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il momento della firma

11 apr 2014
SERVIZIO DI ELISOCCORSO, SOTTOSCRITTA INTESA TRA LE REGIONI MARCHE E UMBRIA.

Sottoscritta questa mattina a Perugia un’intesa che consente l’utilizzo anche in Umbria del servizio di Elisoccorso già operativo nelle Marche, con base a Fabriano, a supporto dell’emergenza nell’entroterra marchigiano. Il protocollo d’intesa con il quale le due Regioni hanno definito le modalità di utilizzo di questo fondamentale servizio di emergenza sanitaria, è stato sottoscritto presso l’Azienda ospedaliera di Santa Maria delle Misericordia, dal presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca e dalla presidente dell’Umbria Catiuscia Marini, dai direttori generali delle aziende ospedaliere di Perugia, Walter Orlandi, e di Ancona, Paolo Galassi. “La Regione Marche – ha detto il presidente Gian Mario Spacca – ha voluto fermamente questa intesa, che rafforza il diritto alla salute per una parte importante dei nostri rispettivi territori, l’entroterra appenninico. L’elisoccorso rende il fondamentale sistema dell’emergenza al servizio delle comunità dell’Appennino, efficiente e appropriato. La firma di oggi si inserisce in un percorso più ampio di sinergia e collaborazione tra Marche e Umbria, che mi auguro possa essere sempre più forte. E’ di grande importanza creare le masse critiche necessarie per aumentare ancora di più l’efficienza e la virtuosità che già caratterizzano le nostre due regioni in tutti i campi. Accanto alla sanità, Marche e Umbria sono destinate a collaborare sempre di più, per esempio nelle connessioni infrastrutturali. Sono già in corso sinergie per la realizzazione della Direttissima Ancona-Perugia, della Civitanova-Foligno, della Fano-Grosseto. Abbiamo lavorato insieme anche per l’inserimento dell’Umbria nella strategia della Macroregione adriatico ionica. Il protocollo che firmiamo oggi, quindi, non riguarda solamente il servizio di emergenza per l’area appenninica, ma rafforza l’integrazione tra due regioni che vogliono essere protagoniste ed esempio per il Paese”. “E’ la prima volta in Italia – ha detto la presidente Marini – che due Regioni raggiungono un accordo che ha l’obiettivo primario di garantire ai cittadini un servizio di emergenza di grande rilevanza, nell’ottica dell’integrazione sanitaria tra i servizi sanitari delle due regioni, finalizzata al risparmio delle risorse economiche. Si tratta, dunque, di una buona pratica di gestione delle risorse umane e finanziarie, presupposto questo affinché vi possa essere anche una migliore e più efficiente organizzazione delle prestazioni sanitarie. Grazie a questo servizio, in casi di emergenza il paziente potrà essere indirizzato all’ospedale più appropriato e in grado di dare la migliore prestazione sanitaria possibile. Questa firma rappresenta anche l’avvio di un maggiore processo di integrazione tra i due sistemi sanitari che presto vedrà altri settori di collaborazione come l’Unità spinale post traumatica e la cardiochirurgia pediatrica, presso l’Ospedale di Ancona, mentre l’Ospedale di Perugia sarà messo a disposizione della Regione Marche per le attività dell’unità riabilitativa post trauma”. L’elisoccorso svolge le funzioni di servizio medico di emergenza con elicottero, e di servizio medico di soccorso con elicottero in ambiente ostile e/o impervio. L’elemento caratterizzante della missione dell’eliambulanza è l’emergenza sanitaria, intesa come situazione nella quale le doti di velocità e flessibilità di impiego dell’elicottero rappresentano un fattore determinante per la risoluzione dell’emergenza e la conseguente possibilità di interventi “salvavita”. L’eliambulanza sarà in grado di raggiungere, in casi di emergenza, ogni località dell’Umbria in un tempo minimo di 5 minuti nelle aree dell’Appennino confinanti con la base di Fabriano, fino ad un tempo massimo di 20 minuti, per raggiungere la località umbra più lontana come Orvieto.

“MAPPAMONDO GIOVANI”, A MATELICA LA PRESENTAZIONE DELL’INDAGINE PROMOSSA DALLA REGIONE.

