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23° incontro della Commissione Coter, il saluto di Allevi

2014-07-10

 

A Fabriano il 23° incontro della Commissione Coter

 

Avviato il percorso per la strategia della Macroregione Alpina.

Spacca incontra il presidente Lebrun

La “sorpresa” del maestro Allevi

 

Un pezzo d’Europa nelle Marche. Sono iniziati questa mattina a Fabriano i lavori del 23° incontro istituzionale della Commissione politica di Coesione territoriale (Coter) del Comitato delle Regioni dell’Unione europea. E proprio da Fabriano ha preso avvio oggi il percorso per il lancio della strategia della Macroregione alpina. L’incontro, molto partecipato dai componenti provenienti da tutte le Regioni della Ue, si è svolto al Teatro Gentile da Fabriano. La riunione del Coter ha anche portato all’adozione del parere sulla mobilità nelle regioni con caratteristiche geografiche e demografiche particolari.

“È significativo che oggi il Comitato delle Regioni (CdR), attraverso la sua commissione Coter, abbia avviato il percorso per il lancio della strategia della Macroregione alpina – ha commentato il presidente della Regione Marche e dell’Intergruppo adriatico ionico, Gian Mario Spacca, che ha partecipato ai lavori – Un avvio che arriva a pochi giorni dall’approvazione definitiva da parte del CdR della strategia adriatico ionica e alla vigilia del convegno europeo che si svolgerà domani a Fabriano. Nel 2011, proprio il Comitato delle Regioni ha lanciato la Macroregione adriatico ionica con il parere di iniziativa, che ha dato la possibilità al Consiglio europeo dei Capi di Governo, nel 2012, di richiedere alla Commissione di Barroso strategia e piano d’azione. Oggi, dalle Marche, lo stesso Comitato, con la Coter, avvia il percorso di una nuova strategia macroregionale, quella Alpina. Un approccio in cui l’azione bottom up dal basso e la governance multilivello affermano il proprio protagonismo. Si tratta di una visione innovativa che facilita il superamento dei confini amministrativi delle Regioni e degli Stati nella direzione della semplificazione delle procedure e della gestione integrata dei temi comuni”.

I lavori del Coter sono poi proseguiti con la tavola rotonda sullo “Sviluppo territoriale policentrico a livello Ue, nazionale e regionale”. La riunione del Coter è stata infine aggiornata al 22 ottobre prossimo, a Bruxelles. Domani la Commissione, in seduta pubblica, promuoverà il Convegno sulla Strategia della Macroregione adriatico ionica, sempre al Teatro Gentile da Fabriano. La mattinata odierna dei lavori del Coter ha registrato la partecipazione del Maestro Giovanni Allevi che ha portato il saluto ai componenti della Commissione.

Nel primo pomeriggio, il presidente della Regione, Gian Mario Spacca, ha avuto un incontro riservato con il presidente del Comitato delle Regioni Michel Lebrun presso il Municipio di Fabriano.

 

 

MACROREGIONE ADRIATICO IONICA, DOMANI AL TEATRO GENTILE DI FABRIANO IL CONVEGNO EUROPEO

 

Nella mattinata di domani, venerdì 11 luglio dalle ore 9 e fino alle 13, al Teatro Gentile di Fabriano, si svolge l’importante appuntamento “Eusair – Macroregione Adriatico-Ionica. Il valore aggiunto delle strategie macroregionali nel quadro dell’UE”. Un evento organizzato congiuntamente dalla Regione Marche e dalla Commissione Coter (Coesione territoriale) del Comitato delle Regioni dell’Unione Europea che svolge oggi a Fabriano la propria riunione esterna annuale scegliendo quale sede di incontro proprio le Marche.

Il convegno, che vedrà la partecipazione della presidenza del Comitato delle Regioni e di autorità europee, italiane, regionali e locali, è diviso in due sessioni. La prima, “Eusair: la struttura della strategia macroregionale”, metterà in luce il concetto globale della nuova strategia macroregionale ed esaminerà il processo di attuazione delle sue principali priorità, con particolare attenzione per il ruolo degli enti locali e regionali in ciascun settore d’intervento. La relazione che la Commissione europea ha pubblicato di recente sulla governance delle strategie macroregionali e le potenzialità di sviluppo di una strategia mediterranea figurano tra gli argomenti della sessione.

