* Casa Museo Osvaldo Licini. Aperta nel 2013, in essa sono conservati oggetti, abiti, arredi appartenuti all’artista e sua moglie. Il restauro ha conservato l’atmosfera di “laboratorio d’arte sperimentale”, come definiva Licini stesso in una lettera a Marchiori la sua casa, lasciando intatto il vissuto artistico del luogo. L’edificio padronale settecentesco è strutturato su tre livelli: al primo la cantina, utilizzata da Licini per le riunioni politiche; al secondo livello vi è la zona giorno con un’ampia sala dove l’artista custodiva le sue opere. Accedendo al piano superiore sul soffitto si scorge la pittura murale realizzata da Licini agli inizi degli anni Quaranta, sui toni freddi dell’azzurro e del grigio. Al terzo piano si trova la zona notte e lo studio con i cavalletti, i colori, la scrivania ancora macchiata di colori. Da qui si aprono molte finestre sul paesaggio collinare, continua fonte d’ispirazione per l’artista.
* Lorenzo Licini precisa
Spett.le Redazione de Il Mascalzone,
ho letto un vostro articolo dal titolo Progetto Tam “Mosaici Musicali”: appuntamenti del 10 e 17 marzo.
Con riferimento, in particolare, alla Casa Museo Osvaldo Licini, mio nonno, desidero precisare che nella stessa sono anche conservati i due dipinti dell’artista – Ritratto della madre e Paesaggio – rispettivamente donati da Silvia Poli Licini e da me al Comune di Monte Vidon Corrado il 30 maggio 2015.
Tali donazioni sono state fatte non soltanto per onorare la ricorrenza del ventesimo anniversario della scomparsa di mio padre Paolo (l’unico figlio di Osvaldo), ma anche con l’intento di valorizzare la Casa Museo Osvaldo Licini; le due opere, infatti, sono state donate per l’esposizione al pubblico presso la Casa Museo.
Purtroppo, nonostante il tempo trascorso da quelle donazioni, ancora oggi – sul sito internet del Centro Studi Osvaldo Licini (centrostudiosvaldolicini.it) nella sezione dedicata alla visita alla Casa Museo – si legge che alle pareti del soggiorno “…sono esposte le copie di due opere visibili alle spalle dei coniugi Licini in una foto d’epoca“, mentre non viene fatto alcun riferimento alla presenza dei dipinti originali donati da mia madre Silvia Poli Licini e da me.
Ringraziando per l’attenzione vi invio i miei saluti migliori.
Lorenzo Licini
Alfredo Laviano è un artista completo e multiforme. Attratto dalla musica sin da bambino, dopo un approccio con gli strumenti tradizionali, trova la sua dimensione con gli strumenti a percussione conseguendone il diploma presso il Conservatorio di Fermo. Nella sua decennale carriera, ha fatto parte di numerose formazioni, spaziando dalla musica contemporanea al jazz, dalla musica etnica alla world music, dal teatro alla sonorizzazione di film. Ha effettuato tour in Italia e all’estero, registrato numerosi dischi e svolto attività didattica. La passione per la musica, la pittura e la gastronomia, lo hanno portato a tracciare nuovi e originali percorsi artistici fino a vestire i panni di “musicuoco” nel progetto Le pentole narranti in cui coniuga suoni e sapori.
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