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dalla Regione Marche

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Antonio Canzian

03 AGOSTO 2011 14:02
LOCALI STORICI DELLE MARCHE, LA GIUNTA REGIONALE TRASMETTE LA PROPOSTA DI REGOLAMENTO ALLA SECONDA COMMISSIONE CONSILIARE. CANZIAN: ‘VALORIZZARE LE TRADIZIONI E SALVAGUARDARE LA NOSTRA IDENTITA`’.

La Giunta regionale ha trasmesso alla Seconda Commissione consiliare la proposta di regolamento per la tutela dei locali storici delle Marche. Le disposizioni sono emanate dalla Giunta, che deve acquisire il preventivo parere della Commissione. Il regolamento attua le disposizioni previste dalla legge regionale 5/2011 che individua e censisce i locali storici marchigiani. ‘Attraverso questa normativa, la Regione punta a valorizzare le proprie tradizioni che rappresentano una ricchezza culturale e turistica di enorme valore – afferma l’assessore al Commercio, Antonio Canzian ‘ I piccoli centri marchigiani sono caratterizzati da numerose attivita` commerciali locali, strettamente legate alla storia di questi paesi e che contribuiscono a mantenere vivo un circuito economico fondamentale per il contesto sociale delle realta` di riferimento. Tutelare questi esercizi significa salvaguardare la nostra identita` e trasmetterla alle nuove generazioni’. Si stima che siano un centinaio le osterie, le taverne, le locande, gli spacci di campagna, che possono beneficiare del logo ‘Locale Storico Marche’. La proposta di regolamento individua come storiche le attivita` (di vendita o di somministrazione) svolte da almeno 40 anni. Privilegia non l’eccellenza degli arredi, l’aspetto architettonico o la tipicita` delle merci, ma la continuita` di esercizio nel tempo. Il censimento spetta ai Comuni che devono emanare un apposito Avviso pubblico. Le richieste di iscrizione possono essere presentate sia dai proprietari dei locali che dai gestori. Una Commissione regionale valuta le richieste pervenute. Segnala alla Regione le attivita` che vanno iscritte nell’elenco dei locali storici e che possono beneficiare del logo.


03 AGOSTO 2011 15:16
CACCIA ALLO STORNO ‘ INIZIATIVE DI GIUNTA E ASSEMBLEA PER AMPLIARE IL PRELIEVO.

‘La direttiva della Presidenza del Consiglio dei Ministri dello scorso 8 luglio, individua l’Ispra ‘ Istituto superiore ricerca e tutela ambientale – come unico soggetto tecnico scientifico riconosciuto in materia di caccia di specie in deroga, come lo Storno. La delibera di Giunta recentemente approvata relativa al prelievo di questa specie, ha dovuto necessariamente recepire le indicazioni dell’Istituto in materia. Ne e` scaturito un provvedimento restrittivo e limitante, che espone il settore agricolo a danni ingenti e gli enti locali a difficili impegni di bilancio per fare fronte alla liquidazione dei danni subiti. Per questo oggi ho inviato una lettera al direttore dell’Ispra, Silvano Toso, affinche` sia possibile ampliare il numero dei comuni in cui e` consentito il prelievo dello Storno, anche in considerazione delle tradizioni di caccia presenti nel territorio e disciplinate dalla direttiva europea sulla cosiddetta ‘piccola quantita`’. Ho anche rappresentato al direttore Toso, la necessita` di prevedere il solo divieto dell’utilizzo di richiami vivi, per rendere piu` efficace l’azione di controllo della popolazione e prevenire i danni. L’auspicio e` che l’Istituto accolga le nostre richieste e consenta di allentare gli attuali vincoli molto stringenti’. Cosi` Paolo Petrini, vicepresidente e assessore a Caccia e Agricoltura della Giunta regionale, commentando la nota inviata oggi all’Ispra. A questa iniziativa si aggiunge quella dell’Assemblea legislativa regionale. Nei prossimi giorni, infatti, una delegazione composta dal presidente della terza commissione consiliare permanente, Fabio Badiali, dalla consigliera della medesima commissione, Elisabetta Foschi, dal capogruppo del Pd, Mirco Ricci, da tecnici regionali e dell’Osservatorio faunistico regionale, si rechera` a Ozzano dell’Emilia, in provincia di Bologna, dove ha sede l’Ispra, per sensibilizzare ulteriormente l’Istituto sugli aspetti rappresentati nella nota inviata quest’oggi. ‘Il nostro e` un impegno congiunto ‘ sottolinea Badiali – affinche` sia possibile stare nelle regole usando il buon senso. Occorre evitare di mettere a rischio gli agricoltori e di mortificare il mondo venatorio con prescrizioni difficilmente praticabili’.(f.b.)

