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dalla Regione Marche

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un momento della conferenza

ANCONA, 08 ott 2012

ASSISTENZA ALLA PERSONA, QUALIFICARE IL SERVIZIO DI CURA.UN PROGETTO SPERIMENTALE PER GARANTIRE FAMIGLIE E LAVORATORI .

Le famiglie che hanno in casa un anziano bisognoso di cure e che per il personale da assumere si rivolgeranno alle assistenti familiari iscritte all’elenco regionale, potranno ricevere un contributo di 1000 euro una tantum. E’ una delle agevolazioni che prevede il progetto curato dal Patronato ACLI in base al bando che la Regione Marche ha emesso nell’ambito dell’ Accordo di programma con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – Direzione Generale dell’Immigrazione per la creazione di un sistema integrato finalizzato alla qualificazione dei servizi di cura e di assistenza alla persona, all’erogazione di servizi socio assistenziali domiciliari da parte di lavoratori immigrati.

L’obiettivo è chiaro – ha affermato l’assessore regionale al Lavoro–Formazione , Marco Luchetti- governare un fenomeno che sta caratterizzando da anni la nostra comunità, quello delle cosiddette badanti – circa 12 mila nel territorio regionale- e che nel tempo ha assunto diverse facce e complicazioni vista la specificità di un rapporto di lavoro caratterizzato da un forte elemento fiduciario. Con questo progetto per ora sperimentale ma che dovrà essere sistematizzato grazie all’integrazione con altre agenzie del territorio a cominciare dai CIOF, miriamo all’emersione del lavoro sommerso, alla sicurezza, alla qualificazione dell’assistenza, alla stabilità del lavoro fino a una necessaria garanzia di professionalità alle famiglie sotto l’aspetto delle cure, dell’affidabilità e della sicurezza. In sostanza si tratta di evitare nel futuro l’improvvisazione in un servizio che è diffusissimo sul nostro territorio e che lo sarà sempre di più viste le stime di 50-60 mila anziani nei prossimi anni. Stiamo lavorando in collaborazione strettissima con il Ministero che ha assegnato una quota di 236 mila euro alle Marche per realizzare questo progetto e la Regione concorre con 120 mila euro del FSE destinati alla formazione del personale implementando i percorsi formativi già avviati dalle Province. “ “ Un supporto importante alle famiglie e un elemento innovativo nel panorama nazionale.” Così ha definito il progetto l’assessore regionale ai Servizi Sociali, Luca Marconi che ha aggiunto: “ Non è certo l’unica strada che stiamo percorrendo nel campo della non autosufficienza e dell’assistenza alle famiglie – abbiamo investito per esempio nelle qualità delle strutture residenziali e nel sostegno con l’assegno di cura di 200 euro al mese- ma questo progetto può diventare un prototipo per strutturare un servizio che sarà sempre più necessario in futuro, visti i tagli alla Sanità e il numero di anziani non autosufficienti ( penso all’Alzheimer con 25 mila casi) che si profila imponente in confronto ai malati acuti negli ospedali. “ L’ACLI fungerà da vera e propria agenzia di intermediazione in questo specifico settore per garantire un’integrazione efficiente ed efficace tra famiglie e fornire un supporto tecnico anche sotto il profilo degli adempimenti burocratici. Veniamo da più di 10 anni di esperienza in questo settore e facciamo anche Ricerca– ha detto Fabio Corradini responsabile del progetto ACLI – Percorsi che ci hanno suggerito di realizzare la formazione di un Albo come strumento per garantire sia le famiglie che le badanti, per orientare e accompagnare entrambi in un momento particolarmente delicato come la gestione di un anziano. “ Si tratta di un intervento progettuale complesso e importante, finalizzato alla creazione e sviluppo di una rete integrata per l’intermediazione tra domanda e offerta di assistenti domiciliari, anche attraverso la promozione e lo sviluppo dell’azione d’incrocio domanda offerta,che comporta una collaborazione attiva con i servizi pubblici per l’impiego marchigiani con i Comuni e gli Uffici di Promozione Sociale istituiti presso le sedi degli Ambiti Territoriali Sociali. L’Acli dovrà dunque implementare e mettere a regime l’Elenco regionale delle assistenti familiari qualificate, già istituito, in modo da renderlo capace di verificare in tempo reale la disponibilità dell’offerta.


