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Necessario intervenire contro gli allagamenti, ma si ragioni su dati oggettivi

di | in: Primo Piano

Giovanni Gaspari

di  Giovanni Gaspari


«Il giorno dopo, possiamo ragionare in maniera oggettiva sul nubifragio che si è abbattuto sulla nostra città.


SAN BENEDETTO DEL TRONTO, 2011-07-06 – La Protezione Civile della Regione Marche ci fornisce questi dati: alle ore 11 sono stati registrati 5 mm d’acqua piovana, alle 11,15 ulteriori 29,20 mm, alle 11,30 ulteriori 12 mm, e mezzogiorno eravamo ad un totale di 49,8. Tutto questo in un’ora. Per fare un raffronto, durante la precedente “alluvione” registrata a San Benedetto, quella del 1 marzo, erano caduti 47,20 mm, ma nell’arco di ventiquattrore.


Martedì 5 luglio, i quotidiani nazionali riportavano notizie (e polemiche) analoghe a quelle avute a San Benedetto, riguardanti però la città di Roma, dove si sono registrati 40 mm di pioggia (dati della Protezione Civile). Siamo abituati a lavorare con impegno e continueremo a farlo, ma il caso degli allagamenti a San Benedetto non è un unicum in Italia e tra le località turistiche in particolare. Semmai, per chi è disposto a ragionare, abbiamo un ulteriore fattore negativo, legato alla presenza di colline a ridosso del mare, che riversano sulla costa un ulteriore quantitativo d’acqua, non sempre adeguatamente irreggimentato.

 

Con questo non voglio dire che l’assessorato ai Lavori pubblici sia superfluo, e vorrei spiegarmi con un paio di esempi. Negli ultimi cinque anni non abbiamo mai smesso di lavorare sulla pratica dei sottoservizi di piazza Garibaldi, e il risultato, oltre agli “storici” lavori che partiranno a settembre, è il lasso di tempo estremamente lungo che è stato necessario per giungere al risultato. Ma siccome a San Benedetto c’è chi si leva in volo ogni volta che si verifica un problema, potremmo chiedere a lui perché non abbia portato la città avanti con il lavoro, nei quattro anni in cui è stato vicesindaco: oggi avremmo quell’opera già realizzata e funzionante.


Il secondo esempio riguarda un altro intervento atteso per decenni, quello in via Monte Conero in zona Ragnola. I lavori partiranno tra poche settimane, su bando della CIIP spa e progetto del Comune. Potrei fare altri esempi, sui lavori svolti tra via Toscana e via Asiago, in via Val Cuvia zona passaggio a livello a Porto d’Ascoli, o quelli in corso al Paese Alto.


Gli interventi sui sottosistemi hanno la peculiare caratteristica di essere molto costosi. Potremmo tradurre con questa frase, ogni volta che sentiamo parlare di “tagli ai trasferimenti dello Stato agli enti locali”. Noi abbiamo realizzato molti interventi sui sottosistemi e altri sono già in programma, uno dopo l’altro, senza interruzioni. È il nostro compito e quel che dobbiamo fare, noi e gli altri enti coinvolti nella tutela del territorio dal rischio idrogeologico. Ma temo che 50 mm di pioggia in un’ora resteranno un “bomba d’acqua” in ogni caso. Nessuno dubiti sull’impegno costante dell’Amministrazione comunale, sia nel reperimento dei fondi, sia nella progettazione ed esecuzione dei lavori, per la tutela delle persone, delle imprese, dei beni e del paesaggio.»




6 Luglio 2011 alle 23:24 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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