Benvenuto e Buona Navigazione, sono le ore 12:59 di Dom 5 Mag 2024

Amalia Hall, “Magico Violino” alla Rotonda a Mare

di | in: Cultura e Spettacoli

Amat

Stagione Concertistica 2015

Domenica 22 febbraio 2015, ore 17, ROTONDA a MARE

MAGICO VIOLINO”

AMALIA HALL, Violino

SERGIO DE SIMONE, Pianoforte

Programma:

Wolfgang A. Mozart Sonata K. 380 in Mi maggiore

Robert Schumann Sonata n. 1 in la min op. 105

Camille Saint-Saëns Sonata n. 1 in re min. op. 75

Palbo de Sarasate Danze Spagnole

Senigallia – La violinista neozelandese Amalia Hall presenterà domenica 22 febbraio alla Rotonda a Mare i capolavori della letteratura violinistica di Mozart, Schumann, Camille Saint-Saëns e Pablo de Sarasate

È previsto per domenica 22 febbraio alla Rotonda a Mare, alle ore 17, il concerto di una delle più sensazionali giovani violiniste del panorama internazionale, Amalia Hall, che proporrà un viaggio affascinante attraverso la letteratura per violino e pianoforte in compagnia del pianista Sergio De Simone.

Dopo aver suonato per gli studenti del Liceo Perticari durante un entusiasmante incontro – volto a sottolineare l’importanza dell’aspetto culturale e formativo della musica – tenutosi nella mattinata del 19 febbraio e promosso dal Preside Alfio Albani e dagli organizzatori della Stagione Concertistica Federico Mondelci e Paolo Tarsi, il concerto della Hall di domenica spazierà dall’amabilità di Mozart arrivando fino all’estroverso esibizionismo di Sarasate, in una alternanza tra poesia e virtuosismo, tra grande forma e fantasia, tra sogno esotico e sonorità contemporanee.

Amalia Hall è unanimemente riconosciuta come una delle migliori giovani violiniste neozelandesi emergenti, ha vinto il primo premio al Concorso Internazionale “Postacchini” di Fermo, è stata tra i premiati al Concorso Internazionale “Cajkovskij for Young Musicians” e del Kloster Schöntal International Violin Competition (premio per la migliore interpretazione di Bach) e ha vinto tutti i maggiori Concorsi della Nuova Zelanda (tra cui il National Concerto Competition e il Concerto Competition dell’Università di Auckland).

Dall’età di nove anni ha collezionato cinquanta presenze come solista in concerti con le maggiori orchestre del suo Paese. A dieci anni è stata la più giovane strumentista di tutti i tempi ad essere ammessa nell’Orchestra Giovanile Nazionale della New Zealand Symphony Orchestra, della quale è poi diventata primo violino. Dall’età di sedici anni è membro della Auckland Philharmonia della quale è diventata primo violino nel 2012. Ha iniziato a otto anni a suonare in formazioni cameristiche fondando con i suoi fratelli il Quartetto d’Archi Hall; ha proseguito poi nel tempo l’attività con importanti musicisti tra cui Jonathan Biss, Ida Kavafian, Roberto Diaz, Gary Hoffman e David Starobin; ha suonato in tutta Europa come membro del “Curtis on Tour” in importanti festival e ha tenuto concerti in Nuova Zelanda con l’Antipodes Trio, col pianista John-Paul Muir e i New Zealand Chamber Soloists. I suoi recital sono trasmessi sul Radio New Zealand Concert Programme.

A diciannove anni si è diplomata al Curtis Institute of Music sotto la guida di Pamela Frank e Joseph Silverstein, seguendo per la parte cameristica le lezioni di Ida Kavafian, Shmuel Ashkenasi, Peter Wiley e Ignat Solzhenitsyn. Nello stesso anno ha ottenuto la Laurea in Discipline Musicali all’Università di Auckland con Dimitri Atanassov.

La Stagione Concertistica di Senigallia è curata dal Maestro Federico Mondelci ed è realizzata in collaborazione con il Comune di Senigallia, l’AMAT e l’Ente Concerti di Pesaro.

