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Informazione, NO al guinzaglio

di | in: Primo Piano

Oggi la FNSI (Federazione Nazionale Stampa Italiana) è riuscita nel suo intento: organizzare una manifestazione, non uno spettacolo o una festa come ha giustamente ricordato Andrea Vianello, per ribadire il diritto a un´informazione libera. Non a caso lo slogan che campeggiava sul palco era proprio: “Informazione, No al guinzaglio”. Sono accorse 300.000 persone, di cui la maggior parte semplici cittadini. Nella cornice suggestiva di Piazza del Popolo si sono susseguiti interventi importanti e performance musicali. Tuttavia il clima era piuttosto sobrio a causa della tragedia messinese.

Il primo a salire sul palco, è stato Franco Siddi, segretario generale della Federazione. Ha subito citato Berlusconi, invitandolo a bloccare il disegno di legge sulle intercettazioni e a ritirare le azioni legali contro i giornalisti, di lasciare impregiudicata la libertà di informazione, poiché solo con essa va di pari passo la giustizia. Un discorso molto diretto e mirato, che con pochi minuti ha toccato tutti i punti cruciali della questione. Il secondo intervento, di un personaggio poco abituato alle grandi folle è stato del presidente della Corte Costituzionale, Valerio Onida.

“L´informazione è il quarto potere, è il cane da guardia della democrazia. La democrazia si fonda sul consenso: un consenso che deve essere informato”. In queste frasi il riassunto del suo messaggio molto incisivo . A seguire, Roberto Saviano, divenuto il simbolo della lotta alla Camorra, ha prima ricordato quella che oggi manca a molti giornalisti: “la possibilità di lavorare senza subire ritorsioni, e senza il rischio di veder usato il proprio privato per essere zittiti”. Ha di nuovo poi citato quanto accaduto a Messina, frutto non della natura ma del cemento e di chi senza criterio lo ha costruito.

A susseguirsi sul palco poi una rappresentante dei precari della scuola, la Vaccaro, la quale ha sottolineato come questa manifestazione si sia intrecciata con un´altra altrettanto rilevante, quella dei lavoratori della scuola. Ha poi spirato sull´evento una ventata d´internazionalità grazie alla presenza di un rappresentante di Reporter sans Frontières, il quale ha annunciato che un grande dibattito sulla libertà di stampa in Italia si terrà al Parlamento Europeo la prossima settimana.

Altro grande ramo dell´informazione coinvolta nelle questioni recenti è stata la satira. A rappresentarla in questa giornata è stato chiamato Neri Marcorè. Il suo discorso ha prima accennato alla situazione attuale in Italia, una sorta di regime di libertà vigilata e ha chiosato citando un passo di Toqueville molto suggestivo.

Non potendo essere presente, ha fatto pervenire comunque una suo lettera anche il direttore di Famiglia Cristiana, don Antonio Sciortino. Con poche parole, ha forse, meglio di tutti, espresso il pensiero condiviso  non solo dalle 300.000 persone oggi presenti in piazza del Popolo:  “La stampa non è lo zerbino del potere”. Purtroppo in tale clima, questa che dovrebbe essere una regola è divenuta l´eccezione. La manifestazione di oggi è servita proprio a ribadire che non tutta l´Italia galleggia nell´indifferenza, e di “farabutti” ce ne sono tanti. E continueranno a esserci finché l´articolo 21 della Costituzione continuerà a garantire un innegabile diritto: la libertà di manifestazione del proprio pensiero.




3 Ottobre 2009 alle 22:12 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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