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MARTEDÌ 24 LUGLIO IL TAU FA TAPPA ALL’AREA ARCHEOLOGICA LE MURACCE DI OSTRA VETERE

CON ANTIGONE QUARTET CONCERTO



Il fascino e il mistero della tragedia greca rivivono martedì 24 luglio al tramonto del sole (ore 20) all’Area Archeologica Le Muracce di Ostra Vetere in Antigone quartet concerto, narrazione musicale della vicenda di Antigone ad opera di Elena Bucci e Marco Sgrosso.

Lo spettacolo – proposto nell’ambito del TAU/Teatri Antichi Uniti, rassegna regionale di teatro classico promossa da Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Regione Marche, AMAT, Soprintendenza per i Beni Archeologici delle Marche, Provincia di Ancona, Provincia di Ascoli Piceno, Provincia di Fermo, Provincia di Macerata, Comune di Ancona, Comune di Ascoli Piceno, Comune di Falerone, Comune di Monte Rinaldo, Comune di Ostra Vetere e Comune di Urbisaglia – sarà preceduto alle ore 18.30 da una visita guidata dell’area e seguito da una degustazione di cucina marchigiana (su prenotazione al n. 071 965053 int. 6).


“Grande tragedia di contrasti, l’Antigone di Sofocle – scrivono Elena Bucci e Marco Sgrosso nelle note allo spettacolo – ci ha colpito soprattutto per la straordinaria nettezza nell’affrontare un tema mitico ma di sconcertante attualità, messa in risalto dalla semplicità poetica di una lingua apparentemente così lontana e tuttavia capace di attraversare i secoli, le mode, i mutamenti effimeri, senza nulla perdere dello splendore diretto della sua comunicatività. Entriamo nel mondo della tragedia greca guidati dalle suggestioni del mistero che la avvolge, dal fascino delle rovine, dalle domande intorno ad una complessità di linguaggi che per tutti era leggibile, creando una partitura per voce, azioni e suono, basata sul testo di Sofocle, ma con un’attenzione a più recenti riscritture della tragedia, da quella di Jean Anouilh a quella di Bertolt Brecht, che hanno arricchito l’argomento di prospettive poetiche e psicologiche oppure etico-politiche. Questo percorso per narrazione musicale della vicenda di Antigone – che oppone la sua ferrea etica umana a quella ostinata del buon governo del suo antagonista Creonte – non esclude l’apertura ad una visione più ampia del ciclo di Tebe, attingendo anche alle altre tragedie di Sofocle che inquadrano la vicenda nella cornice più ampia della colpa primigenia di Edipo, assassino del padre Laio, figlio e marito della sventurata Giocasta, padre dei due fratelli-nemici Eteocle e Polinice, da cui discende il grande tema della Cecità che da Edipo stesso – flagellatore dei propri occhi incapaci di vedere la verità – si trasmette a Creonte, incapace di vedere al di là della propria arroganza di sovrano, e a Tiresia, infallibile veggente senza occhi, personaggio di grande spessore e inquietante attualità. Registrazioni, musica elettronica e suono ai sensori si miscelano alle parole e sorreggono, provocano, contrastano le azioni, aiutando il salto verso una commistione contemporanea dei diversi codici linguistici della musica, del teatro e della danza. La tessitura del suono avvolge e racconta, come se fossimo presenti ad una veglia per Antigone, alla veglia per il corpo di Polinice e di altri insepolti, alla veglia per una nostra antica identità quasi dimenticata.

Ritroviamo in Antigone un pensiero caro e desueto: nessuno può togliere la libertà di rinunciare a tutto, anche alla vita, per difendere un credo, un’idea, un’utopia.”


Per informazioni: AMAT 071 2072439, 071 965053. Spettacolo e visita guidata ingresso gratuito.

MERCOLEDì 25 LUGLIO A JESI UNA GIORNATA PER INDAGARE IL TEATRO AL FEMMINILE

SERENA SINIGALIA, REGISTA DI FAMA INTERNAZIONALE,

PRESENTA IL SUO LAVORO DEDICATO A SHAKESPEARE



Back to the future! è il titolo del curioso progetto che prende avvio mercoledì 25 luglio a Jesi con Donne du du du… dubbi e ipotesi sull’esistenza di un teatro al femminile, un’iniziativa del Comune di Jesi, della Fondazione Pergolesi Spontini, del Centro Studi e Attività Teatrali Valeria Moriconi e dell’AMAT con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi.

