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Vincitori del Certamen Philelfianum: Maurolico di Messina e Filelfo di Tolentino

Gli istituti Maurolico di Messina e il Filelfo di Tolentino sul podio del Certamen Philelfianum 

I vincitori della quarta edizione del concorso di traduzione latina per i licei classici d’Italia promosso dall’Università di Macerata. 

 

Macerata – Successo ed entusiasmo per la VI edizione del Certamen Philelfianum, concorso di traduzione di testi umanistici latini destinato ai Licei classici d’Italia, conclusasi martedì 9 maggio a Tolentino, al Teatro Politeama, con la cerimonia di premiazione dei vincitori, alla presenza del sindaco Mauro Sclavi, del rettore dell’Università di Macerata John Mc Court, del direttore del Dipartimento di Studi Umanistici Roberto Mancini, del dirigente dell’Istituto di istruzione superiore Filelfo Donato Romano, del presidente dell’Associazione Filelfiani Carlo Conti.

Sul podio, gli Istituti Maurolico di Messina e Filelfo di Tolentino, che si sono aggiudicati le prime tre posizioni: Alessandro Summa, Matilde Fusaro, Emanuele Scaramozzino. A seguire in classifica: Viola Schiavoni, Alice Gigli, Leonardo Cruciani, Camilla Malpiedi, Filippo Cavalieri, Chiara Tiberi.

“Dopo le difficoltà degli ultimi anni – commenta Silvia Fiaschi, direttrice scientifica del progetto – questo ritorno a Tolentino, nella splendida cornice del Teatro che ci ha ospitato e della Basilica di San Nicola, che con generosità ci ha accolto al termine della giornata, è il segno di un nuovo inizio, saldato al valore che ancora dà al nostro tempo l’età dell’Umanesimo, e alla memoria storica, culturale e letteraria di Francesco Filelfo, un ‘bene’ qui da tutelare ad ogni costo, perché ha legato indissolubilmente questa terra alla coscienza intellettuale europea”.

Tre le parole-chiave che hanno dato il titolo all’evento, “Il confronto, il dissidio, la cura”, ispirate ai contenuti dei testi assegnati quest’anno per le prove, tratti da opere di Guarino Veronese, Francesco Filelfo e Tideo Acciarini, sui quali hanno dialogato Silvia Fiaschi e la scrittrice Lucia Tancredi. Di fronte a un pubblico nutrito di studenti liceali e universitari, a coordinare la manifestazione, accompagnata dalle performance musicali di Maria Sole Aliscioni e Tommaso Foresi e conclusasi con la visita agli affreschi di San Nicola con la guida di Francesca Coltrinari, sono state Claudia Canestrini e Laila Boldorini.

 

Eleonora Caliri dona un suo quadro all’Università di Macerata

Oggi l’incontro tra il rettore John McCourt e la neolaureata e pittrice. In cantiere una mostra delle sue opere in Ateneo.

 

Macerata – Meno di un mese fa discuteva la sua tesi dal titolo “Donne, arte e innovazione sociale: l’esperienza ‘libere guerriere’ della Global Thinking Foundation” al dipartimento di Scienze della formazione, dei beni culturali e del turismo dell’Università di Macerata. Subito dopo la proclamazione, la neo dottoressa aveva lasciato il suo messaggio forte e chiaro: “Dipingo per esprimere le mie emozioni e studio per poter lavorare ed emanciparmi”.

Con lo stesso spirito, Eleonora Caliri ha incontrato questa mattina il rettore dell’Ateneo maceratese John McCourt, per donare uno dei suoi quadri più espressivi e per raccontare la sua esperienza da artista. “Tengo a donare quest’opera, che ho intitolato ‘inclusione sociale, che rappresenta una società di persone in cui siamo tutti uguali, senza distinzioni”, ha spiegato durante la consegna della tela. Ad accompagnarla, i genitori e la docente tutor durante il percorso universitario Isabella Crespi.

“Emozioni su tela” è il titolo che Eleonora ha dato alla sua produzione artistica, una raccolta di quadri astratti in cui i colori vivaci sono il mezzo di espressione delle sue emozioni, che lei stessa ha affermato “posso trasferire su tela”. Dalla gioia alla preoccupazione, dal dolore alla rabbia, proprio come uno dei quadri più accattivanti che ha tenuto a raccontare al rettore: “Ho una disabilità causata da un incidente avuto a otto anni, e per me questa è una cicatrice che non si può richiudere. In questo quadro è rappresentata proprio questa cicatrice, circondata dalla mia rabbia”.

L’opera di Eleonora è inserita anche nella “Galleria delle Libere Guerriere”, uno spazio dedicato alle artiste under 35 per esprimere la libertà di vivere e per contrastare il problema della violenza di genere. I suoi quadri sono esposti da Parigi a New York. Ma non solo, Eleonora con la sua arte tiene anche a mettere l’accento sull’inclusione sociale, affinché tutti possano essere compresi. Ha infine aggiunto “Ho moltissimi sogni, ma quello più grande è di poter fare della mia passione per la pittura un lavoro”.

Presto il suo dipinto “Inclusione sociale” verrà affisso in una sede dell’Ateneo e per l’autunno è prevista un’esposizione dei suoi quadri in uno dei palazzi dell’Università.

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