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L’UOMO, LA BESTIA E LA VIRTÙ DI ANTONIO MINGARELLI

IL 6 E 7 DICEMBRE A MACERATA

LA TOURNÉE MARCHIGIANA PROSEGUE A MONTECAROTTO E FABRIANO



Martedì 6 e mercoledì 7 dicembre prosegue con L’uomo, la bestia e la virtù di Luigi Pirandello nella lettura del giovane regista Antonio Mingarelli della compagnia Vocitinte la stagione del Teatro Lauro Rossi di Macerata promossa dal Comune di Macerata e dall’Amat con il contributo della Regione Marche e del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.


Accolta con perplessità al suo debutto, nel tempo la commedia di Pirandello – dopo Macerata in scena a Montecarotto il 9 dicembre e a Fabriano il 10 dicembre – si è imposta come una delle più rappresentate in Italia e nel mondo. Il farsesco tema trattato è ben rappresentato dal titolo in cui si individuano tre maschere, corrispondenti ad altrettanti “tipi” morali. La prima è quella dell’Uomo ovvero Paolino, professore privato che cela dietro il suo ostentato perbenismo la tresca con la signora Perella; quest’ultima è invece la Maschera della Virtù, pudica madre di famiglia abbandonata dal marito, capitano di marina che appare agli occhi della gente come il ritratto della Bestia. Commedia ad orologeria per eccellenza, L’uomo, la bestia e la virtù non si limita a passare al setaccio le convenzioni e le ipocrisie borghesi, ma riesce a rappresentare, in maniera più feroce che altrove nell’opera pirandelliana, il funereo, macabro, gioco dei ruoli che la società impone all’individuo quando ne orienta i comportamenti, gli istinti.


Vocitinte è una compagnia che fa parte di “Matilde. Piattaforma della nuova scena marchigiana” un progetto di Regione Marche e AMAT, fondata da attori provenienti dalla Scuola del Piccolo Teatro di Milano. L’approdo a Pirandello è parte di un discorso teatrale che vuole abbracciare senza soluzione di continuità il teatro classico e quello contemporaneo. La lettura con cui è affrontato il testo di Pirandello è tesa ad evidenziare i legami tra la tematica dell’ipocrisia morale dell’Italia pre-ventennio e i nostri tempi, in particolar modo sottolineando come oggi dietro all’attribuzione di “maschere” sociali, di ruoli, si celi un desiderio di sopraffazione istituzionale, una forma di potere che fa dell’individuo un ingranaggio inerme. “Per questo – scrive la compagnia nelle note allo spettacolo – abbiamo immaginato un Pirandello senza pirandellismi, cioè senza i manierismi tipici che caratterizzano le sue rivisitazioni da anni. Un Pirandello ridotto all’osso, messo a nudo nelle reali, violente pulsioni che mette in scena, nella crudele, feroce umanità che racconta.”

I protagonisti dello spettacolo sono Lino Musella, Paolo Mazzarelli, Alice Torriani, Camilla Semino Favro, Gabriele Falsetta, Fabrizio Martorelli, Marcella Favilla. Le scene sono di Elisabetta Salvatori e le luci di Carola Runci.

Informazioni e biglietti: Biglietteria dei Teatri 0733 230735, AMAT 071 2072439, www.amat.marche.it.

Inizio spettacoli ore 21.

 

GIGIO ALBERTI, ALESSIO BONI E ALESSANDRO HABER SONO I PROTAGONISTI DI ART

AL TEATRO DELL’AQUILA DI FERMO IL 6 E 7 DICEMBRE



Dopo il successo dell’appuntamento di danza con Coppelia, il Teatro dell’Aquila di Fermo torna ad ospitare la grande prosa. E lo fa martedì 6 e mercoledì 7 dicembre con Art di Yasmena Reza, quinto appuntamento della stagione promossa dal Comune di Fermo e dall’AMAT con il contributo della Regione Marche e del Ministero per i Beni e le Attività Culturali


Protagonisti della commedia della scrittrice francese sono Gigio Alberti, Alessio Boni e Alessandro Haber diretti da Giampiero Solari.

Negli anni Novanta Art è stata una delle commedie di maggiore successo, con teniture pluriennali, a Parigi, Londra, New York, fra le altre, vincendo importanti premi teatrali. La commedia è stata tradotta e rappresentata in più di trenta lingue. L’opera approdata dalla scorsa stagione sui palcoscenici italiani solleva la questione dell’arte e dell’amicizia, ruotando attorno tre amici di vecchia data: Serge, Marc e Yvan. Serge, assecondando la sua passione per l’arte moderna, ha acquistato un dipinto molto costoso intorno al quale ruoterà il dibattito dei tre amici sul significato dell’arte astratta in paragone ad arti più rappresentative e tradizionali. sotto la superficie, la commedia esplora con ironia la profondità e la complessità dell’amicizia.


“Un quadro bianco, pagato molto. Scattano le reazioni degli amici di chi lo ha comprato. – scrive Giampiero Solari nelle note allo spettacolo -Esagerate, forse guidate dalla passione, dall’amicizia. L’amicizia. Il passaggio di un’esistenza insieme. Soli. Creando alleanze. Due contro uno. Altri due contro uno. Si provoca violenza nei rapporti. Violenza. Il tutto accade, forse, inconsapevolmente, dentro il quadro bianco. Forse è così, tutta la vicenda, le discussioni appassionate, le verità, le bugie, le alleanze, le insicurezze, tutto accade dentro il quadro bianco. Come un passaggio dentro un quadro bianco.

Il paradosso del testo fa in modo che ci si rida sopra. Con ironia, con affetto, una risata in cui ci si riconosce. L’apparente satira sull’arte contemporanea diventa la finestra per entrare in un meccanismo di rapporti sull’amicizia. Il tutto… dentro un quadro bianco. Dentro. Dopo esserci passati… ci si confonde con il paesaggio e si sparisce.”


Lo spettacolo è prodotto da Nuovo Teatro diretto da Marco Balsamo in coproduzione con Gli Ipocriti.

Le scene sono di Gianni Carluccio, le luci di Marcello Iazzetti e i costumi di Nicoletta Ceccolini.


Per informazioni e biglietti: biglietteria del Teatro dell’Aquila 0734 284295.

Inizio spettacoli ore 21.





4 Dicembre 2011 alle 0:05 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |
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