La seconda sessione “Una strategia in divenire: progetti e scambi di buone pratiche” esaminerà le opportunità offerte dalla nuova strategia, i nuovi programmi di finanziamento e le esperienze di cui avvalersi alla luce dei progetti già realizzati, nonché le potenzialità di collaborazione con donatori come la Banca europea per gli investimenti. Saranno analizzate le priorità comuni alle tre strategie macroregionali, affrontando anche gli aspetti relativi all’attuazione e alla governance. Sarà anche effettuata una panoramica sui programmi e le attività di sostegno volti ad accrescere l’efficacia delle strategie macroregionali per l’Adriatico e lo Ionico (EUSAIR), per il Mar Baltico (EUSBSR) e per il Danubio (EUSDR).

 

ATTIVITA’ CINEMATOGRAFICHE 2014, L’ASSEMBLEA LEGISLATIVA APPROVA IL PIANO

Marcolini: “Sosteniamo cinema e audiovisivo per promuovere comunità creative e coese”

 

Concluso l’iter istruttorio per l’approvazione del Piano per le Attività Cinematografiche 2014. “Continua l’azione di sostegno della Regione al cinema e all’audiovisivo come espressioni culturali e creative – afferma l’assessore alla Cultura, Pietro Marcolini – sostenendo la rete degli operatori e delle strutture, le attività di promozione, divulgazione e fruizione, nel contesto di realtà e centri storici che vogliamo frequentati da tutte le generazioni e dai giovani”.

Quest’anno lo stanziamento destinato al finanziamento del fondo regionale per le attività cinematografiche (previsto dalla L.R. 7/09) è di 460.000 euro. Il Piano individua le priorità e le strategie dell’intervento regionale a sostegno del cinema e dell’audiovisivo e contiene i criteri per l’attuazione degli interventi. Tra le linee prioritarie per il 2014, il sostegno alla circuitazione e alla programmazione del cinema di qualità attraverso festival, rassegne e premi cinematografici di carattere nazionale ed internazionale; il contributo regionale al progetto della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro, giunta quest’anno alla cinquantesima edizione; il sostegno a soggetti autorizzati all’attività dell’esercizio cinematografico; il contributo per l’operatività della Fondazione Marche Cinema Multimedia, impegnata tra l’altro non solo nell’accompagnamento delle sempre più numerose produzioni cinematografiche che scelgono di girare nelle Marche, ma anche nella realizzazione del progetto di Distretto culturale evoluto, a diretta gestione regionale, dedicato alla filiera del cinema; la promozione e valorizzazione del patrimonio e della cultura cinematografica, la conoscenza dell’audiovisivo e dei nuovi linguaggi della multimedialità, da attuare mediante la realizzazione di progetti di carattere innovativo e multimediali.

Al Piano approvato seguirà, entro la prima metà del mese di luglio, l’emanazione dei bandi per la realizzazione delle misure sostenute. I bandi e la relativa modulistica saranno pubblicati sul Bollettino Regionale e scaricabili dal sito www.cultura.marche.it alla Sezione Cinema e Marche Film Commission – Piano per le attività cinematografiche 2014.

FANO: DRAGAGGIO PORTO, LE COOPERATIVE DI PESCA INCONTRANO IL SINDACO E LANCIANO UN APPELLO AL PRESIDENTE DELLA REGIONE

 

Si sono confrontate con Massimo Seri e con l’assessore Paolini

Necessario anche rivedere la questione delle concessioni demaniali nell’area portuale

 

Fano (Pu), 10 luglio 2014 – Sbloccare lo stallo sul dragaggio dei fanghi nel porto di Fano (Pu) attraverso la creazione di una task force composta da Regione Marche, Comune di Fano, cooperative del settore della pesca. Lo hanno chiesto, in un confronto, il consiglio di amministrazione di Coomarpesca, Associazione  Produttori  Pesca Adriatica, Cooperativa Piccola  Pesca  e Consorzio  Ittico  Fanese, al neo sindaco Massimo Seri e all’assessore ai Lavori pubblici, Marco Paolini. Una task force che potrebbe essere già definita sabato prossimo quando la Giunta comunale ospiterà la Giunta regionale. Per questo motivo, le cooperative dei  pescatori  lanciano il proprio grido d’allarme al presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, e all’assessore regionale ai Porti, Paola Giorgi, affinché questa situazione venga risolta subito e vengano rispettati gli impegni presi dalla stessa amministrazione regionale.

