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Storie di coming out: Alcide Pierantozzi presenta “Le cose cambiano”

di | in: Interviste, Primo Piano

“Le cose cambiano – Coming out, conflitti, amori e amicizie che salvano la vita” è la versione italiana di “It Gets Better”, progetto video-editoriale di Dan Savage e Terry Miller uscito in America nel 2011. Curato da Linda Fava, “Le cose cambiano” è stato pubblicato nelle scorse settimane da Isbn Edizioni, in collaborazione con il Corriere della Sera, e contiene alcuni brani dell’edizione originale (firmati da David Sedaris, Michael Cunningham, Terry Galloway, Jake Shears e tanti altri) affiancati da racconti inediti di scrittori italiani come il recente Premio Strega Walter Siti, Ivan Cotroneo, Aldo Busi, Matteo B. Bianchi, Alcide Pierantozzi. Per darci una mano a presentare “Le cose cambiano”, ci siamo rivolti proprio a Pierantozzi, autore di tre romanzi (“Uno in diviso”, “L’uomo e il suo amore”, “Ivan il terribile”), che sta girando l’Italia per far conoscere il più possibile il progetto. Con la speranza che le cose cambino sul serio per tutti i gay, le lesbiche, i bisessuali e i transgender che sono costretti ad affrontare ostacoli e quotidiane ostilità a causa della loro diversa sessualità e che non si verifichino più casi di cronaca come quello del ventunenne che si è tolto la vita a Roma lo scorso 27 ottobre.

 

“Le cose cambiano” è una raccolta di testimonianze. Quanto è importante la testimonianza, in un periodo come quello che stiamo vivendo?
AP: E’ fondamentale. Specie se riguarda un argomento come la sessualità, che, pur essendo squisitamente privato, attiene alla sfera pubblica. L’amore lo si vive in disparte ma anche in mezzo agli altri, come la politica, come la morte o i concerti di John Cage. Parlarne è importantissimo. Raccontare la propria storia, lontano dai luoghi comuni e dalle chiacchiere, è quanto di più prossimo al cambiamento autentico.

Alcide Pierantozzi (foto di Valentina Sommariva)

Alcide Pierantozzi (foto di Valentina Sommariva)

Qual è il tuo contributo a “Le cose cambiano”? Mi sembra che il tuo impegno vada al di là del racconto a tua firma…
AP: Ho scritto il racconto, ma poco conta – anche se il libro (e non certo grazie a me) sta andando benissimo. E’ importante andare nelle scuole a parlare con i ragazzi, è lì che le cose cambiano davvero, e ti assicuro che stanno già cambiando. Due giorni fa ero a Martina Franca in un istituto superiore, il “Motolese”, a presentare “Ivan il terribile”, e abbiamo parlato anche di “Le cose cambiano”, di sessualità, di rispetto verso gli altri. Questi ragazzi sono straordinari, vivi, pieni di energia, rispettosi verso gli altri. Basta ascoltarli per sorridere dinanzi a certe resistenze ideologiche che provengono dal mondo dei cosiddetti “adulti”. Ad ogni modo, il mio impegno per “Le cose cambiano” è fisiologico. Stiamo facendo presentazioni nelle librerie, video e ogni giorno cerchiamo di coinvolgere quanti più testimoni possibili.

Del tuo racconto, “Tutto merito di Luca Argentero”, che puoi dire?
AP: E’ una storia vera, è appunto una testimonianza. Ho scelto un tono molto lieve per questo racconto, volevo che si distinguesse in maniera netta dal mio percorso di scrittore.

Quando tempo occorrerà ancora, secondo te, perché le cose cambino veramente?
AP: Ancora cinque minuti, come dicono i bambini la mattina quando non vogliono alzarsi dal letto. Sembra un niente, ma è un’eternità. Anzi: sembra un’eternità, ma è un niente.

 




14 Novembre 2013 alle 20:41 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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