VINITALY, NELLE MARCHE LA CONVENTION NAZIONALE DELLE DONNE DEL VINO

VINITALY, NELLE MARCHE LA CONVENTION NAZIONALE DELLE DONNE DEL VINO

APPUNTAMENTO DAL 20 AL 24 GIUGNO ALLA SCOPERTA DELLE BELLEZZE DELLA REGIONE

(Verona, 16 aprile 2024). «Ringrazio tutte le Donne del vino d’Italia per aver scelto le Marche, terra del benessere, che offrono la possibilità di una vita un po’ più sostenibile, di aver scelto la nostra regione per la convention nazionale dal 20 al 24 giugno prossimi». Lo ha detto l’assessore all’Agricoltura della Regione Marche, Andrea Maria Antonini, intervenendo questo pomeriggio alla presentazione nella Sala Raffaello dello spazio delle Marche a Vinitaly, alla presentazione del meeting annuale dell’Associazione delle Donne del Vino.

 

«Le Marche sono un po’ fuori dalle rotte classiche del turismo, ma è una regione che deve essere riscoperta per il grande patrimonio artistico, architettonico, culturale ma anche naturale e paesaggistico – ha proseguito l’assessore Antonini – e la legge sull’enoturismo che abbiamo promulgato è l’occasione per far conoscere il territorio attraverso il vino».

Il programma della Convention nazionale, svelato da Daniela Sorana, delegata marchigiana delle Donne del Vino, toccherà diversi punti del territorio marchigiano.

«Non è stato difficile essere coinvolte dall’entusiasmo di Daniela Sorana, delegata delle Donne del Vino per le Marche e delle vice-delegate Nazzarena Ceci Togni e Stefania Palazzeschi – ha affermato Francesca Severini della Direzione Sviluppo rurale di Regione Marche -. Il programma è di alto profilo e tocca i temi che stiamo affrontando anche durante questa 56ª edizione di Vinitaly, come l’integrazione dei produttori, l’accoglienza in cantina, così come aspetti più tecnici che riguardano i cambiamenti climatici e che richiedono un monitoraggio attento e un’attività di ricerca e di sostegno anche da parte dell’amministrazione pubblica».

Per la vicepresidente vicaria dell’associazione nazionale «Le donne del vino», Francesca Poggio, «saranno quattro giorni di confronti, di rete, di progetti per il futuro, all’insegna delle donne imprenditrici e del vino».

La Convention nazionale dell’Associazione delle Donne del Vino (dal nome evocativo “Le Marche le scoprirai all’Infinito”) sarà itinerante e toccherà, fra le diverse bellezze turistiche e cantine, Ascoli Piceno, Recanati, Jesi, Senigallia, Pesaro, le Grotte di Frasassi, Fabriano, il Santuario di Loreto, la Riviera del Conero.

VINITALY, IMT PARLA DEL FUTURO DELLE DENOMINAZIONI

DOMANI IL CONVEGNO CON FOCUS SU SOTTOZONE O UGA

(Verona, 16 aprile 2024). L’Istituto marchigiano di tutela vini (Imt) dal 56° Vinitaly di Verona apre un dibattito sul “Futuro delle denominazioni: sottozone o Uga?”. L’appuntamento è per domani mattina (mercoledì 17 aprile, ore 10) nella Sala Raffaello all’interno dell’area espositiva della Regione Marche (Pad. 7 Stand C6-C7-C8-C9), con la partecipazione di Michele Bernetti, presidente di IMT; Giancarlo Gariglio, curatore della Guida Slow Wine; del professor Attilio Scienza, ordinario di viticoltura all’Università di Milano.

