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Progetto Up Tech: un aiuto a domicilio per le persone con disturbi cognitivi e della memoria

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FERMO – Migliorare la qualità di vita di chi si prende cura di persone affette da Alzheimer e nel contempo promuovere la permanenza a domicilio dei pazienti. Sono questi gli obiettivi di Up Tech, un progetto di ricerca sperimentale, finanziato dalla Regione Marche tramite le risorse del Fondo Nazionale per le Non Autosufficienze e sviluppato, su indicazione del Dipartimento Regionale per la salute e i servizi sociali, dall’Istituto Nazionale di Ricovero e Cura degli Anziani (INRCA) in collaborazione con i Distretti Sanitari ASUR e gli Ambiti Territoriali Sociali di Fermo, Macerata, San Benedetto del Tronto, Pesaro, Ancona. “I destinatari primari degli interventi – specifica l’Assessore ai Servizi Sociali Paolo Calcinaro – non sono soltanto i pazienti, ma anche i loro familiari che, a causa dello stress quotidiano collegato alle attività di assistenza, sono esposti ad un elevato rischio di eventi avversi”. Il progetto Up Tech è strutturato secondo criteri scientifici che prevedono l’individuazione nel territorio del Distretto di Fermo – Ambito Sociale Territoriale XIX, di 90 coppie composte da pazienti con Malattia di Alzheimer e relativi assistenti familiari, i cosiddetti caregiver, (per un totale di 450 famiglie in tutta la Regione Marche) in un intervento della durata di 12 mesi.

“Grazie al progetto – sottolinea il Sindaco Nella Brambatti – sono stati assunti, per ogni territorio di riferimento del progetto, due assistenti sociali e saranno coinvolti cinque infermieri per fornire assistenza domiciliare integrativa. Saranno, inoltre, sperimentate nuove strumentazioni di tecnologia assistita per la sicurezza in ambito domestico in un sottocampione di famiglie”.

Gli assistenti sociali attiveranno sessioni periodiche di counselling individuale, controlli telefonici regolari, la formazione del familiare sulla gestione dello stress ed alcuni elementi pratici per la gestione assistenziale del paziente, prestazioni di segretariato sociale, supporto al raccordo con la medicina di famiglia e altri servizi sanitari e sociali. Le visite a domicilio effettuate dall’infermiere prevedono, oltre alla somministrazione di un questionario, l’addestramento del caregiver sulle modalità di assistenza del paziente, l’alimentazione, la gestione del trattamento farmacologico, l’ergonomia dell’ambiente domestico e la gestione dello stress. L’intervento di tecnologia assistenziale prevede l’istallazione di comuni dispositivi semplici da usare: strisce anti-scivolamento, sensori di rilevamento, luci notturne automatiche, sensori per aperture improprie delle finestre.

Sono già state completate le attività propedeutiche all’avvio della sperimentazione e le prime persone verranno prese in carico a partire dalla seconda metà del mese di dicembre. “Il progetto Up Tech – evidenzia l’Assessore Calcinaro – si inserisce in una rete di interventi a favore della non autosufficienza, già avviati nel territorio a partire da settembre, che prevedono una serie di prestazioni sia di natura economica che di servizi di qualificazione della vita delle persone in difficoltà”.




11 Dicembre 2012 alle 18:33 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |
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