Ribadisco che non era affatto scontato ci fossimo e lo ripeto perchè sia ricordato anche da chi, a qualche mese di distanza dalla grande paura di sparire, lo ha già dimenticato. Tanto più che ogni giorno, comunque, esserci per la Sutor è una conquista. Domenica, al palas di Porto San Giorgio, poteva in realtà non esserci nulla. Nessuna luce accesa, niente rumore del pallone che rimbalza sul parquet, nulla di nulla. Avremmo perso un sogno e, soprattutto, una possibilità….quella di godere, in un momento per tutti particolarmente complicato, di qualche ora di piacevole distrazione. Invece ci sarà la Sutor e ci sarà l’Acea Virtus Roma a sfidarsi per il primo grande incontro stagionale.

Le aziende che hanno sposato il progetto Sutor, in primis quelle che hanno fondato l’Associazione che ho l’onore di rappresentare e poi quelle che, ormai quaranta, via via si sono unite, hanno fatto per garantire tutto questo oltre che un grandissimo sacrificio anche un atto di fede verso due colori, il giallo e il blu. A nome di tutte queste aziende oggi rinnovo il mio invito a tutti, e dico proprio a tutti, ad abbonarsi.

Lo rinnovo a chi la tessera non l’ha fatta ancora. Gli abbonati storici, gli appassionati di ultima generazione, è importante ci siano. Rinnovo l’invito anche a chi la tessera l’ha fatta,  perchè sia il primo testimonial della campagna abbonamenti e convinca un altro, solo un altro, a sottoscrivere un abbonamento. Ho letto e sentito, in questi ultimi giorni, affermazioni disarmanti che non rendono giustizia in primis a chi ha investito nello sport nè, ugualmente, a chi sta lavorando, impegnandosi notte e giorno in mezzo a un cammino in salita. Qui non c’entra una campagna abbonamenti partita prima per qualcuno o dopo per qualcun’altro, qui non c’è da parlare di un’affissione pubblicitaria in meno o di una in più, qui non si dovrebbe discutere di una presentazione fatta qua piuttosto che là. Fermo che, io per primo, ritengo che la Sutor sia di tutti e che quindi proposte, suggerimenti, consigli, siano e debbano essere vagliati quotidianamente, sono però altrettanto convinto, come la cordata di imprenditori che rappresento che nello sport come nella vita, prima delle parole, contino i fatti. Conta quindi che, come chi ci ha messo soldi, cuore e faccia nel e per la Sutor, altri ne seguano l’esempio. Ognuno nel suo piccolo, ognuno nella misura che può, ognuno con la convinzione che serve.  Il pubblico è e deve essere il primo sponsor della Sutor. Perchè la Sutor ha bisogno della sua gente prima ancora di tutto il resto”.