Fabio Grassadonia e Antonio Piazza, “Salvo” al CineForum
di Redazione | in: Cultura e SpettacoliCineforum S.B.T. Buster Keaton
Associazione di cultura cinematografica Aderente alla Federazione Italiana Cineforum
Martedì 29 ottobre
Teatro Concordia ore 17.00 e 21.30
SALVO
di Fabio Grassadonia e Antonio Piazza
(Italia/Francia, 2013)
Interpreti: Saleh Bakri, Sara Serraiocco, Luigi Lo Cascio, Mario Pupella, Jacopo Menicagli; durata: 103’
A Palermo i destini di Salvo (Saleh Bakri) e Rita (Sara Serraiocco) si incontrano grazie ad un miracolo, accaduto in un mondo in cui non se ne verificano mai. Rita è cieca sin dalla nascita e si ritrova ad essere presente nel momento in cui Salvo, killer della mafia, uccide suo fratello. Nonostante non veda niente, Rita sembra fissare Salvo, che per evitare il fastidio le chiude gli occhi con le mani ancora sporche di sangue. Quando Rita riapre gli occhi, inaspettatamente ha recuperato la vista. Ossessionato da quanto accaduto, Salvo la segrega in un magazzino isolato, dove entrambi realizzeranno il bisogno di una vita diversa.
Sorprendente opera prima di Fabio Grassadonia e Antonio Piazza, vincitore del Premio Semaine de la critique a Cannes 2013 e ora al centro di un inarrestabile fenomeno di export. Lo si vende in mezzo mondo, isole comprese. Torrido noir. Il Salvo del titolo, interpretato da Saleh Bakri, figlio del documentarista e attore palestinese Mohammed Bakri, è un sicario della mafia. A Palermo sfugge a un agguato e decide di ammazzare subito il mandante. Solo che in casa non lo trova: c’è invece Rita (Sara Serraiocco), la sorella non vedente.
Invece di eliminarla la rapisce. Poi succedono molte cose, anche fenomenali: Rita ricomincia a vedere e Salvo, per oltre mezz’ora praticamente muto, a parlare. Potenzialmente amanti, ma la mafia non sgarra, non ama, non dimentica. Punto di partenza un cortometraggio degli autori di qualche anno fa (Rita) dove a riacquistare miracolosamente la vista era una bambina. Qui il cambio di sguardo segue anche traiettorie cieche, ma sono gli occhi intensi di Salvo a condurre il gioco, specie nel raid in casa del fratello della ragazza, pianosequenza di rara plasticità e abilità. Poi, sul finire, in scene di duello girate nelle ore più calde dell’estate siciliana, si è in puro western all’italiana, preferibilmente quello scritto da Fernando di Leo. Figure di contorno tutt’altro che fugaci, dal boss in canotta o giacca elegante Mario Pupella al fiancheggiatore Luigi Lo Cascio, che peraltro nel suo La città ideale si chiama Grassadonia. E non è un caso.
Prossimo appuntamento
Martedì 5 novembre
Teatro Concordia ore 17.00 e 21.30
INFANZIA CLANDESTINA
di Benjamin Avila
(Argentina/Spagna/Brasile, 2012)