Oltre 200 al “Meeting giornalisti cattolici e non”

Oltre 200 al “Meeting giornalisti cattolici e non”
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‘Meeting giornalisti cattolici e non’, verso le nuove geografie della comunicazione

Oltre duecento giornalisti da tutta Italia per l’evento di Grottammare

Monsignor Viganò sulla riforma dei media vaticani  “Un approccio più antropologico che tecno-centrico”

Domani previsto l’intervento dell’Arcivescovo Pierbattista  Pizzaballa

 

 

GROTTAMMARE (23.06.2017) – “È molto più facile contrapporsi che cercare punti di incontro. Sono sicuro che la nostra società abbia bisogno di punti di incontro e in questo la stampa cattolica ha un ruolo importante. Cari giornalisti cercate la verità ma evitate le scorciatoie”. Così il vescovo di San Benedetto, Ripatransone e Montalto, monsignor Carlo Bresciani ha salutato la platea degli oltre 200 giornalisti operatori della comunicazione giunti da tutta Italia a Grottammare per la quarta edizione del “Meeting dei giornalisti cattolici e Non” in programma fino a domenica 25 giugno. Ll’evento nato da un’idea del giornale L’Ancora, la FISC, TV2000, Radio InBlu, Agenzia SIR, Avvenire, e Ordine Dei Giornalisti..  “La verità non sta in ciò che appare. – ha proseguito il vescovo  –  Occorre avere la pazienza di entrare nelle sfumature dove non c’è la luce della ribalta. Il mondo è interconnesso. Una verità presunta tale immessa velocemente nel circuito dell’informazione fa tanto male alla comunità.  Troppo spesso i social fanno questo e invitano a vedere l’altro come un nemico da combattere. I media cattolici hanno un ruolo molto importante. Un invito a resistere alla strumentalizzazione che tutti siamo invitati a fare. Credo questo sia il compito professionale di chiunque voglia fare comunicazione in maniera autentica”.

In programma, fino a domenica 25, incontri e tavole rotonde, corsi di formazione intorno ai temi della comunicazione e dell’informazione nel mondo di oggi. Ad introdurre i lavori il responsabile organizzativo del Meeting Simone Incicco che ha raccontato dell’incontro privato con Papa Francesco nel corso del quale è stato chiesto al Santo Padre di lasciare la propria impronta su una tela. Un gesto simbolico replicato allo stesso modo su un nuovo quadro nel corso del Meeting durante il quale hanno fatto altrettanto i giornalisti presenti in sala per essere solidali con le persone colpite dal sisma.

Tra i relatori molto partecipato l’incontro della prima giornata con monsignor Dario Edoardo Viganò, Prefetto della Segreteria per la Comunicazione della Santa Sede, che ha relazionato di una chiesa che comunica anche attraverso nuovi linguaggi. Analizzando l’attuale quadro mediatico, mons. Viganò ha delineato una panoramica sulla riforma dei media vaticani voluta da Papa Francesco, le idee centrali ed i passi compiuti.

“Un passaggio si è reso possibile ed  urgente  proprio perché siamo in un epoca di convergenza digitale che è assunta però non tanto in termini tecnocratici quanto piuttosto sotto il profilo antropologico. – ha affermato mons. Viganò nel suo intervento –  Quando parlo di questo parlo faccio riferimento per esempio alle a modalità di consumo o alle  modalità di relazione. Questo lo aveva anticipato Papa Benedetto XVI quando  nel 2013  nel suo messaggio potevamo leggere: ‘l’ambiente digitale non è un mondo parallelo o puramente virtuale, ma è parte della realtà quotidiana di molte persone ‘”. Monsignor Viganò ha proseguito con una analisi sull’evoluzione dei media.  “Siamo in momento –  evidenzia –  in cui stiamo ridisegnando delle nuove geografie e come nel Rinascimento al centro c’è l’uomo che ha la sua responsabilità nel governare questa nuova realtà che stiamo costruendo”. “Quello che noi abbiamo sviluppato molto è la capacità multitasking, la capacità di fare molte cose in contemporanea,  che cambia il profilo antropologico, o l’acceso al sapere. Un insieme di spunti importanti questi.   Dentro questo contesto si pone appunto quella che viene chiamata  la riforma dei media. Un aspetto importante da valutare è come l’uomo non sia assolutamente esule rispetto a questo contesto”.

