San Benedetto del Tronto – Sabato 29 aprile, in una giornata dedicata alla memoria di Adriano, imperatore romano, per la ricorrenza dei 1900 anni dalla sua ascesa al trono, si è tenuto presso il Teatro dell’Arancio di Grottammare un seminario di approfondimento, a conclusione del quale si è svolta la premiazione del concorso letterario giovanile Riflessi di scrittura giunto alla sesta edizione. Quest’anno il concorso si è dato una veste nuova, con un taglio di tipo storico-archeologico, per sollecitare gli studenti degli Istituti Superiori marchigiani a conoscere e a visitare i principali siti archeologici della regione. Il concorso ha richiesto ai giovani marchigiani l’elaborazione di un racconto breve che traesse ispirazione da una delle cinque fotografie di monumenti ed aree archeologiche messe a disposizione dall’organizzazione, lasciando libera invece la creatività dei candidati per quanto riguarda lo sviluppo dell’intreccio, purché inerente alle fotografie proposte.
Di fronte a un folto pubblico, presenti i docenti coinvolti nel progetto, è stata proclamata vincitrice Letizia Decembrini del Liceo Classico Annibal Caro di Fermo. Al secondo posto, con nota di merito per il rigore storico e la creatività, la studentessa del Liceo scientifico Rosetti, Rita Amadio, frequentante la classe 2G, che ha partecipato con il racconto dal titolo: Omnia mala sanat, sviluppato partendo dalla foto n. 4 (Monte Rinaldo, Tempo Italico, portico, II-I sec. a. C.). Nell’elenco dei 18 finalisti, che hanno avuto una menzione d’onore, era compresa anche la studentessa Virginia Camela, della classe 4E, con il racconto Caelia, anch’esso svolto sulla foto n.4.
Il progetto è stato realizzato con il patrocinio del MiBACT (Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo) e con il sostegno di Inim Electronics di Centobuchi, e curato dall’IISS A. Capriotti di San Benedetto del Tronto e dalla referente del progetto prof.ssa Fabrizia Pompei.
Di prestigio la giuria che ha curato la prima selezione (presso l’Università degli Studi di Napoli L’Orientale) su quasi cento lavori presentati, sia quella tecnica della quale hanno fatto parte (assente per motivi familiari, ma ispiratore del progetto, il fotografo di fama internazionale Mimmo Jodice) la prof.ssa Alessandra Di Emidio, assegnataria dell’incarico di autonomia scolastica presso l’Ufficio Scolastico Regionale; il dott. Francesco Erbani, redattore e responsabile Beni Culturali del quotidiano ‘la Repubblica’, la dott.ssa Simona Guerra, critica fotografica ed archivista; il prof. Fabrizio Pesando, docente di Archeologia Classica presso l’Università degli Studi di Napoli L’Orientale.
A tutti i concorrenti sono giunti i complimenti della giuria, che ha voluto evidenziare il valore dei testi, la correttezza espressiva e la capacità narrativa.
Grande soddisfazione ha espresso la Dirigente scolastica Stefania Marini, per i risultati delle studentesse del Liceo, che come sempre si distingue nelle competizioni, evidenziando le notevoli capacità individuali degli alunni del Rosetti e l’alto livello di preparazione acquisito.
AMADIO RITA riflessi di scrittura
OMNIA MALA SANAT
Tutto è quiete.
I battiti del mio cuore echeggiano veloci nelle nuvole ovattate, oggi più vicine.
Alzo le braccia per toccarle, ma esse si spostano come foglie
al vento. Il grigio fumoso e il verde nauseante mi tolgono il respiro, affannato
come quello di un vecchio stanco.
Giro una ciocca di capelli tra le dita.
Le dolci colline rapiscono il mio sguardo, questa tranquillità mi agita. Odo solo il silenzio.
Intravedo delle strane colonne, curiosa scendo a valle.
Una signora anziana sta attingendo acqua da un pozzo.
Guarda verso di me, forse ha bisogno di aiuto.
I suoi occhi cerulei sembrano attraversarmi.
Indossa un vestito a fiori, intrecciato sul davanti.
Le rughe sembrano strade percorse dai suoi pensieri.
I capelli sono fili d’argento raccolti in una treccia avvolta sulla nuca con un fermaglio.
Mi avvicino. Non si gira.
Non mi guarda.
Si siede su un mucchio di sassi. Tira fuori un fazzoletto bianco ricamato e lo intinge nell’acqua, se
lo passa sulle gambe stanche. Scruta la collina con un velo di tristezza.
Mi siedo. Anch’io voglio rinfrescarmi, ma lei non mi guarda.
Vedo una strana scritta sul pozzo: “Omnia mala sanat”.
“Posso bagnarmi anch’io?”
Gira di scatto la testa verso il secchio pieno d’acqua. Si alza, lo prende,
inizia a camminare, sembra non sentire la fatica.
Ha lasciato il suo fazzoletto sul pozzo.
La seguo. Le sterpaglie mi graffiano le gambe.
Le sfioro con il fazzoletto, ma è asciutto, non provo sollievo.
La signora cammina in fretta, sembra esserci abituata. Allungo il passo, inciampo, cado, mi
aggrappo alla terra, mi rialzo. Ricomincio a seguirla. Arriva ad una piccola casa sulla collina,
circondata da una siepe fiorita. Un’altalena cigola mossa dal vento. Entra lasciando la porta aperta,
da queste parti dev’essere normale.
“Permesso? Ho il suo fazzoletto.”
Vedo dei piatti di ceramica appesi alle pareti, su un grande tavolo un cesto di uova e del pane
fresco. Su una mensola alcune pentole di rame annerite dal fuoco. In un angolo una vecchia
macchina per cucire a pedale con sopra un vestitino giallo appena confezionato. Seduta sul camino
una bambola dai boccoli biondi.
Vedo una porta semiaperta, in punta di piedi mi avvicino.
L’anziana signora sta bagnando la fronte ad una bambina, spostandole i capelli dorati con le dita.
Sento un sudore freddo sulla fronte.
Non posso resistere…decido di entrare.
Mi avvicino. La bambina ha un respiro affannato come quello di un vecchio stanco.
Sfioro la sua gota bianca, le mie palpebre si chiudono.
Apro gli occhi e vedo l’anziana signora china su di me.
Mi guarda adesso.
Ha un’espressione felice, mi sorride.
Le nuvole si sono diradate, il grigio è azzurro.
Tutto è quiete