Sospesi tra modernizzazione e tradizione, all’interno di un quadro sociale non caratterizzato da “problematiche drammatiche”, ma incapace di produrre un salto di qualità necessario per rivitalizzare il contesto culturale ed economico regionale. È il quadro che emerge dall’indagine “Mappamondo Giovani” realizzata dalla Facoltà di Economia dell’Università politecnica delle Marche, su incarico della Regione. I risultati sono stati presentati al Teatro Piermarini di Matelica, gremito dai molti studenti intervenuti all’incontro. “Fondamentale, per noi, è capire quali siano gli interventi più incisivi che possiamo realizzare – ha detto l’assessore alle Politiche Giovanili, Paola Giorgi, introducendo i lavori – La rilevazione della Politecnica è utile per fotografare l’evoluzione in atto nel mondo giovanile. Rappresenta una tappa di un percorso iniziato con le attività previste dalla nuova legge regionale di settore: prima i giovani erano i fruitori delle nostre politiche, ora sono loro, con le loro esigenze, a ispirare gli interventi da realizzare”. La ricerca sulla condizione giovanile nelle Marche è stata condotta, nel periodo luglio-settembre 2012, su un campione rappresentativo di giovani marchigiani composto da 1.200 ragazzi tra i 15 e i 35 anni: fascia d’età alla quale sono rivolte le politiche giovanili della Regione. “Dall’indagine emerge un quadro interessante, in chiaro scuro, dove le Marche riflettono, in molti versi, lo scenario nazionale – ha riferito Francesco Orazi, professore di sociologia del processi economici e del lavoro della Politecnica – L’Italia è un Paese invecchiato, dove i giovani, nell’ultimo quarto di secolo, rimangono sempre di più nel nucleo famigliare; un Paese dove il mercato del lavoro presenta consistenti problematiche rispetto all’inserimento giovanile. I marchigiani sono giovani sempre più legati a una dimensione individualistica della vita, ma nello stesso tempo legati anche a un meccanismo tradizionale, che ci fa pensare quasi a una sorta di pendolo, nel quale l’essere giovani, da un lato, si lega ancora alla dimensione territoriale dell’appartenenza al piccolo paese, dall’altro si gioca sul piano identitario con l’accesso ai social media. Il futuro dei giovani, da un punto di vista culturale e identitario, va letto attraverso questo nuovo rapporto con il territorio e in funzione dell’esplosione delle relazioni di scambio che si realizzano nelle reti immateriali del web, che caratterizzeranno sempre di più le traiettorie dei giovani marchigiani e non solo”. L’Università di Camerino, da oltre dieci anni, sta conducendo un monitoraggio sulla qualità dei servizi offerti e sul loro gradimento da parte degli studenti universitari: “È emerso un accoglimento positivo rispetto agli sforzi che l’Ateneo sta compiendo nei loro confronti – ha riferito Andrea Spaterna, pro rettore Unicam ai rapporti con gli enti pubblici e privati del territorio – Malgrado le difficoltà del momento, malgrado i tagli ministeriali, il nostro Ateneo, anche per quest’anno, è riuscito a mantenere inalterate le risorse per i servizi agli studenti. Il monitoraggio decennale ha creato una banca dati significativa che può essere funzionale anche al progetto Mappamondo della Regione: può fornire elementi molto orientativi sulle problematiche e sulle valutazioni degli studenti rispetto al percorso universitario”. Nel suo saluto, il rettore della Politecnica, Sauro Longhi, ha esorato i ragazzi a essere protagonisti: “Il futuro è vostro, prendetevelo! Il futuro è sempre migliore del passato, sognate e impegnatevi. Stiamo attraversando una fase non di crisi, ma di trasformazioni che richiede ai giovani di essere interpreti dei tempi che stiamo vivendo”. Contributi al dibattito sono poi venuti da Federico Bomba (Associazione Sineglossa), Ludovica Crescenzi (Consulta regionale dei giovani) e Francesco Vernelli (Rete regionale degli Informagiovani). Alcuni dati della ricerca. L’82,6% del campione dichiara di vivere con il nucleo famigliare d’origine. Dal 2004 al 2011 il tasso di disoccupazione tra i 18-29 anni aumenta dal 10,8% al 15,4%, rispetto al valore nazionale che cresce dal 17% al 20,2%. Il 92,1% del campione giudica “affettivamente unito” il rapporto con il proprio nucleo famigliare. Scarsa è invece la partecipazione di giovani all’associazionismo che ha coinvolto solo l’1,2% della popolazione over 14, rispetto all’1,6% nazionale. L’Università e tutti gli istituti collegati al mondo dell’istruzione si posizionano al primo posto tra le istituzioni che godono la maggiore fiducia dei giovani, seguiti dalla “tua generazione” e dall’Unione europea.

 

Il presidente della Regione Spacca alla presentazione del Rapporto sull’industria marchigiana

 

 

“Il posizionamento dell’Italia rispetto allo scenario internazionale che emerge dagli indicatori del Wto forniti oggi, è di leadership in settori come fashion e calzature. Questo dimostra che il Paese è in grado di competere anche con la Germania nel campo dell’economia reale, della manifattura. La coda della recessione fa ancora sentire i propri effetti sulle famiglie e sull’occupazione, ma se ci poniamo in una prospettiva di carattere strutturale emerge la solidità del nostro sistema economico che, come conferma il Rapporto di Confindustria Marche, nella regione ha ripreso a investire in termini di ricerca e sviluppo. Un sistema che ha fiducia nel futuro e guarda alle occasioni che il mercato globale offre, soprattutto nei Paesi extraeuropei. Non è un caso che l’export marchigiano, nel 2013, abbia registrato la migliore performance in Italia”. Lo ha detto il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, intervenendo oggi a Jesi alla presentazione del Rapporto 2013 sull’industria marchigiana. “Il dato delle esportazioni – ha sottolineato – riguarda tutti i settori. Dobbiamo quindi essere soddisfatti, continuare a valorizzare i comportamenti virtuosi, estendere le buone pratiche a un numero sempre maggiore di imprese, cercare di interpretare le criticità che inevitabilmente ci saranno visto che il contesto competitivo continua ad ampliarsi e evolversi. La modalità per farlo è accrescere l’integrazione, la condensazione, attuare una strategia sempre più coesa tra istituzioni, associazioni di categoria, Camere di Commercio. L’idea, accarezzata per molti anni, di un unico soggetto per l’internazionalizzazione deve potersi concretizzare”.




11 Aprile 2014 alle 18:13 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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