I  pescatori, nell’incontro con Seri e Paolini, hanno ancora una volta dovuto esprimere, alla nuova guida comunale, la loro totale difficoltà nel poter operare nelle attuali condizioni del porto fanese e hanno sollecitato il dragaggio di almeno 90-100 mila metri cubi di fanghi per poter ricominciare a lavorare in tranquillità. Per questo materiale, occorrerebbe trovare una ulteriore destinazione rispetto alla futura cassa di colmata del porto di Ancona visto che questa  risulta  di  capienza  insufficiente. Seri ha garantito il suo impegno così come l’assessore Paolini ha assicurato che verrà monitorata la situazione delle concessioni demaniali all’interno del porto per poter avere poi un nuovo incontro su questo tema. Le cooperative, infatti, hanno di nuovo segnalato lo stato d’incuria delle aree portuali, abbandonate a se stesse e alle erbacce invece di essere rese utilizzabili per attività economiche e, soprattutto, presentabili alla città e ai turisti.

 

L’ASSESSORE ALL’AMBIENTE MAURA MALASPINA AL SENATORE PD: L’ INTERPRETAZIONE DI MORGONI È PRIVA DI FONDAMENTO, SI IMPEGNI PIUTTOSTO A PROPORRE SOLUZIONI ADEGUATE”

“E’ sconcertante constatare quanto la non conoscenza della situazione reale alimenti prese di posizione prive di alcun fondamento che potrebbero portare ad assumere decisioni emotive e non adeguatamente meditate. E’ quanto sta accadendo con l’atteggiamento del senatore  Mario Morgoni le cui dichiarazioni e i cui intendimenti sembrano dettati esclusivamente dall’impulsività. Sarebbe al contrario necessario che, oltre ad emettere sentenze di censura e di condanna che poggiano su basi del tutto slegate dalla realtà dei fatti, il senatore Morgoni, così come gli altri parlamentari, si impegnasse seriamente ad elaborare e proporre soluzioni che possano porre fine al problema giuridico creato dal Legislatore nazionale. Spero gli siano utili alcuni chiarimenti sulla vicenda delle politiche energetiche:

il D.L. n. 91/2014, emanato dal Governo Renzi, è diretto a salvare lo Stato italiano e non la Regione Marche, per superare sia una sperequazione di trattamento giuridico tra territori regionali all’interno dello stesso Paese, sia una contraddizione tra normativa nazionale ed europea. L’ interpretazione di Morgoni è dunque  priva di fondamento.

Infatti, la Commissione europea nell’anno 2009 ha aperto una procedura di infrazione a carico dello Stato italiano perché il T.U. sull’ambiente (D. Lgs. n. 152/2006) ha stabilito, per l’individuazione degli impianti da sottoporre a V.I.A., il solo criterio dimensionale, con ciò violando la direttiva C.E. n. 92/2011.

La Regione Marche, a cui non era mai stata notificata l’esistenza della suddetta procedura, ha disciplinato la V.I.A. per gli impianti di produzione di energia elettrica alimentati da fonti rinnovabili, attenendosi al criterio dimensionale stabilito dal T.U. statale, con la L.R. n. 3/2012. Il Governo Monti ha paradossalmente impugnato la legge regionale delle Marche per contrasto con la direttiva C.E., ma non quelle fotocopia di altre Regioni. La Corte Costituzionale ha accolto il ricorso con la sentenza n. 93/2013.

Ne è conseguito che le autorizzazioni regionali, rilasciate sulla base della legge regionale ed impugnate avanti al T.A.R. delle Marche, sono state automaticamente annullate, ponendo a carico della Regione Marche l’onere della rinnovazione del procedimento autorizzativo. Dalla vicenda è nata una situazione paradossale: in tutte le regioni italiane  sono state e vengono rilasciate autorizzazioni per impianti di potenza in MW ben superiore a quelle realizzate nelle Marche, secondo il criterio dimensionale della legge statale censurato dalla Commissione europea.