IL MINISTRO PASSERA CONFERMA IL RICORSO AL CREDITO D’IMPOSTA PER LA FANO-GROSSETO.

“E’ un’ottima notizia che conferma che la strada scelta dalla Regione è quella giusta per sbloccare definitivamente la Fano-Grosseto”. E’ questo il commento del presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, alla conferma del ministro dello Sviluppo economico e Infrastrutture Corrado Passera del ricorso al credito d’imposta per la Fano-Grosseto. “Lo strumento del credito d’imposta – dice Spacca – è stato inserito nel decreto sviluppo-bis. Tra le infrastrutture che il ministro Passera ha indicato per l’utilizzo di questa nuova modalità di finanziamento delle opere, c’è la Fano-Grosseto. Obiettivo del credito d’imposta, come è stato ricordato all’approvazione del decreto sviluppo-bis, è rendere subito cantierabile ciò che, a causa degli elevati costi, altrimenti non lo sarebbe. Uno sprint, quindi, per la Fano-Grosseto. Una volta realizzata e consegnata l’opera, i privati potranno recuperare dallo Stato, nell’arco di 45 anni, le risorse investite, come abbiamo recentemente spiegato nell’incontro svoltosi a Pesaro. La Regione aveva assunto un impegno forte con la comunità e le istituzioni locali su questa fondamentale infrastruttura, priorità della nostra programmazione. Un impegno onorato. Di fronte alle difficoltà di bilancio dello Stato e dunque all’impossibilità di un suo finanziamento, la Regione ha cambiato strategia, mettendo in campo una procedura assolutamente originale, che fa leva sul canone di disponibilità e quindi sul credito d’imposta. Tanto ferma è la volontà della Regione di vedere realizzata la Fano-Grosseto – conclude – che sono stati elaborati strumenti innovativi, appositamente pensati per quest’opera e che ora trovano il riconoscimento del Governo nazionale”.

COSTI DELLA POLITICA: L’ASSESSORE MARCOLINI REPLICA A MASSI E CERONI.

“Le Marche sono oggi tra le Regioni virtuose e prese come benchmark sui costi della politica anche grazie all’impegno serio, rigoroso e anticipatore portato avanti dal Governo regionale fin dalla scorsa legislatura, certificato da dati e da atti amministrativi concreti e verificabili.. Penso che la battaglia agli sprechi sia infinita e che anche nelle Marche ci sia ancora un lavoro da fare, ma penso che il consigliere Massi e l’onorevole Ceroni, da marchigiani, di fronte alle legittime preoccupazioni dei cittadini e di fronte agli scandali insopportabili in discussione questi giorni, dovrebbero essere più orgogliosi delle misure messe in campo dalla Regione che consentono a tutti, oggi, di presentare le Marche come regione sobria e virtuosa a livello nazionale, invece di alzare una polemica sterile e senza fondamento. Solo alcuni esempi concreti di riduzione di costi: -consulenze esterne ridotte di -96%, passate da quasi 6 milioni di euro nel 2004 a 240 mila nel 2012; -taglio della spesa del personale di –10 milioni di euro dal 2008; -personale regionale ridotto di -147 unità dal 2008; -costi delle auto di servizio e autisti ridotti di -48%, costi auto blu praticamente azzerati; -taglio di -34% dei premi dei dirigenti regionali. Ma sono tantissime le misure adottate e certificate in atti concreti che hanno consentite una riduzione di spesa complessiva di -30 milioni di euro, spostando risorse dagli apparati ai servizi per i cittadini: soppressione e revisione di enti regionali (Ente Fiera, Erap, Autorità d’Ambito, ecc.); abolizione di CDA; taglio di spese per commissioni, collegi e comitati; blocco del turn-over; riduzione di dirigenti, servizi regionali e dei relativi compensi; soppressione delle zone sanitarie; revisione dei distretti; ecc..”


