Startup e Pmi innovative: l’Italia è un paese per startup?

Startup e Pmi innovative: l’Italia è un paese per startup?

 

Qualche consiglio per chi vuole intraprendere questa avventura

San Benedetto del Tronto – In Italia le nuove imprese (start-up) ad alto valore tecnologico sono circa 7.000 e una su quattro è stata fondata da giovani.

 

Come diventare uno startupper? Come capire se un’idea può funzionare? Come testarla? E dove si trovano i soldi per far crescere il proprio progetto? Affidandosi a un business angel, a un fondo di venture capital oppure al crowdfunding?

 

Prendiamo a prestito le parole di Paul Graham, fondatore di Y Combinator, l’acceleratore di startup più importante al mondo, che ripete spesso agli startupper di: “…Non cercare di farsi venire un’idea per una startup. Piuttosto, cercare un problema… “l’errore più comune di una startup è risolvere problemi che nessuno ha”.

 

In questi ultimi anni quello delle startup sembra quasi diventato un mantra, la panacea contro crisi e disoccupazione, giovanile in particolare. Ma se così, ovviamente, non può essere, bisogna riconoscere che il fenomeno dell’imprenditoria innovativa oggi è realtà, anche in Italia, ed è pure in crescita.
Secondo l’ultimo rapporto di Infocamere, le aziende ad alto valore tecnologico, iscritte alla sezione speciale del Registro delle imprese, al 23 gennaio 2017, sono 6.723, ed in costante aumento. il 70,56% delle start-up innovative fornisce servizi alle imprese (in particolare, prevalgono le seguenti specializzazioni: produzione software e consulenza informatica, 30,41%; attività di R&S, 14,37%; attività dei servizi d’informazione, 8,18%), il 19,45% opera nei settori dell’industria in senso stretto (su tutti: fabbricazione di computer e prodotti elettronici e ottici, 3,65%; fabbricazione di macchinari, 3,48%; fabbricazione di apparecchiature elettriche, 2,13%), mentre il 4,31% opera nel commercio.

Le startup con una prevalenza di under 35 sono 1.425, il 22,4% del totale, una quota più di tre volte superiore rispetto a quella di tutte le società di capitali (6,85%). E la percentuale sale al 38,19% (contro il 13,36% delle imprese tradizionali) considerando la presenza di almeno un giovane nella compagine sociale.

La Lombardia è la regione con la maggiore presenza di startup innovative, il Trentino Alto Adige quella con la più elevata incidenza: 105 startup ogni 10mila imprese. Seguono le Marche con 0,81%, la piccola Valle d’Aosta con 0,76%, l’Emilia-Romagna con 0,69% e il Friuli Venezia-Giulia con 0,67%. Tra le Province Trento figura al primo posto con 142 startup ogni 10 mila società di capitali; seguono Trieste con 139, Ascoli Piceno con 120, Ancona con 115, Rimini con 90.

 

Cos’è una startup?

Pensare ad un problema reale e individuare come risolverlo, creando lavoro. Sembra scontato e semplice, ma così non è.

Una startup innovativa deve rispondere a requisiti precisi previsti dalla legge (D. L. 179, 18.10.2012), ossia è un’impresa con forma giuridica di società di capitali o anche cooperativa, avente come capitale sociale esclusivo o prevalente lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico; deve essere costituita da meno 5 anni, e avere sede in un Paese UE o SEE, ma che svolge attività in Italia.

Per dirla con Steve Blank, docente alla New York University e uno dei massimi esperti di startup al mondo, la startup è un’impresa in cerca di un business model ‘ripetibile, scalabile e profittevole’.

Molti sono gli imprenditori che ce l’hanno fatta, attraverso mille difficoltà, dimostrando che tutto è possibile, con l’impegno, la creatività e il talento.

Per fare qualche esempio, sono tutte ex startup, le imprese che oggi sono di grande fama mondiale: Airbnb, Blablacar, ma anche le italiane Yoox e Volagratis. Esse dimostrano che un futuro esiste, ed è possibile.

 

Cosa bisogna fare perché una startup funzioni?

La fase critica è quella che in gergo si chiama ‘execution’, la fase in cui si mette in pratica l’idea. L’88% degli imprenditori raggiunge il successo mettendo in pratica in modo straordinario un’idea ordinaria. Durante l’execution ci si gioca tutto, poiché fa la differenza la capacità dello startupper di far crescere l’idea in modo velocissimo: aumentare il numero di clienti, prefiggersi degli obiettivi precisi e raggiungerli, assumere persone, trovare nuovi investitori. E lo deve fare in uno spazio temporale ben definito: le idee digitali hanno una scadenza. Perché prima o poi arriverà qualcun altro e cercherà di metterle in pratica.

Fare una startup, farla bene, non è cosa da tutti. Trovata l’idea, occorre fare un’analisi approfondita del settore e del mercato di riferimento. Cercare subito altri collaboratori che vogliano condividere l’avventura, perché la startup è un lavoro di squadra, e il team è la prima cosa che gli investitori valutano quando sono di fronte a una startup.

Ci vogliono competenze, sacrifici, passione, bisogna investire il proprio tempo e il proprio denaro, soprattutto nella prima fase.

A tale proposito, Smarteam in qualità di start-up innovativa è testimone dell’esperienza totalizzante ed impegnativa, ma comunque molto gratificante, che sta vivendo da quasi due anni.

 

In riferimento alla valenza delle startup e delle PMI innovative, ricordiamo il prossimo corso “Start-Up e PMI innovative – Finanziamenti europei e modelli di gestione” organizzato dalla Camera di Commercio Belgo-Italiana in collaborazione con Smarteam, che si terrà dal 20 al 23 febbraio 2017, presso la Camera di Commercio Belgo-Italiana, a Bruxelles.

Il corso si propone come una novità assoluta in questo campo: l’esperienza formativa e imprenditoriale di Smarteam insieme alle competenze dell’Ufficio Europa della Camera di Commercio Belgo-Italiana in campo di europrogettazione. Un percorso formativo, frontale e virtuale, finalizzato alla conoscenza dei modelli di business management più innovativi e delle più aggiornate informazioni sulle opportunità dell’Unione Europea per start-up e PMI, che si rivolge ad imprenditori o aspiranti imprenditori nazionali ed internazionali, interessati ai Fondi europei e regionali per lo sviluppo e l’internazionalizzazione di Start-up e PMI innovative.

Tutte le informazioni sul programma del corso e modalità d’iscrizione sono reperibili al seguente link: http://www.smarteam.net/start-up-e-pmi-innovative-finanziamenti-europei-e-modelli-di-gestione-sede-bruxelles/

Per ulteriori informazioni è possibile inviare email a: formazione@smarteam.net, oppure telefonare al seguente numero: cell. 339 5852890 (Dott.ssa Vincenzina Beatrice Martella)

 

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