E’ quindi possibile attendersi altre pronunce di annullamento della legislazione delle altre regioni da parte della Corte Costituzionale, sulla base della sentenza n. 93/2013.

L’art. 15 D.L. n. 91/2014 detta finalmente una disciplina della V.I.A. postuma, valevole per tutto il territorio nazionale, in attuazione dell’art. 117 della Costituzione, con lo scopo di porre rimedio alla procedura di infrazione. Tale disciplina non appare in contrasto con le direttive comunitarie, alla luce della sentenza della Corte Costituzionale n. 209/2013.

La Regione Marche, nel settore della produzione dell’energia elettrica, si è sempre mossa nel rispetto degli obiettivi posti dallo Stato per l’attuazione del protocollo di Kyoto (sostituzione delle fonti fossili con quelle rinnovabili) e dell’autosufficienza energetica. Ora le Marche versano in una situazione di deficit produttivo di energia, con pesanti conseguenze sull’economia e sulla vita del territorio (dati ricavabili dal sito del GSE).

Credo che sia utile che il senatore Morgoni approfondisca tutti questi elementi, che potranno fornirgli un quadro non distorto della situazione”.

 

Rapporto Annuale 2014 dell’ Osservatorio mercato del lavoro

 

Il 2013 anno molto pesante, ma ci sono moderati segnali di ripresa nel primo trimestre 2014.  Luchetti : Puntare alla qualità del lavoro, alla competenza professionale e al collegamento Scuola- Università- lavoro

 

“ Puntare di più sulla qualità del lavoro, sulla buona occupazione , sull’introduzione di nuove figure professionali, sulla competenza, la ricerca e la professionalità  e quindi di più sulla formazione mirata, alta e continua e soprattutto accompagnare e favorire le scelte di chi si sta indirizzando alle attività autonome. “Sono queste alcune indicazioni di politiche attive del lavoro che l’assessore regionale al Lavoro, Marco Luchetti ha proposto oggi alla luce dei dati presentati oggi in Regione e contenuti nel Rapporto annuale dell’Osservatorio regionale sul mercato del lavoro. Uno strumento di analisi statistica che fotografa la situazione del 2013 e il primo trimestre 2014, indispensabile per trarre scelte strategiche per il futuro.

“I giovani – ha proseguito l’assessore – costituiscono un’ emergenza anche nelle Marche e stanno mostrando una propensione al lavoro autonomo, hanno buone idee e si stanno impegnando. Seguendo anche la tendenza in aumento dei lavori autonomi,  avvieremo progetti sempre più collegati tra Università e mondo del lavoro dando continuità ai dottorati di ricerca ( 84 finora), per le start up di impresa, i temporary manager, il ricambio generazionale di impresa, continuando nella politica di incentivo alla creazione di impresa ( prestito d’onore che segna già 900 nuove imprese), all’istruzione tecnico professionale, per corrispondere alle esigenze di rinnovamento continuo del mercato . Con Garanzia Giovani , invece, ci stiamo già impegnando ( 4500 i giovani già iscritti) ad utilizzare al meglio le risorse in favore di quei giovani che hanno trovato più difficoltà a trovare un percorso di istruzione medio alta e che attualmente sono più disorientati nel mercato. ”

Il primo trimestre 2014 -In base ai dati della rilevazione Istat, nei primi tre mesi dell’anno in corso, si interrompe il calo dell’occupazione regionale che aveva segnato variazioni negative per cinque trimestri consecutivi. Nel periodo gennaio-marzo il numero di occupati registra un incremento che, seppure di marginale entità (+0,1%), va in controtendenza alle dinamiche nazionali (-0,8%) e a quelle delle circoscrizioni del Nord Italia. La favorevole evoluzione riguarda solo il segmento degli autonomi (+3,4%), poiché i dipendenti risultano in diminuzione dell’1,0%. Osservando le componenti settoriali va notata la dinamica positiva dell’industria (+6,7%) e delle costruzioni (+14,4%).