“Si  comprende  – sottolinea monsignor Viganò – come abbia un senso parlare di nuovo umanesimo: infatti come l’intervento rinascimentale di Brunelleschi con Santa Maria del Fiore modellava il paesaggio di Firenze, oggi siamo tutti alle prese non solo con la trasformazione di un paesaggio visibile ma anche di uno spazio relazionale e collaborato. Se lo sguardo prospettivo del Quattrocento aveva un punto di fuga attorno al quale comporre lo sguardo, oggi il punto di fuga è moltiplicato tante quante sono le dorsali che connettono meridiani e paralleli digitali ridisegnando nuove geografie. E, oggi come nel Rinascimento, al centro c’è l’uomo, la sua forza e responsabilità nel governare la realtà”.

“Siamo in momento – evidenzia il Prefetto della Segreteria per la Comunicazione della Santa Sede – in cui stiamo ridisegnando delle nuove geografie e come nel Rinascimento al centro c’è l’uomo che  ha la sua responsabilità nel governare questo nuova realtà che stiamo costruendo. Ecco perché non possiamo abdicare a questo atteggiamento. Siamo in un momento in cui possiamo essere artefici della nostra realtà”.

Nel corso del Meeting laboratori di approfondimento coni direttori delle più importanti testate cattoliche. Tra questi il direttore di Avvenire Marco Tarquinio e di Tv 2000 e Radio  Paolo Ruffini.   “Il grande rischio che corriamo è quello dell’informazione-palinsesto. Leggiamo ciò che più ci somiglia. – ha affermato Il direttore di Avvenire Marco Tarquinio nel corso di uno dei laboratori. “Il tempo della carta stampata non è finito. Ogni voce che si spegne ci rende più deboli tutti. Non c’è spazio per quelli che si inventano una informazione che non c’è. – e aggiunge  – l’informazione è il cane da guardia dell’umanità”.

 

DOMANI ATTESA PER L’ARRIVO DELL’ARCIVESCOVO PIERBATTISTA PIZZABALLA – Molto atteso l’intervento previsto per la giornata di domani, alle ore 11, dell’Arcivescovo Pierbattista Pizzaballa, Amministratore apostolico del Patriarcato di Gerusalemme dei Latini, Vicepresidente della Conferenza dei Vescovi latini nelle Regioni arabe. Moderatore dell’incontro sul tema “Tutto il mondo è intimamente connesso” Daniele Rocchi, giornalista dell’Agenzia SIR ed  esperto di Medio Oriente e Terra Santa. Ad aprire la mattinata la sessione sul tema “Il servizio pubblico oggi“ in cui interverranno Fabrizio Ferragni, Direttore Relazioni Istituzionali RAI,  Gianni Riotta, giornalista e scrittore, Massimiliano Padula, presidente AIART. Moderatore Daniele Bellasio, capo redattore de Il Sole 24 Ore.

 

Tutti i I RELATORI – Lunga la carrellata ospiti nazionali in questi giorni al Meeting. Alessandra Ferraro (Vice Capo Redattore Rai), Don Davide Milani responsabile della Comunicazione della Diocesi di Milano, Daniele Rocchi, giornalista Agenzia SIR esperto di Medio Oriente e Terra Santa,  il presidente dell’O.d.G. delle Marche Dario Gattafoni, il consigliere regionale Piero Celani,  il Presidente FISC Don Adriano Bianchi, Massimo Donaddio, giornalista de Il Sole 24 Ore, Pier Luca Santoro, Project manager Datamediahub, Vania De Luca, presidente UCSI, Emanuela Vinai dell’ Ufficio Comunicazioni Sociali CEI,  Bruno Mastroianni docente di Media Relations della  Pontificia Università della Santa Croce, Francesca Chiusaroli linguista dell’Università di Macerata, Vera Gheno sociolinguista dell’Università di Firenze, Fabio Colagrande giornalista Radio Vaticana, Giovanni Tridente docente di Position Papers Pontificia Università della Santa Croce, don Giovanni Scarpino direttore Ufficio Regionale Comunicazioni Sociali e Cultura C.E.C., Andrea Domaschio, capo redattore Radio InBlu, il regista Rai  don Dino Cecconi, Massimiliano Padula presidente AIART, il capo redattore de Il Sole 24 Ore Daniele Bellasio.