OCCUPAZIONE E INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE PMI, INTERVENTO PER L’ASSUNZIONE DI GIOVANI LAUREATI E DIPLOMATI.

“Oggi il governo regionale vara un misura di straordinaria importanza: un forte contributo all’assunzione di giovani unito al sostegno all’internazionalizzazione delle imprese”. Questo l’annuncio dato in anteprima dal presidente della Regione, Gian Mario Spacca, nel corso dell’Assemblea di Confindustria Ascoli alla presenza del presidente nazionale Giorgio Squinzi. Un provvedimento con un duplice obiettivo: sostenere l’occupazione, soprattutto giovanile, da un lato; aiutare le micro e piccole imprese ad aprirsi ai mercati internazionali di maggiore interesse, dall’altro. La misura favorisce infatti l’inserimento lavorativo di giovani laureati e diplomati fino a 35 anni di età e con formazione specifica nel settore dell’internazionalizzazione delle imprese. L’intervento si articolerà in due fasi. La prima prevede l’emanazione di un avviso per la costituzione di un elenco, rivolto a giovani laureati e diplomati, in particolare disoccupati, inoccupati, in mobilità, coperti da ammortizzatori sociali o occupati, residenti o domiciliati (da almeno un anno) nelle Marche e in possesso di una formazione specifica nel settore dell’internazionalizzazione d’impresa. L’elenco sarà poi messo a disposizione delle micro, piccole e medie imprese che intendano assumere i giovani selezionati. La seconda fase riguarda l’emanazione di un bando per l’assegnazione di incentivi alle imprese, anche in forma aggregata, su progetti di internazionalizzazione. L’incentivo sarà concesso all’impresa che assume a tempo indeterminato (part-time o full time) o determinato (solo full time) almeno uno dei giovani presenti nell’elenco. L’incentivo, che avrà durata biennale, sarà pari al 50% del costo salariale lordo annuo fino ad un massimo di 20mila euro annui. L’impresa avrà l’obbligo di mantenere l’assunzione per un periodo minimo di tre anni. “Oggi come non mai – ha detto Spacca all’Assemblea di Confindustria – occorre rapidità di decisione e massima concretezza dei progetti. Non teorie, ma azione. Il provvedimento varato dal governo regionale va proprio in questa direzione. Nei quattro anni di crisi, dal 2008 a oggi, le Marche hanno mantenuto invariato il numero di occupati grazie anche alla tutela degli ammortizzatori sociali. Dopo la difesa occorre però creare nuove opportunità di lavoro: questo lo spirito della misura che attiviamo. Istituzioni, associazioni di categoria, organizzazioni sindacali devono porre al centro, in questo difficile momento, l’impresa, perché crea reddito e occupazione. Oggi come non mai abbiamo bisogno di lavoro e reddito per la tenuta dei nostri livelli di benessere. E’ per questo che la Regione ha definito una road map per il sostegno all’impresa e al lavoro, ispirata a massima concretezza e rapidità degli interventi, che passa attraverso innovazione, finanza e semplificazione amministrativa. Viviamo in un contesto internazionale – ha concluso – in cui è massimo l’impegno di tutti i Paesi per crescere. Serietà, impegno e rigore sono le parole d’ordine per conquistare nuovi spazi. Lo stesso dobbiamo fare noi: non possiamo più dividerci secondo logiche localistiche, ma conseguire risultati come sistema. Dobbiamo uscire dall’egoismo individuale e di settore e rilanciare un grande progetto di crescita del Paese, della comunità regionale”. Relativamente al provvedimento adottato oggi dal governo regionale, a tutela dell’occupazione regionale si stabilisce che i progetti di internazionalizzazione delle imprese non devono prevedere interventi di delocalizzazione: se ciò avvenisse gli incentivi sarebbero revocati. Nel caso di un’assunzione a tempo determinato full time, se il dipendente verrà poi stabilizzato a tempo indeterminato, l’impresa beneficerà di un ulteriore incentivo. Nel caso di assunzione di un lavoratore già occupato l’importo dell’incentivo è ridotto della metà.




8 Ottobre 2012 alle 18:01 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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