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Mira Nair, “Il fondamentalista riluttante” al Cineforum

di | in: Cultura e Spettacoli

Mira Nair, “Il fondamentalista riluttante”

Cineforum S.B.T. Buster Keaton

Associazione di cultura cinematografica Aderente alla Federazione Italiana Cineforum

 

Martedì 26 novembre

Teatro Concordia ore 17.00 e 21.30

 

IL FONDAMENTALISTA RILUTTANTE

di Mira Nair

(USA, 2012)


Interpreti: Riz Ahmed, Kate Hudson, Kiefer Sutherland, Liev Schreiber, Nelsan Ellis, Martin Donovan, Cait Johnson, Christopher Nicholas Smith, Om Puri, Shabana Azmi; durata: 128’

Le dimostrazioni studentesche infiammano Lahore quando il giovane professore Changez Khan (Riz Ahmed) incontra il giornalista americano Bobby Lincoln (Liev Schreiber), a cui comincia a raccontare la sua vita passata. Changez ha lasciato la natia Lahore per studiare negli Stati Uniti. Dimostratosi il migliore studente del corso in economia all’università di Princeton è stato assunto da una delle migliori agenzie finanziarie di New York, dove ha avuto la possibilità di vivere un’intensa storia d’amore con Erica (Kate Hudson), che lo ha introdotto nel mondo della Manhattan che conta. L’attacco alle Torri Gemelle da parte di un gruppo di terroristi l’11 settembre del 2001 e la successiva rottura con Erica hanno però sconvolto l’esistenza di Changez, che si è visto costretto a rientrare in Pakistan dove è entrato in contatto con il mondo estremista, responsabile di un altro atto terroristico che ha portato Lincoln a cercarlo. 

Una grande storia di mondi diversi. Ma soprattutto un’importante denuncia, un dito puntato non su fondamentalismi o estremismi (che siamo tutti pronti a condannare) ma più semplicemente sul pregiudizio, sulla cultura del sospetto, su quello sguardo miope che si nasconde dietro la diffidenza. Tratto dal romanzo di Mohsin Hamid, bestseller internazionale tradotto in 25 lingue, il film tocca temi importanti con lo sguardo lucido di una regista cresciuta fra due mondi e due culture. Un po’ racconto di formazione, un po’ thriller politico, il film è soprattutto un “elegante gioco mentale” come lo ha definito la stessa regista. Gioco che, nelle mani della Nair, diventa anche analisi del concetto di fondamentalismo (inteso come “concentrarsi sui fondamenti”) nelle sue diverse forme:  sistemi di credenze basate sui propri fondamenti che ignorano i punti di vista di coloro che non condividono le loro opinioni. Come il “fondamentalismo economico” praticato dalla società di analisi finanziaria che rappresenta il concetto di “profitto a tutti i costi”, per cui il fine giustifica sempre i mezzi,  o come il “fondamentalismo politico”, inteso come lato oscuro dell’estremismo, anche in una variante “riluttante” verso cui si sospetta sia andato il protagonista. La storia è quella di un conflitto interiore, un’identità lacerata tra volontà di successo personale e professionale e l’orgoglio di appartenere a una nazione, a una cultura, a una religione, la storia di un “esercizio di guarigione e riconnessione personale”. Il film è girato con mano sensibile e con occhio acuto dalla Nair che sfrutta al massimo fascino di luoghi diversi come Lahore, New York ma soprattutto Istanbul, emblematico luogo di passaggio tra Oriente e Occidente, soglia, limite, ma soprattutto città transcontinentale, metropoli dai due volti, come divisa tra due mondi è l’anima del protagonista.

Prossimo appuntamento

Martedì 3 dicembre

Teatro Concordia ore 17.00 e 21.30

NO – I GIORNI DELL’ARCOBALENO

di Pablo Larrain

(Cile, 2012)




25 Novembre 2013 alle 21:46 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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