Benvenuto e Buona Navigazione, sono le ore 08:31 di Lun 29 Apr 2024

BettiBarsantini “BettiBarsantini”

di | in: Primo Piano, Recensioni

 

Etichetta: Malintenti Dischi
Brani: Dissocial Network / Le parole / Amleto / Terza Guerra Mondiale / Pavoni / Puzza di sangue / Il linguaggio / Lucio Dalla / Qualcuno avrà pur le idee chiare / Buon compleanno (all’universo)

 

Solo apparentemente difforme e schizofrenico, il disco d’esordio dei BettiBarsantini, ad un ascolto che non rimanga in superficie, rivela un preciso disegno estetico e, soprattutto, una precisa identità. BettiBarsantini non è semplicemente la somma della poesia in musica dei suoi due componenti, Marco Parente e Alessandro Fiori, ma una nuova investitura artistica, coraggiosa e lontana anni luce dalla banalizzazione del pop che molti giovani cantautori italiani sembrano non stancarsi mai di perpetrare. Parente mette da parte il suo modo unico di addomesticare gli spigoli in favore di un incontro-scontro con una forma di genialità che non teme di sfociare nell’idiozia, con un mondo bambino fatto di libere associazioni, divagazioni nel tetro e improvvisi arcobaleni. La sua voce si fonde con quella di Fiori sino a diventare una sola, un canto fluido che esce dal coro senza rinunciare all’emozione, che smaschera la falsità dell’oggi con i colpi impietosi del talento. E’ una sincrasi a tratti miracolosa: Lucio Dalla è una dedica profonda che sarebbe piaciuta all’artista bolognese, mentre altrove è il gusto per il graffio a dettare i tempi poetici, sia che abbia riferimenti social(i), come in Dissocial Network, sia che metta in scena un’irresistibile apocalisse da camera, come in Terza guerra mondiale.
Riferimenti, se ci possono essere, sono al pop più sghembo che, a partire dai Talking Heads, attraversa trent’anni di musica per arrivare ai Grizzly Bear. Parente non ha mai avuto paura di puntare orizzonti lontani, se non francamente alieni, e Fiori gli offre una spalla su cui slanciarsi per acciuffare anche il grottesco che nei suoi dischi era finora sfuggito. Difficilmente in Italia un disco così verrà capito. Nel nostro piccolo, però, noi non possiamo che applaudire.




14 Marzo 2014 alle 12:30 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

Ricerca personalizzata