Locandina

CHIARAVALLE – Memoria. Questo l’argomento che il gruppo (laboratorio teatrale del gruppo sportivo dilettantistico Liberi di muoversi) ha affrontato quest’anno. Abbiamo camminato d’inverno per la città e questo ripercorrerla fisicamente, ritrovare monumenti e strade, ha fatto fluire i ricordi, permettendo a personaggi del passato, spesso solo voci o ombre sbiadite di fotografie sbiadite, di riprendere colore. Le loro vite sono diventate scritti, monologhi, dialoghi, scene complete, cosicchè le storie comuni si sono intrecciate tra di loro e con la Storia. Ne è venuta fuori una Chiaravalle viva, complessa e semplice allo stesso tempo, concentrata tra gli anni ’40 e ’50, ma testimoniata fino ai giorni nostri. A questo viaggio abbiamo affiancato le vite di persone di altri paesi, perchè, togliendo le caratteristiche geografiche, le sofferenze e le gioie sono identiche. Alle mani delle sigaraie si affiancano quelle di Sona, sigaraia/bambina indiana, costretta a lavorare 10 ore al giorno, in una fabbrica dei giorni nostri. Le macerie chiaravallesi sono identiche a quelle siriane, libanesi, ucraine, russe, uguali in ogni epoca, che da simbolo di lutto e distruzione, si ergono a speranza, quando, di fronte ad esse, si può solo cominciare a ricostruire. Oltre a quella dello scrivere, raccontare e raccontarsi, quest’anno ho voluto mettere i miei attori di fronte ad una sfida nuova: l’immaginare e il costruire; abbiamo ripercorso i mezzi di trasporto di quegli anni, e in particolare ci siamo concentrati sulle biciclette, cavalcature d’eccezione, spesso simbolo di lotta, di emancipazione e di riscatto. Il titolo nasce grazie al lavoro portato avanti dai chiaravallesi e dall’associazione Chiaravalle Amarcord di ricostruzione della memoria, volta non ad un confronto con l’attuale società ma alla ricerca di ciò che siamo.
Vederete una Chiaravalle permeata dagli occhi e del vissuto degli attori e delle attrici del gruppo Liberi di Muoversi che, ogni anno, affronta con coraggio un nuovo percorso teatrale. A me l’onore e la immane fatica di guidarli, a loro il compito di impegnarsi, a voi la possibilità di vivere un po’ delle nostre storie…

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