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La UGL non firma a Roma l’accordo capestro che delocalizza di fatto la Manuli in Cina

di | in: Cronaca e Attualità

2009-10-30 – La proposta avanzata dalla Manuli al MISE ieri 29/10/2009 non è un serio piano industriale strategico del sito produttivo di Ascoli Piceno; nella sostanza rappresenta la fuoriuscita furbesca della Manuli dalla sue responsabilità sul territorio, traendo anche il massimo vantaggio con il riutilizzo della Centrale Termica di cogenerazione; la Manuli ha portato a termine la sua strategia di delocalizzare di fatto  la produzione in Cina, creando disoccupazione nel territorio Piceno.

Nella notte di giovedì 29/10/2009 al MISE la Delegazione della UGL Chimici aveva fortemente contestato la proposta ultimativa della Manuli e messo in campo una proposta forte di mantenimento del Sito strategico di Ascoli Piceno,  chiedendo uno slittamento dei tempi di chiusura della procedura per avere sul tavolo negoziale anche i soggetti istituzionali assenti in quel momento alla trattativa. Il Dott. Castano, Funzionario del MISE, aveva manifestato la disponibilità del Ministero ad un ulteriore prolungamento dei tempi della trattativa.

CGIL, CISL e UIL si assumono tutta intera la responsabilità di non aver difeso al meglio gli interessi dei lavoratori e del territorio Piceno.

La UGL Chimici questa mattina al Ministero del Lavoro ha firmato un verbale di mancato accordo.

La ipotesi di accordo dovrà essere portata all’approvazione dei lavoratori Manuli di Ascoli Piceno.



SEGRETERIA PROVINCIALE

UGL Chimici




1 Novembre 2009 alle 2:58 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |
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