Ad avviare le attività di approfondimento – alle ore 18 presso le Sale Pergolesiane del Teatro Pergolesi – un seminario con interventi di Anna Teresa Ossani (docente di letteratura italiana e teatrale presso l’Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”), Sonia Antinori (drammaturga, autrice del volume di recente uscita “Trame agli angoli della storia” per Titivillus) e Serena Sinigaglia (regista teatrale e d’opera). Il seminario intende indagare quell’indissolubile intreccio di passione e ragione, istinto e autocontrollo che, nelle parole di Anna Teresa Ossani, ha distinto la personalità emotiva e intellettuale di Valeria Moriconi, attraverso lo sguardo e la diversa sensibilità di tre donne di teatro. Tre modi di vivere la scena, tre esperienze per un’indagine sull’esistenza e sulle caratteristiche di un possibile canone femminile teatrale, un viaggio tra dubbi e ipotesi con l’obiettivo di superare gli stereotipi e lasciarsi interrogare dall’esperienza.


La giornata prosegue alle ore 21.30 al Teatro Moriconi con la conferenza-spettacolo di Serena Sinigaglia Di a da in con su per tra fra Shakespeare – con Arianna Scommegna e Mattia Fabris – che nasce dal’amore di Serena Sinigaglia, autrice e interprete di questa conferenza–spettacolo per William Shakespeare. “È la storia di una consapevolezza maturata negli anni – scrive Serena Sinigalia nelle note di presentazione del lavoro – quella che “i maestri, se sono veri maestri, devono aiutarci a illuminare la via per ritrovare noi stessi dentro all’opera che si sta studiando. Dovrebbero suggerirci le domande più appropriate per arrivare a quel senso di appartenenza di cui non si può fare a meno se davvero si vuole fare esperienza di cultura”. Per questo Shakespeare, e come lui tutti i ‘classici’, ci riguardano e in qualche modo parlano a noi: “Perché la cultura non c’è, se non c’è il soggetto vivente che la vive. La cultura è relazione, sempre. Relazione tra le persone, tra i ricordi, tra le emozioni, tra i pensieri”. Questo il punto di partenza di Di a da in con su per tra fra Shakespeare, “la storia di come io e S. ci siamo prima odiati e poi amati pazzamente”, spiega la regista. La storia della mia giovinezza e del mio mestiere. La storia di come sono arrivata a mettere in scena, appena ventenne, Romeo e Giulietta e Re Lear. La storia di una prima volta, la prima volta che scoprivo quanto vicina e toccante può essere la parola di un poeta, quanta concreta semplicità, quanta vita dentro le sue storie, quanta parte di me dentro i suoi versi.” Una storia molto personale e proprio per questo ‘raccontata da lei medesima’, dalla stessa Singaglia, in scena, con la collaborazione di alcuni attori della sua compagnia, Arianna Scommegna e Mattia Fabris, per la scena del balcone di Romeo e Giulietta e per il finale di Re Lear.

I costumi dello spettacolo – prodotto da A.T.I.R. – sono di Federica Ponissi, le scelte musicali di Sandra Zoccolan.


Il Centro Studi e Attività Teatrali Valeria Moriconi è il punto di riferimento fondamentale per la conservazione della memoria storica legata alla figura dell’attrice jesina attraverso la preziosa raccolta di documenti e testimonianze in esso custodita. Un patrimonio che racconta di una donna tenace, padrona e serva della scena, in quella che lei stessa definì “una lotta d’amore”, da sempre interessata alle vicende culturali della propria città d’origine: “Ho avuto tanto dal teatro attraverso ciò che ho fatto, conosciuto, incontrato e adesso vorrei rifondere, restituire e dove meglio che qua, a casa mia?”. È assumendo a emblema tale desiderio (espresso da Valeria Moriconi in un’intervista del 1995) che il Centro Studi a lei dedicato intende restituirne la lezione ponendosi quale luogo della memoria ma soprattutto quale strumento d’interesse regionale per il sostegno, la progettazione e la ricerca in ambito teatrale.


L’ingresso è gratuito, senza assegnazione del posto fino ad esaurimento delle disponibilità. Informazioni 0731 206888, 071 2075880, www.fondazionepergolesispontini.com, www.amat.marche.it.




20 Luglio 2012 alle 19:27 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |
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