È possibile acquistare i biglietti del concerto presso il botteghino del Teatro La Fenice, aperto venerdì e sabato dalle 17 alle 20, mentre la biglietteria della Rotonda a Mare sarà aperta il giorno del concerto a partire dalle ore 15. I Biglietti sono disponibili anche sul circuito viva ticket e nelle biglietterie Amat. Info e prenotazioni: 335/1776042 – info@fenicesenigallia.it. Sono quasi infiniti i colori del “bianco e nero”, cioè i colori e gli atteggiamenti musicali che una tastiera può regalarci. Dall’astrattezza quasi assoluta della tecnica di Scarlatti il programma passa a Brahms, da un tema settecentesco trae variazioni in ciascuna delle quali scopre del pianoforte possibilità fino a quel momento insospettabili. Il concerto chiude poi con un cambio di rotta repentino: con un pianoforte-percussione Musorgskij torna infatti sulla terra e dipinge per noi con le note quadri sonori di inarrivabile originalità.Sono quasi infiniti i colori del “bianco e nero”, cioè i colori e gli atteggiamenti musicali che una tastiera può regalarci. Dall’astrattezza quasi assoluta della tecnica di Scarlatti il programma passa a Brahms, da un tema settecentesco trae variazioni in ciascuna delle quali scopre del pianoforte possibilità fino a quel momento insospettabili. Il concerto chiude poi con un cambio di rotta repentino: con un pianoforte-percussione Musorgskij torna infatti sulla terra e dipinge per noi con le note quadri sonori di inarrivabile originalità.

Curiosità e ricerca, desiderio di comunicare e bravura fanno di Baglini uno dei più apprezzati musicisti del panorama internazionale. Il programma di questo appuntamento è solo un esempio della vastità e dell’originalità del suo repertorio che spazia dal Rinascimento alla musica contemporanea e che spesso viene proposto con gli strumenti originali e, oltre che nei luoghi deputati alla musica, anche in contesti particolari e multimediali (come il Musée d’Orsay a Parigi), attraverso una rilettura “culturale” che guarda con grande attenzione all’ascoltatore di oggi.Sono quasi infiniti i colori del “bianco e nero”, cioè i colori e gli atteggiamenti musicali che una tastiera può regalarci. Dall’astrattezza quasi assoluta della tecnica di Scarlatti il programma passa a Brahms, da un tema settecentesco trae variazioni in ciascuna delle quali scopre del pianoforte possibilità fino a quel momento insospettabili. Il concerto chiude poi con un cambio di rotta repentino: con un pianoforte-percussione Musorgskij torna infatti sulla terra e dipinge per noi con le note quadri sonori di inarrivabile originalità.

Curiosità e ricerca, desiderio di comunicare e bravura fanno di Baglini uno dei più apprezzati musicisti del panorama internazionale. Il programma di questo appuntamento è solo un esempio della vastità e dell’originalità del suo repertorio che spazia dal Rinascimento alla musica contemporanea e che spesso viene proposto con gli strumenti originali e, oltre che nei luoghi deputati alla musica, anche in contesti particolari e multimediali (come il Musée d’Orsay a Parigi), attraverso una rilettura “culturale” che guarda con grande attenzione all’ascoltatore di oggi.
Info e prenotazioni: 335/1776042 – info@fenicesenigallia.it

PROGRAMMA

Domenico Scarlatti (1685-1757)
Tre Sonate
K 466in fa minore
K 162 in mi maggiore
K 460 in do maggiore

Johannes Brahms (1833-1897)
Variazioni e fuga su un tema di Händel op. 24

Modest Musorgskij (1839-1881)
Quadri di un’esposizione
Promenade- Gnomus – Promenade – Il vecchio Castello – Promenade – Tuileris – Bydlo – Promenade – Balletto dei pulcini nei loro gusci – Samuel Goldenberg and Schmuyle – Promenade – Limoges. Le marché – Catacombae (Sepulcrum romanum) – Baba-Jaga – La grande Porta di Kiev

Sono quasi infiniti i colori del “bianco e nero”, cioè i colori e gli atteggiamenti musicali che una tastiera può regalarci. Dall’astrattezza quasi assoluta della tecnica di Scarlatti il programma passa a Brahms, da un tema settecentesco trae variazioni in ciascuna delle quali scopre del pianoforte possibilità fino a quel momento insospettabili. Il concerto chiude poi con un cambio di rotta repentino: con un pianoforte-percussione Musorgskij torna infatti sulla terra e dipinge per noi con le note quadri sonori di inarrivabile originalità.

Curiosità e ricerca, desiderio di comunicare e bravura fanno di Baglini uno dei più apprezzati musicisti del panorama internazionale. Il programma di questo appuntamento è solo un esempio della vastità e dell’originalità del suo repertorio che spazia dal Rinascimento alla musica contemporanea e che spesso viene proposto con gli strumenti originali e, oltre che nei luoghi deputati alla musica, anche in contesti particolari e multimediali (come il Musée d’Orsay a Parigi), attraverso una rilettura “culturale” che guarda con grande attenzione all’ascoltatore di oggi.




19 Febbraio 2015 alle 21:46 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

Ricerca personalizzata