“Il vino marchigiano prosegue il proprio percorso per innalzare la qualità e caratterizzare le produzioni – afferma il presidente dell’Istituto marchigiano di tutela vini, Michele Bernetti -. In questi giorni a Vinitaly ho avuto modo di ricordare che siamo vicini alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale delle modifiche apportate al disciplinare del Castelli di Jesi Verdicchio Riserva Docg, che andrà ad accorpare anche la tipologia Superiore, in modo da avere un’unica produzione che riunirà le migliori produzioni, con una governance unica della stessa denominazione”. Sul fronte delle modifiche ai disciplinari, è in corso l’introduzione della “Riserva” anche per la Doc Colli Maceratesi tipologia Ribona; inoltre sia per il Castelli di Jesi Docg sia per il Verdicchio di Matelica (Doc e Docg) sarà previsto l’utilizzo facoltativo del vitigno in etichetta, una scelta che va nella direzione di valorizzare l’identità del territorio. Percorso simile è previsto anche per la Docg Conero, che sotto il nome geografico abbraccerà oltre alla tipologia “Riserva Rosso” anche le tipologie, Docg Rosato e Docg Rosato metodo classico. “Domani vogliamo sottoporre all’attenzione dei produttori di vino marchigiani, ma anche alle istituzioni e agli stakeholder strumenti per la valorizzazione delle denominazioni, senza preconcetti, ma con la volontà di individuare la migliore strada per garantire visibilità e specificità alle nostre produzioni di qualità, valorizzando il territorio”, anticipa Bernetti.

“A livello internazionale abbiamo l’esempio di alcuni Paesi, non solo la Francia, ma anche l’Austria, la Germania, gli Stati Uniti con le Ava (American Viticultural Area), che hanno scelto la possibilità di indicare in modo più preciso la vocazione delle diverse aree produttive che presentano caratteristiche particolari e specifiche, in quanto negli stessi territori ci sono mesoclimi, versanti, altitudini differenti, che danno origine a vini completamente diversi – specifica il professor Scienza, fra i massimi esperti mondiali di Viticoltura -. Alcuni vini hanno già optato per tali specificazioni, come il Barolo, il Barbaresco, il Nobile di Montepulciano, il Soave, il Chianti Classico, ma attenzione, l’indicazione della vocazione è possibile solamente nei territori che hanno una riconoscibilità internazionale e sono territori di una certa importanza. Il caso dei Castelli di Jesi è interessante, per cui domani cominceremo ad affrontare il tema, senza forzature, valutando se ci sono i margini per lavorare insieme su un cantiere al quale tutti devono partecipare”.

Qualora si trovasse un’intesa nel prossimo futuro, si dovrà poi inoltrare la domanda al Comitato dei vini Doc.

“All’estero vi sono mercati molto maturi, come ad esempio il Giappone – precisa Giancarlo Gariglio, curatore della Guida di Slow Wine – che si interessano di Mga (Menzioni geografiche aggiuntive, ndr) o di Uga e ritengo sia un’opportunità per una specializzazione verso l’alto”.

Con oltre 500 aziende associate per 16 denominazioni di origine – di cui 4 Docg – Imt è una realtà unica in Italia nel suo genere. Oggi il consorzio, che nel 2024 festeggia i 25 anni dalla sua nascita, rappresenta l’89% dell’imbottigliato della zona di riferimento e la maggioranza delle esportazioni di vino marchigiane. Infine, con oltre 7.500 ettari tra le province di Ancona, Macerata e Pesaro-Urbino incide per il 45% sull’intera superficie vitata regionale.

Le 16 denominazioni di origine tutelate da Imt. 4 Docg: Castelli di Jesi Verdicchio Riserva, Conero Riserva, Verdicchio di Matelica Riserva, Vernaccia di Serrapetrona. 12 Doc: Bianchello del Metauro, Colli Maceratesi, Colli Pesaresi, Esino, I Terreni di San Severino, Lacrima di Morro d’Alba, Pergola, Rosso Conero, San Ginesio, Serrapetrona, Verdicchio dei Castelli di Jesi, Verdicchio di Matelica.

Le Marche al 56° Vinitaly, Padiglione 7 (Pad. 7 Stand C6-C7-C8-C9); Vinitaly & The City, Cortile Mercato Vecchio

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