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Aspettiamo un’altra generazione di italiani Teatro Romano di Ascoli

di | in: Cultura e Spettacoli

Teatro Romano

SABATO 7 LUGLIO AL TEATRO ROMANO DI ASCOLI PICENO

CESARE BOCCI PORTA IN SCENA LA STORIA DEL MARCHIGIANO ROMOLO MURRI



ASCOLI PICENO – Sabato 7 luglio il Teatro Romano di Ascoli Piceno ospita alle ore 21,30 – su iniziativa del Comune di Ascoli Piceno e dell’AMAT in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici delle Marche – Aspettiamo un’altra generazione di italiani con Cesare Bocci – attore eclettico che spazia dal teatro al cinema, affermandosi anche come interprete di importanti serial tv – e Giovanni Moschella diretti da Gabriella Eleonori.


Lo spettacolo vuole essere un omaggio a Romolo Murri, personaggio di spicco della storia italiana, con l’intento di far conoscere maggiormente il pensiero e l’opera del sacerdote, teologo e uomo politico marchigiano. Attraverso estratti di documenti originali, come i carteggi e gli scritti, la piéce prende vita articolandosi in una serie di flashback, incursioni nel passato che svelano i retroscena della politica del tempo e la personale vicenda di Murri, nonché la sua indignazione per il momento di corruzione morale che lo circondava e il suo disperato tentativo di aprire gli occhi al mondo sui fatti contemporanei.

Il testo proposto, raccontato e contestualizzato anche con l’aiuto di contributi video, mette in evidenza l’attualità del pensiero murriano, donando allo spettatore numerosi spunti di riflessione.

Lo spettacolo è stato rappresentato nel settembre 2011 a Roma, presso la Sala delle Colonne della Camera dei Deputati in occasione dei festeggiamenti legati al 150° dell’Unità d’Italia


Romolo Murri (Monte San Pietrangeli (FM) 1870 – Roma 1944), fu sacerdote, filosofo, teologo e uomo politico. Laureatosi in teologia alla Pontificia Università Gregoriana, studia filosofia alla facoltà di Lettere della regia università di Roma, dove frequenta anche i corsi di Antonio Labriola. Guardando alla realtà sociale e politica del suo tempo, identifica nell’assenza di una coscienza politica delle masse cattoliche una delle cause principali della corruzione della vita civile e sociale dell’Italia coeva. Si impegna quindi in un’intensa attività di sensibilizzazione politica dei giovani universitari, fondando nel 1895 la FUCI (Federazione universitaria cattolica italiana) e avviando la prima di una serie di riviste, la Vita nova, seguita a breve dalla celebre Cultura sociale. Nel 1900 si fa promotore del movimento della Democrazia Cristiana con l’intento di dar vita ad un partito politico autonomo rispetto alla gerarchia ecclesiastica, ma lo stesso viene sciolto d’autorità da Pio X nel 1904. Continuando ad occuparsi di organizzazione politica dei cattolici contro le direttive della Chiesa, nel 1907 viene sospeso a divinis e nel 1909 scomunicato. Nello stesso anno partecipa alle elezioni politiche e viene eletto deputato con amplissimo suffragio; nel 1913 perde le elezioni per pochissimi voti, in seguito all’alleanza stipulata contro di lui tra socialisti e clericali. A partire dal 1913 Murri si allontana progressivamente dalla vita politica attiva, lasciandola definitivamente nel 1919 e dedicandosi alle attività di giornalista, pubblicista e saggista.


Per informazioni e biglietti: biglietteria del Teatro Ventidio Basso 0736 244970. Biglietteria del Teatro Romano aperta da un’ora prima dell’inizio dello spettacolo.




6 Luglio 2012 alle 12:07 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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