Il protrarsi della crisi ovviamente ha avuto riflessi pesanti anche nella regione Marche, a causa anche della peculiarità della sua struttura economica a forte vocazione manifatturiera e dalla diffusa presenza di piccole e micro imprese. Le principali indagini congiunturali mettono in evidenza, tuttavia, moderati segnali di recupero che sembrerebbero indicare, quantomeno, una interruzione della tendenza negativa. Si osservano, infatti, marginali incrementi dell’attività produttiva nelle aziende più strutturate e segnali di recupero dell’attività commerciale anche nelle imprese di più piccola dimensione. Il tasso di disoccupazione sale dall’11,4% del primo trimestre 2013 all’attuale 11,7%, quasi due punti percentuali in meno rispetto alla media del Paese, ma l’andamento delle assunzioni mostra un miglioramento rispetto ai precedenti trimestri. Nel complesso, infatti, il numero di nuovi contratti aumenta dello 0,7% mentre, se si considera solo il lavoro dipendente, le dinamiche hanno maggiore incisività, con un incremento tendenziale del 3,5%, pur considerando una consistente riduzione del tempo indeterminato (-15,1%), dovuta alla mancata trasformazione di contratti a termine.

Il 2013 -In un contesto di forte e prolungata recessione economica, come quella che stiamo attraversando, la condizione giovanile ha registrato un peggioramento delle difficoltà nel reperire un’opportunità di lavoro. Il tasso di occupazione riferito ai giovani fino ai 29 anni, registra una flessione di 3,8 punti percentuali rispetto al 2012, ma ne perde ben 11 con riferimento al valore del 2008.  Parallelamente il tasso di disoccupazione della stessa classe di età sale dal 21,5% al 25,2%. La differenza tra assunzioni e cessazioni si attesta a -4mila unità e registra un’ulteriore flessione sul dato del 2012. Il quadro occupazionale dei 15-29enni risulta in controtendenza nel settore turistico, dove si registra una differenza positiva.

Se tutte le componenti di reddito risultano in calo ( gli investimenti delle imprese marchigiane diminuiscono del 6,1%, i consumi delle famiglie del 2,4%) l’export, invece, è in grado di fornire un contributo positivo, con un’espansione dei flussi pari al 13,0%. Il ricorso alla cassa integrazione è in crescita del 25,1% per la componente ordinaria e straordinaria e del 17,5% per quella in deroga, che coinvolge oltre 30.500 lavoratori. Quelli posti in mobilità sono stati poco meno di 8mila e risultano in calo del 42,5% rispetto al 2012, a causa, soprattutto, della componente non indennizzata, il cui utilizzo è stato sostanzialmente sospeso dall’Inps (circolare 137/2012). Nella nostra regione, le imprese attive diminuiscono dell’1,1%, in linea con le tendenze nazionali, e il tasso di crescita rimane su valori negativi   (-0,24%) per il secondo anno consecutivo. Per l’artigianato e la piccola impresa, in generale, la contrazione è ancora più accentuata, in calo del 2,1%.   La criticità del mercato del lavoro nel 2013 è stata evidente: un calo dell’occupazione pari al 3,4%, sia tra i dipendenti a tempo indeterminato sia tra i dipendenti con contratti a termine. Le dinamiche occupazionali, in tutti i principali settori di attività, mostrano un segno negativo : difficoltà più forti nella provincia di Pesaro e Urbino (-7,7%) e in quella di Macerata (-4,2%), mentre è in controtendenza il territorio di Ascoli Piceno, in cui si osserva una crescita del 3,2%. Aumenta anche il numero di chi cerca lavoro: 78mila unità nel corso del 2013 salite a 82 mila nel primo trimestre 2014.  Il tasso di disoccupazione,  all’11,1%, resta sotto la media nazionale (12,2%). La dinamica di calo è sostanzialmente identica sia  per i maschi, sia per le femmine e un differenziale contenuto in riferimento alla cittadinanza, con le assunzioni di stranieri in calo dell’11,9% (-9,1% per gli italiani). La perdita di posizioni lavorative, rilevata su tutto il territorio della regione, sia a livello di provincia sia di CIOF, riguarda oltre 6.600 maschi e circa 4.200 donne.

“Certo l’analisi dei dati  – ha concluso Marco Luchetti – ci mostra un anno pesante e molto difficile,  ma contiamo sull’inizio di una controtendenza che naturalmente dovrà consolidarsi per avere effetti incisivi sulla nostra economia, ma che lascia sperare in una ripresa reale se ci sarà l’impegno di ogni componente della comunità.”

un momento dell'incontro

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10 Luglio 2014 alle 13:39 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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