AlmaLaurea, Formazione universitaria e sostenibilità ambientale: compiuti i primi passi, ma i laureati chiedono di più

AlmaLaurea, Formazione universitaria e sostenibilità ambientale: compiuti i primi passi, ma i laureati chiedono di più

Rapporto tematico AlmaLaurea 2023

Il Rapporto tematico, presentato oggi all’Università di Camerino, fotografa il profilo dei laureati che hanno affrontato tematiche

legate alla sostenibilità, e quindi la loro soddisfazione rispetto a tali temi.

Al termine del convegno, Unicam ha ospitato l’Assemblea della CRUI-Conferenza dei Rettori delle Università Italiane

Camerino, 19 ottobre 2023 – E’ stato presentato stamattina all’Università di Camerino il Rapporto tematico 2023 “I laureati e la sostenibilità ambientale” realizzato da AlmaLaurea.

L’evento è stato aperto dai saluti istituzionali del Rettore dell’Università di Camerino Claudio Pettinari, del Presidente CRUI facente funzioni Francesco Bonini e, in collegamento, del Presidente di AlmaLaurea Ivano Dionigi. La Direttrice AlmaLaurea Marina Timoteo ha poi presentato il Rapporto. Sono poi seguiti gli interventi del Presidente ANVUR Antonio Felice Uricchio e della Presidente RUS Patrizia Lombardi. Le conclusioni della presentazione del Rapporto tematico sono state affidate a Marcella Gargano, Direttrice generale delle istituzioni della formazione superiore (MUR).

L’elaborazione dei dati è frutto delle risposte fornite da quasi 222mila laureati, pari al 78,9% del complesso dei laureati del 2022. Il questionario tematico, sviluppato in 12 domande, ha permesso di raccogliere alcune informazioni interessanti sugli argomenti legati alla sostenibilità ambientale: mobilità e trasporti sostenibili; gestione delle risorse, rifiuti e consumi; sostenibilità energetica; cambiamenti climatici e cura degli ecosistemi; edilizia, infrastrutture e industrie sostenibili; urbanistica e paesaggistica per la sostenibilità ambientale; politiche, amministrazione, istituzioni per la sostenibilità ambientale; impatto della sostenibilità ambientale sugli aspetti socio-economici della società; imprenditorialità sostenibile; agricoltura e alimentazione sostenibile; educazione alla sostenibilità ambientale.

Dal Rapporto Almalaurea emerge che a Camerino i laureati affrontano, più frequentemente rispetto alla media nazionale, tematiche legate alla sostenibilità ambientale: 67% rispetto al 61,5% rilevato per il complesso dei laureati.

Al termine del convegno, Unicam ha ospitato l’Assemblea della CRUI-Conferenza dei Rettori delle Università Italiane

«Nell’era della transizione ecologica – ha affermato Marina Timoteo, Direttrice del Consorzio Interuniversitario AlmaLaureaAlmaLaurea ha voluto indagare la presenza del tema della sostenibilità ambientale all’interno dei corsi di studio universitari. Oggi, 19 ottobre, abbiamo presentato i risultati di questa prima indagine, condotta su 222mila laureati del 2022», afferma Marina Timoteo, Direttrice del Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea. «Questi risultati evidenziano che i primi passi per costruire un’educazione alla sostenibilità ambientale all’interno dei corsi di laurea sono stati mossi. Emerge altresì l’urgenza di imprimere un’accelerata al processo e di ampliare il lavoro svolto finora, come segnalano gli stessi laureati che, nell’indagine di AlmaLaurea, manifestano l’esigenza di un approfondimento ulteriore delle tematiche legate alla sostenibilità ambientale nel percorso di studi».

«È con grande piacere e grande onore – ha affermato Claudio Pettinari, Rettore dell’Università di Camerino – che Unicam ospita per il secondo anno consecutivo un convegno AlmaLaurea. Oggi sono stati presentati i risultati del Rapporto AlmaLaurea su “I laureati e la sostenibilità ambientale”, tematica alla quale l’Ateneo presta molta attenzione. Da tempo Unicam, sia con l’adozione del piano sostenibilità per le sue strutture e per le sue attività, sia con azioni di efficientamento energetico, sta riducendo consumi progettando in ottica di basso impatto ambientale, proprio con l’obiettivo di un’adesione convinta e concreta ai goal dell’Agenda Onu 2030. Tematiche come sostenibilità, economia circolare, coesione sociale, riuso e riciclo dei materiali, efficientamento energetico, sviluppo di nuovi e innovativi materiali permeano non solo le attività di ricerca delle nostre ricercatrici e dei nostri ricercatori, ma caratterizzano anche l’offerta formativa che l’Ateneo eroga con corsi di laurea specifici quali, per esempio e solo per citarne alcuni, Scienza dei Materiali – istituito quest’anno –, Ambiente e gestione delle risorse sostenibili, Scienze geologiche e tecnologie per l’ambiente, Scienze Giuridiche per l’Innovazione organizzativa e la Coesione sociale».

«Il MUR utilizzerà con attenzione – ha sottolineato Marcella Gargano, Direttrice generale delle istituzioni della formazione superiore (MUR) – i preziosi dati che emergono dal Rapporto AlmaLaurea 2023 “I laureati e la sostenibilità ambientale”. L’esigenza di un approfondimento ulteriore delle tematiche legate alla sostenibilità ambientale nel percorso di studi può trovare già una immediata risposta nell’impulso dato dal Piano Lauree Scientifiche che ha l’obiettivo di avvicinare le studentesse e gli studenti alle discipline scientifiche promuovendo azioni di orientamento nelle scuole, attività di tutorato e incentivando esperienze laboratoriali e pratiche».