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03 AGOSTO 2011 10:45
IL CIPE APPROVA IL COLLEGAMENTO ORTE-FALCONARA CON LA LINEA ADRIATICA.

Il progetto del collegamento Orte ‘ Falconara con la linea Adriatica ‘ Nodo di Falconara, e` stato approvato dal CIPE nella seduta di oggi. L’intervento in questione e` strategico per l’assetto ferroviario in quanto garantisce l’interconnessione tra la linea Orte-Falconara e la linea Adriatica. In questo modo si crea un elemento di saldatura tra due linee della rete ferroviaria nazionale che rende possibile un collegamento ‘veloce’, sia per il trasporto merci che passeggeri, fra la linea Tirrenica e le regioni del Nord-Est, in alternativa alla dorsale Roma-Milano. Il vantaggio in termini di tempi di percorrenza globale dei treni provenienti da o diretti verso nord, a intervento completato, si aggirera` sui 30 minuti. L’itinerario alternativo che si andra` ad attivare, utilizzera` la linea Orte-Falconara. ‘In sintesi ‘ afferma il presidente della Regione Gian Mario Spacca ‘ con la realizzazione di questo intervento si otterra` l’efficientamento della connessione tra le due direttrici principali, romana e adriatica, sia per il trasporto merci che passeggeri e si realizzera` la delocalizzazione dell’attuale scalo merci dalla stazione di Falconara a Jesi ‘ Interporto. Verranno inoltre assicurati notevoli benefici ambientali in termini di sicurezza con l’eliminazione dell’attraversamento della raffineria API di Falconara’. La necessita` di realizzare una bretella di collegamento tra la linea Adriatica e la linea Orte- Falconara lato nord e’ stata sempre considerata strategica ai fini di evitare la manovra dei treni nell’ambito della stazione di Falconara Marittima con notevole perdita di tempo e impiego di risorse. La mancanza di tale alternativa, insieme all’insufficiente capacita` e potenzialita` della linea Orte-Falconara, ha impedito inoltre lo sviluppo di tale linea come tracciato alternativo merci per i trasporti tra il settore sud-ovest e il settore nord-est dell’Italia. ‘Il passaggio al Cipe ‘ commenta l’assessore ai trasporti Luigi Viventi – e` molto importante e ci da` una maggiore tranquillita` circa il mantenimento delle risorse per la copertura dell’opera e l’avvio della gara’. Per questo intervento il CIPE aveva gia` approvato il progetto preliminare prevedendo un finanziamento di 210 Meuro. La societa` RFI ha quindi predisposto il progetto definitivo che, approvato del CIPE, ora puo` essere appaltato. SCHEDA TECNICA La realizzazione dell’opera si colloca nella piu` ampia strategia di raddoppio della linea Orte-Falconara (circa 200 Km) che per una parte (72 km pari a circa il 35% del totale) e` gia` stato realizzato, per un’altra parte (circa 20 km) e` in corso di realizzazione e per la restante sono in corso le progettazioni. Il ‘Nodo di Falconara’ comprende una serie di opere: – Costruzione di una variante in massima parte in viadotto, alla linea Adriatica tra le stazioni di Montemarciano e Falconara Marittima (nuovo by-pass API). L’opera ha un’estesa di circa 4,4 Km, con origine a sud della attuale stazione di Montemarciano (all“incirca all“altezza della Marina di Rocca Priora) e reimmissione sulla sede attuale subito a monte della stazione di Falconara. La bretella di connessione diretta con la Orte-Falconara e` costituita da un binario che staccandosi dalla variante all“altezza dell“area della “ex Caserma”, con uno sviluppo di circa 1,5 Km, si allaccia all“incirca all“altezza della fermata “stadio di Falconara”, opera realizzata recentemente e finalizzata ad un servizio di treni regionali di tipo metropolitano. – Costruzione di una bretella di collegamento tra la linea Adriatica e la linea Orte-Falconara; – Costruzione di una nuova stazione di Montemarciano a 980 metri dalla attuale che verra` dismessa; – Costruzione di una nuova stazione merci di smistamento nelle adiacenze dell’Interporto di Jesi con contemporanea dismissione dell’attuale scalo merci di Falconara Marittima; – Riallocazione dell’attuale S.S.E. di Falconara Marittima.




3 Agosto 2011 alle 16:15 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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