dovere e a cui piace giocare alla guerra, non ce la beviamo.

    Nel Paese che acciuffa e punisce l’immigrato col rametto d’oleandro “rubato” per la fidanzata; che trasforma gli stadi in Alcatraz di muraglioni e sbarre contro gli ultras; che nutre una classe politica circolante – come capi mafia -in auto blindate e oscurate e protetta da energumeni armati; in cui la Legge mostra le digrignanti zanne ai deboli e guaisce ai piedi dei forti; in questo infelicissimo Paese, dunque, i responsabili della res publica provano a farci credere di non aver potuto prevedere, individuare, anticipare e isolare alcuni drappelli di microcefali prima che mettessero a ferro e fuoco Roma… E l’Alemanno che allarga le braccia…

 

    A CHI GIOVA, ce lo dice un day after in cui la tivvù di regime, la stampa “progressista”, i perbenisti in cravatta, la stampa dei servi e dei lacchè, si stringon a coorte per oscurare il senso e la portata della manifestazione, perstracciarsi le vesti sulle nefandezze dei violenti e dei “comunistos”, e sui cocci di madonne divelte e calpestate. Ce lo dice l’aver comodamente rimosso, dimenticato, sepolto, il voto di fiducia svergognatamente venduto e comprato solo poche ore prima…


     Senonchè l’onda è di piena, e i tempi maturi per la collera: ben altra e diversa da quella sprangaiola e incendiaria di ieri. “Gli animi degli offesi” non ci stanno a farsi oscurare.


     E’ tempo che i responsabili del pervertimento a cui portano gli animi degli offesi abbiano motivo d’aver paura. E’ tempo che i ministri De Calonne de noantri, gli spacciatori di incrollabili prosperità nel paese in bancarotta; i sinistri predicatori di (in)sicurezza che su quella han costruito fortune e potere e fatto del bel paese un arcigno lager xenofobo; i cortigiani e i parassiti della romana sconquassata Versailles; è tempo che tutti costoro abbiano a temere per sè una “Giornata delle tegole” come nella pre-rivoluzionaria Grenoble.


     E’ tempo che i cortei e gli Indignados capiscano che non certo con la guerriglia urbana, ma neppure con gli slogan e i bellaciao e le bandiere, si chiameranno i responsabili a pagare la rovina e la vergogna del nostro Paese.


     La marcia su Versailles degli Indignados non si farà sulle note del minuetto; non cisaranno dignitose Marie Antoinette affacciate al balcone del Palazzo a placare la folla; vedremo solo squallide ombre in fuga: attori, comprimari e comparse di una stagione politica delle più miserabili e buie che il Paese ricordi.



      16.10. ’11                                                      Sara Di Giuseppe




16 Ottobre 2011 alle 23:12 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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