 

COLLEGAMENTO TELEFONICO DEL PRESIDENTE DEL PARLAMENTO EUROPEO ANTONIO TAJANI AL ‘MEETING DEI GIORNALISTI CATTOLICI E NON’

“CORRETTEZZA, LIBERTA’ E VERITA’ VALORI FONDAMENTALI DELL’INFORMAZIONE”

IL SALUTO AI 200 PARTECIPANTI AL MEETING

“QUESTA INIZIATIVA E’ DI VALORE E DEVE ESSERE VALORIZZATA”

 

 

 

GROTTAMMARE (23.06.2017) – Collegamento telefonico in diretta del Presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani nel corso della quarta edizione del Meeting dei giornalisti cattolici e non di Grottammare. L’evento  in programma fino al 25 giugno ideato dal giornale L’Ancora, la FISC, TV2000, Radio InBlu, Agenzia SIR, Avvenire, e Ordine Dei Giornalisti.

Ecco i passaggi salienti del suo intervento atteso da una platea di oltre 200 operatori dell’informazione durante il quale Tajani ha risposto alle domande  della giornalista Alessandra Ferraro, Vice Capo Redattore Rai.

“Complimenti per questa iniziativa, il quarto meeting che organizzate. Mi sembra che sia  importante e lo dico da giornalista e non solo da cattolico che vi riuniate per affrontare alcuni temi importanti per tutti quanti noi. A cominciare da un tipo di informazione che deve essere corretta, ed anche una informazione basata su alcuni valori fondamentali,  a cominciare dalla libertà, dalla verità, perché un giornalista  deve sempre cercare di essere obbiettivo fermo restando che ci possono essere delle opinioni diverse, ma non possono andare le opinioni ad offuscare la verità e la libertà. Credo che questa iniziativa sia di valore e debba essere anche valorizzata e sostenuta perché aprire un dibattito anche sulla connessione delle informazioni, pensiamo ad internet, a facebook, a Twitter. E’ un tema del quale si è discusso ieri anche al Consiglio Europeo  parlando dei rischi che vengono da questo tipo di informazione, per tutti i messaggi di violenza che arrivano e non solo parlando di terrorismo, che vengono trasmessi attraverso delle piattaforme che non hanno veri e propri controlli. Da questo punto di vista forse occorrerebbe fare di più. I valori debbono essere messi anche al di sopra dell’interesse anche economico. Ritengo che le grandi piattaforme debbano essere anche condizionate da un controllo efficace perché non si vada anche la di là di certi limiti, Ripeto terrorismo, bullismo ma anche pornografia, pedo -pornografia, ci sono degli strumenti di informazione pericolosissimi. Va un trovato un sistema per impedire che questa interconnessione non crei danni soprattutto ai giovani. I giornalisti cattolici possono far ascoltare la loro voce puntando sui valori. E questo credo sia un elemento fondamentale”.

 

Alla domanda della giornalista moderatrice Alessandra Ferraro presente sul palco su “come si coniughi il binomio comunicazione e politica” il presidente Tajani ha risposto.

“La politica deve cercare di informare i cittadini nel modo migliore possibile. Oggi la carta stampata, e questo mi spiace purtroppo essendo un vecchio giornalista di carta stampata, ha una diffusione inferiore ai social. I miei figli leggono più i giornali in versione on line che in versione cartacea. La politica deve usare questi strumenti non tanto per aggredire e fare polemica, vedo troppe polemiche e aggressività, ma soprattutto per informare i cittadini. Lo dico per quanto riguarda per esempio l’Unione europea. Non si parla d’Europa soltanto per criticarla e certamente alcune volte è giusta la critica, ma non si dice mai quello che si fa qui, le decisioni importanti che vengono prese. Spiegare ai cittadini cosa significa l’Unione Europea, com’è organizzata e la politica ha il potere di informare quello che fa nell’interesse dei cittadini. Quindi utilizzare i social  non soltanto per raccogliere consenso. Il vero consenso quello stabile e duraturo non di prende soltanto non si prende non insultando gli altri ma facendo capire che la politica è servizio. Vedo a volte degli insulti talmente violenti e minacce che preoccupano. La politica è altra cosa . Occorre sempre cercare la verità e cercare la verità non farsi strumentalizzare da chi vuole utilizzare la stampa per altri fini. Credo sia un dovere difendere alcuni valori che sono alla base della nostra civiltà europea a cominciare dalla liberà di stampa. Ecco ad esempio non dimentichiamo la Turchia che mette in galera 200 giornalisti. I giornalisti anche quando scrivono sui giornali di opinione devono capire qual è il limite. Io credo che non si debba danneggiare la dignità degli altri anche quando scrivono di intercettazioni, soprattutto se le intercettazioni riguardano la vita privata”.

Applausi dalla platea ed i saluti finali per l’intervento del Presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani.

 

 

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