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STORIE DI ORDINARIA DEPRAVAZIONE all’Hangar CultLab di Ancona

di | in: Cultura e Spettacoli

ven-sab 30-31 ottobre e dom 1 novembre 2009 alle ore 21.30 – Hangar CultLab
Compagnia Marivò
presenta
STORIE DI ORDINARIA DEPRAVAZIONE
di John Almayer
regia Rosetta Martellini
con Laura Bastianelli, Simone Levantesi, Susanna Mobili, Michele Salvatori

Due uomini, due donne.
Due amici, due amiche.
Solidarietà maschile, solidarietà femminile.
Un lui esuberante che parla solo di sesso, vantandosi di prestazioni al limite dell’umano, che fanno sospettare di fervida immaginazione e confermano un radicato machismo.
Un altro lui timido che si sforza di mettere in pratica i consigli dell’amico e ci riesce più del maestro.
Una lei cervellotica che agli uomini preferisce le donne.
Un’altra lei inquieta che tenta con gli uomini, ma rimane con i suoi malesseri.
Incontri, scontri tra i sessi sul sesso, di cui si parla e molto, in modo esplicito, provocatorio, esilarante e liberatorio.

gio-ven-sab 1-2-3 Ottobre 2009 alle ore 21.30 – Hangar CultLab
Compagnia Vicolo Corto
presenta
CUORE DI PESCE
esperimento in solitaria per una vita a due
di e con Laura Graziosi

C’è un tempo per cercare le parole e uno per dirle.
C’è un tempo per aspettare e uno per agire.
C’è un tempo per accorgersi che ti scade la scatola di conserva del cuore
e che il compagno di una storia lo puoi cambiare,
come un taglio di capelli.
Tutto questo forse per i pesci non è mai stato un problema,
essi vivono sospesi, in un vuoto riempito d’acqua e di silenzi irreali,
un’apparente anestesia dal dolore.

Gli accadimenti della vita e le proprie scelte a volte rivelano il desiderio di non sentirsi soli, da qui la volontà in un monologo di avere un partner in scena, che sia come lo si immagina ad occhi chiusi, plasmato a proprio gusto. Al centro sta lui, il Principe, l’uomo di pongo che ascolta, osserva, non parla forse, ma a suo modo comunica; il Principe è il compagno di un viaggio, che diventa visione e relazione, ed è immerso in una colonna sonora come nelle migliori storie d’amore o d’avventura.
Non c’è sentimentalismo ma doverosa vitalità, ogni cosa potrebbe presto finire.
Come diceva mia nonna: “Cerc’ a god’ finché poi!”.

 

 




30 Ottobre 2009 alle 2:07 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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