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A chi giova… la violenza a Roma

di Sara Di Giuseppe


   “…Tutti coloro che in qualunque modo fanno torto altrui, sono rei, non solo del male che commettono, ma del pervertimento ancora a cui portano gli animi degli offesi. Renzo era un giovine pacifico e alieno dal sangue, un giovine schietto e nemico d’ogni insidia; ma, in que’ momenti, il suo cuore non batteva che perl’omicidio…”

     [ A.Manzoni, I Promessi Sposi, cap.II ]



    Che dalle stanze dei bottoni non sapessero/potessero anticipatamente neutralizzare una minoranza di imbecilli ben conosciuti a chi di dovere e a cui piace giocare alla guerra, non ce la beviamo.

    Nel Paese che acciuffa e punisce l’immigrato col rametto d’oleandro “rubato” per la fidanzata; che trasforma gli stadi in Alcatraz di muraglioni e sbarre contro gli ultras; che nutre una classe politica circolante – come capi mafia -in auto blindate e oscurate e protetta da energumeni armati; in cui la Legge mostra le digrignanti zanne ai deboli e guaisce ai piedi dei forti; in questo infelicissimo Paese, dunque, i responsabili della res publica provano a farci credere di non aver potuto prevedere, individuare, anticipare e isolare alcuni drappelli di microcefali prima che mettessero a ferro e fuoco Roma… E l’Alemanno che allarga le braccia…

 

    A CHI GIOVA, ce lo dice un day after in cui la tivvù di regime, la stampa “progressista”, i perbenisti in cravatta, la stampa dei servi e dei lacchè, si stringon a coorte per oscurare il senso e la portata della manifestazione, perstracciarsi le vesti sulle nefandezze dei violenti e dei “comunistos”, e sui cocci di madonne divelte e calpestate. Ce lo dice l’aver comodamente rimosso, dimenticato, sepolto, il voto di fiducia svergognatamente venduto e comprato solo poche ore prima…


     Senonchè l’onda è di piena, e i tempi maturi per la collera: ben altra e diversa da quella sprangaiola e incendiaria di ieri. “Gli animi degli offesi” non ci stanno a farsi oscurare.


     E’ tempo che i responsabili del pervertimento a cui portano gli animi degli offesi abbiano motivo d’aver paura. E’ tempo che i ministri De Calonne de noantri, gli spacciatori di incrollabili prosperità nel paese in bancarotta; i sinistri predicatori di (in)sicurezza che su quella han costruito fortune e potere e fatto del bel paese un arcigno lager xenofobo; i cortigiani e i parassiti della romana sconquassata Versailles; è tempo che tutti costoro abbiano a temere per sè una “Giornata delle tegole” come nella pre-rivoluzionaria Grenoble.


     E’ tempo che i cortei e gli Indignados capiscano che non certo con la guerriglia urbana, ma neppure con gli slogan e i bellaciao e le bandiere, si chiameranno i responsabili a pagare la rovina e la vergogna del nostro Paese.


     La marcia su Versailles degli Indignados non si farà sulle note del minuetto; non cisaranno dignitose Marie Antoinette affacciate al balcone del Palazzo a placare la folla; vedremo solo squallide ombre in fuga: attori, comprimari e comparse di una stagione politica delle più miserabili e buie che il Paese ricordi.



      16.10. ’11                                                      Sara Di Giuseppe