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Pesaro, città di residenze creative

di | in: Cultura e Spettacoli

Amat

 

TEATRO ROSSINI SABATO 4 OTTOBRE ESCLUSIVA PROVA APERTA DI KING ARTHUR DI MOTUS

UNA FATALE ATTRAZIONE TRA TEATRO BAROCCO E TEATRO CONTEMPORANEO

 

 

Pesaro – È un’occasione dal sapore esclusivo quella che attende il pubblico sabato 4 ottobre al Teatro Rossini di Pesaro con la Prova aperta di King Arthur, ultima creazione di Motus, una delle formazioni di maggiore talento della scena europea, al lavoro in questi giorni proprio al Rossini per allestire lo spettacolo il vista del debutto al Teatro Argentina di Roma il 19 e 20 ottobre nell’ambito di Romaeuropa Festival.

 

Con questa presenza Pesaro conferma e amplia il suo stretto rapporto con le arti dello spettacolo dal vivo sviluppando la sua vocazione di città di residenze creative per danza e teatro. I Teatri di Pesaro vogliono infatti essere sempre più, grazie a progetti strutturati e continuativi promossi dal Comune di Pesaro in collaborazione con l’AMAT, luoghi privilegiati per accogliere artisti nell’importante momento della creazione.

Teatro barocco e teatro contemporaneo: è attrazione fatale. Si rinnova in King Arthur, la “dramatic opera” proposta da Motus in un gioco raffinato di specchi che esalta le tensioni ricercate fra parola e canto, lotte terrene e forze sovrannaturali, create dal testo di John Dryden e dalla musica di Henry Purcell. Compagnia fondata nel 1991 a Rimini da Enrico Casagrande e Daniela Francesconi Nicolò, Motus fin dall’inizio è orientata a un linguaggio teatrale fatto, oltre che di recitazione, di scultura, disegno, video arte, musica per esplorare i testi di scrittori come Albert Camus, poeti come Reiner Maria Rilke, registi come Federico Fellini, Pier Paolo Pasolini, Rainer Werner Fassbinder, drammaturghi come Samuel Beckett, William Shakespeare, fino alla tragedia classica con Antigone. Ma questa è la prima volta che Motus si accosta alla drammaturgia musicale, un approccio ben meditato, con l’esecuzione dal vivo dell’ensemble Sezione Aurea, specializzato nella musica barocca. Ispirato alla guerra tra britanni e sassoni più che alle leggende di Camelot, King Arthur è infatti una semi-opera, un ibrido e finemente elaborato dove si alternano teatro musicale e parlato. Cuore dell’azione la contrapposizione tra il britanno Arthur e il sassone Oswald, in uno scontro sui campi di battaglia ma anche in quelli amorosi: entrambi anelano alla bella Emmeline. I due sono aiutati rispettivamente da Merlino e Osmond, a loro volta assistiti da Philidel e Grimbald, maghi e spiriti magici espressione di un universo fatato, surreale e musicale. Una pregevole drammaturgia di specchi, scontri e confronti che Motus porta in scena ponendosi dal punto di vista della silenziosa Emmeline – che diventa così la vera protagonista –, funzionale alla riduzione degli oltre trenta personaggi che animano il testo di Dryden e a fare a meno delle celebrative parti corali. Unico elemento scenografico una video animazione di disegni in tempo reale, pronta a rappresentare i veloci cambi di scena, musica e atmosfera, mentre da sfondo c’è il suono della guerra.

 

In scena ci sono gli attori Glen Çaçi e Silvia Calderoni, in video Enrico Casagrande, Damiano Bagli, Jan ed Era Çaçi; i cantanti Laura Catrani (soprano), Yuliya Poleshchuk (soprano) e Carlo Vistoli (controtenore) con l’ensemble Sezione Aurea.

Per informazioni e biglietti (5 euro): Teatro Rossini tel. 0721 387620 – 387621, AMAT 071 2072439.




1 Ottobre 2014 alle 17:10 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |
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