La premessa

Dall’approfondimento tematico risulta in primis che oltre il 60% dei laureati ha affrontato nel corso di laurea almeno una delle tematiche legate alla sostenibilità ambientale indagate dal questionario. Le risposte, inoltre, hanno permesso di evidenziare forti differenze in funzione del percorso disciplinare intrapreso: dichiarano di averle affrontate più spesso i laureati STEM (67,4%) e quelli dell’area economica, giuridica e sociale (67,0%); più distanti i laureati dell’area artistica, letteraria ed educazione (56,8%) e quelli dell’area sanitaria e agro-veterinaria (48,9%).

Un’altra differenza degna di nota riguarda il genere: a tale proposito, infatti, emerge come gli uomini affrontino più frequentemente delle donne tali tematiche (65,4% contro il 58,9% delle donne). L’unica eccezione è rappresentata dall’area STEM, percorso tipicamente maschile ma in cui le donne tendono, più frequentemente rispetto agli uomini, a intraprendere l’approfondimento delle tematiche legate alla sostenibilità ambientale (il differenziale è di 2,3 punti percentuali).

Il Report evidenzia che tra coloro che hanno affrontato almeno una tematica legata alla sostenibilità ambientale, quasi il 60% l’ha fatto nell’ambito degli insegnamenti obbligatori, con quote superiori tra i laureati dell’area STEM. Inoltre, il 40% dei laureati ha scelto di approfondire tali tematiche negli insegnamenti opzionali, il 15,4% durante la tesi, il 10,2% durante il tirocinio curriculare e il 3,5% durante l’esperienza di studio all’estero. Infine, il 25,9% dichiara di averle trattate al di fuori del corso di studi.

Il profilo dei laureati che hanno affrontato le tematiche della sostenibilità ambientale

La motivazione più importante per l’interesse verso i temi legati alla sostenibilità ambientale è il desiderio di migliorare il benessere della società e delle future generazioni; in particolare, sono le donne a evidenziare maggiormente tale desiderio. Per gli uomini, invece, sono più rilevanti le motivazioni legate all’interesse per le materie di studio e alle possibilità lavorative offerte nel campo della sostenibilità ambientale.

In generale, l’interesse verso le tematiche legate alla sostenibilità contribuisce a fotografare anche il profilo dei laureati: il Rapporto, infatti, fa emergere come l’aver affrontato tali tematiche si associ a una più marcata proiezione verso il mercato del lavoro e verso l’estero.

Un altro fattore comune tra i laureati che dichiarano di aver trattato almeno una tematica legata alla sostenibilità ambientale è l’aver avuto più esperienze di lavoro nel corso degli studi; inoltre, hanno preparato più frequentemente parte della tesi all’estero e, in generale, hanno idee chiare sul tipo di lavoro che intendono cercare dopo il conseguimento del titolo, evidenziando una maggiore disponibilità a spostarsi per ragioni di lavoro.

È interessante notare anche come tale tipologia di laureato dia più importanza, nella ricerca del lavoro, alle opportunità di contatti con l’estero, alla possibilità di carriera, al coinvolgimento e partecipazione all’attività lavorativa e ai processi decisionali, mentre la coerenza con gli studi è meno ricercata.

A proposito, poi, del profilo di chi nel proprio percorso di studi ha affrontato tali tematiche in ambiti diversi da quelli obbligatori, si nota che sono più rappresentati i laureati di secondo livello e che sono più presenti coloro che provengono dall’area economica, giuridica e sociale, mentre nelle altre aree (STEM; artistica, letteraria ed educazione; sanitaria e agro-veterinaria) vi è tendenzialmente una minore partecipazione.

Tra i laureati STEM, emerge come le donne abbiano approfondito più degli uomini tematiche legate ai cambiamenti climatici e cura degli ecosistemi. Anche se si tratta di argomenti meno diffusi all’interno dell’area STEM, le donne hanno trattato più degli uomini tematiche come l’educazione alla sostenibilità ambientale, l’agricoltura e l’alimentazione sostenibile.

Inoltre, chi ha scelto di approfondire volontariamente tali tematiche è più propenso a cercare lavoro all’estero e ha avuto maggiori esperienze lavorative durante gli studi, seppur non sempre coerenti con il proprio percorso universitario.

La soddisfazione per le tematiche legate alla sostenibilità ambientale

A proposito del grado di soddisfazione per le tematiche affrontate, sia in percorsi obbligatori sia per scelta opzionale, i laureati ritengono insufficiente il livello di approfondimento delle tematiche legate alla sostenibilità ambientale; in particolare sono le donne a mostrare maggiore insoddisfazione. In generale, poi, accade che chi non è stato soddisfatto del livello di approfondimento delle tematiche sceglierebbe più frequentemente, se potesse tornare indietro, un percorso universitario differente.

Inoltre, è rilevante osservare che, tra i laureati, più della metà ritiene che la conoscenza delle tematiche legate alla sostenibilità ambientale avrà un impatto positivo sulla soddisfazione per l’attività lavorativa svolta.

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