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Batterio Killer: interviene la CIA

di | in: Cronaca e Attualità

Escherichia Coli

BATTERIO KILLER: LA CIA PROVINCIALE CHIEDE INTERVENTI CONCRETI PER GLI AGRICOLTORI COLPITI


ASCOLI PICENO – Il batterio E. Coli ha colpito anche gli agricoltori del nostro territorio. E’ quanto sostiene la Cia – Confederazione italiana agricoltori di Ascoli Piceno. La scarsa informazione, le notizie contraddittorie che si sono rincorse sui media di tutta Europa e gli allarmismi che si sono generati hanno avuto conseguenze disastrose per le imprese ortofrutticole. “Sono finiti nel mirino, indistintamente, tutti i tipi di verdure, ortaggi e frutta. I nostri produttori – ha commentato Massimo Sandroni presidente provinciale della Cia – si sono trovati di fronte ad una drammatica emergenza, di cui non hanno alcuna colpa. Ecco perché è indispensabile che venga sgombrato al più presto qualsiasi dubbio, ridando certezze sia ai consumatori che agli agricoltori”.

CIA_Confederazione Italiana Agricoltori

Oltre a tempestivi ed adeguati indennizzi, la Cia provinciale chiede, quindi, che venga definita con estrema chiarezza la causa (sempre più probabile i germogli di soia prodotti in un’azienda in Germania) del “batterio killer”, che vengano adottate misure correttive per evitare che in futuro si ripetano drammatiche situazioni del genere, che venga assicurato il ritiro dal mercato del prodotto incriminato, che sia fatta una chiara tracciabilità di tutte le fasi della filiera, dalla produzione alla distribuzione. L’Unione europea deve intervenire subito in maniera concreta a sostegno degli agricoltori pesantemente colpiti dall’emergenza del batterio E.Coli. La poca chiarezza che ha contraddistinto fin dall’inizio tutta la vicenda, le misure adottate da alcuni paesi terzi, come la Russia, che ha bloccato l’import di ortofrutta europea, l’inevitabile psicosi che si è scatenata tra i consumatori hanno provocato danni ingenti. Solo nel nostro Paese gli effetti sono stati disastrosi. Tra lo stop dell’export, l’annullamento di molti contratti, il fermo di prodotti alle dogane, la distruzione di tutto l’invenduto e il crollo dei consumi, si calcolano, al momento, perdite per oltre 50 milioni di euro.




9 Giugno 2011 alle 17:56 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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