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Alessandro Fiori “Questo dolce museo”

di | in: Primo Piano, Recensioni

“Questo dolce museo” (Urtovox, 2012)


Etichetta: Urtovox
Brani: Scusami / Giornata d’inverno / Ti annunci piangendo / Coprimi / Il vento / Il gusto di dormire in diagonale / Mi hai amato soltanto / Bambina Via da industria / Sandro Neri / Tigre in strada


Abbandonati definitivamente i Mariposa, dei quali è stato il cantante per più di un decennio, Alessandro Fiori torna con un nuovo lavoro solista, a due anni di distanza dal precedente “Attento a me stesso”. Pervase da quel gusto per il surreale e il tragicomico che rimanda tanto a Jannacci quanto al primo Dalla, le undici tracce contenute in “Questo dolce museo”, registrate con l’aiuto di Alessandro Asso Stefana (Vinicio Capossela, Mike Patton, Guano Padano), mostrano un autore privo di remore nello strappare il velo della propria intimità e un interprete che non dimentica mai di infondere la giusta dose di ironia a liriche che affondano anche sul doloroso e sul personale. Esemplare è Sandro Neri, arrangiamento ridotto all’osso, solo voce e chitarra per un pezzo di straziante intensità dedicato ad un amico aretino morto di alcol. Con Ti annunci piangendo Fiori lambisce l’ipersensibilismo di Paolo Benvegnù e Marco Parente, mentre in Bambina la melodia solenne e la voce salmodiante fanno pensare ai momenti più morbidi dei Baustelle. Altrove un’eccessiva leggerezza sembra abbassare l’asticella della qualità e brani come Via da industria o l’iniziale Scusami (è proprio necessario aprire un album con un verso come «scusami se ti ho svegliata per vedere un’alba del cazzo»?) non convincono appieno. L’album resta ben oltre la sufficienza, pur lasciandoci con la sensazione che, mettendo a fuoco i diversi toni e le diverse sfumature del suo cantautorato, Alessandro Fiori possa fare quel passo decisivo per emanciparsi dal ruolo di autore di nicchia.




6 Settembre 2012 alle 12:00 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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