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Meravigliosa “Ismeme” al Teatro Romano di Falerone

di | in: Cultura e Spettacoli

Ismene

FALERONE – L’arte teatrale è magistralmente semplice. Ce lo ha ricordato giovedì 19 nella scena del Teatro Romano di Falerone la meravigliosa “Ismene” tradotta dal Minimo Teatro di Macerata. Ismene, personaggio minore della tradizione classica, è la terza figlia di Edipo, nella scrittura di Gianni Baleani diviene protagonista che interroga e si interroga sulla debolezza e sulla forza della ragione. Nella traduzione scenica per la regia di Maurizio Boldrini si attua una vendetta, Ismene-Nemesi, del tutto particolare nei confronti delle trame dei delitti di scena: è ribalta la prevedibile dinamica del dramma nell’ingegneria labirintica della poesia. I primi gesti con i quali gli attori si producono in scena sono capriole ludiche, come in Shakespeare che fa entrare la compagnia di attori in “Amleto” facendo capriole, già gli attori sono quelli che si ribaltano e ribaltano, mettono le mani al posto dei piedi, girano e fanno girare la testa: una cosa così semplice e così produttiva eppure così troppo spesso dimenticata da attori e spettatori, non dal Minimo che nel corso dello spettacolo sviluppa il girare dei corpi in un incanto aereo in cui rimangono sospesi attimi memorabili, tensioni di struggente liricità, sembrava che attori e attrici, pure materialmente a terra, fossero in sospensione su una nuvola di poesia. E nella poesia c’è sempre spazio per il gioco, anche per l’ironia, addirittura la parodia, come c’è stata in questo spettacolo, di talune trite forme prosastiche. E le voci che si plasmavano sui corpi al suono del flauto, afflato totale, difficilissimo da descrivere, facilissimo da partecipare. Il Minimo Teatro e la Scuola di Dizione Lettura e Recitazione hanno trenta anni, certo è una lunga esperienza eppure appare breve perché non si capisce come in soli trenta anni si possa produrre un così alto compendio di teatro. Che dire degli attori allievi della Scuola di Dizione Lettura e Recitazione e della Prima Scuola di Ingegneria Umanistica, semplicemente magnifici, vivi nei nervi e nell’anima: Sofia Angeletti, Valentina Baldassarri, Silvia Bellabarba, Carla Camilloni, Riccardo Carota, Pierluigi Cipolla, Annamaria Cipolloni, Matteo Cosci, Martina Crucianelli, Serenella Marano, Fabio Monteverde, Elisabetta Moriconi, Ilenia Paciaroni, Claudia Piccinini, Lorenzo Savi, Marco Tiranti, Lorenzo Vecchioni, Nicola Zega. Assistenza alla regia Carla Camilloni, collaborazione alla drammaturgia Giampaolo Vincenzi, regia Maurizio Boldrini. E’ proprio vero che il teatro è un istante che svanisce, l’essenziale è in un batter di ciglia.




20 Luglio 2012 alle 13:50 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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