Il caffè di Sindona
di Redazione | in: Cronaca e Attualità, Oblò: Spunti, Appunti e Contrappunti
Carissima Professoressa,
Sabato sera ho partecipato presso il Comune di Santomartire alla presentazione di un libro scritto da Gianni Simone e Giuliano Turone: “Il caffè di Sindona” s’intitola.
Mi è piaciuta la semplicità con cui è stato impostato l’evento, l’essenzialità e la capacità di sintesi del Conduttore e, particolarmente, l’intervento di uno degli Autori, il Professor Simoni, Magistrato in pensione. Mi ha interessato anche il dibattito che è scaturito dopo l’intervento citato e la partecipazione attiva degli astanti.
Professor Simoni ha elencato, con pacatezza e precisione disarmanti, alcune pregnanze comportamentali che caratterizzano ‘ l’Italiano ‘ (a cui, ad esempio, mancherebbe totalmente l’interiorizzazione morale del valore della Verità sostituito dalle ipotetiche valenze della furbizia), alcune strutturazioni ormai canoniche dell’agire del ‘ Politico Italiano ‘ (che, ad esempio, mentirebbe anche continuativamente sapendo di mentire senza timore alcuno di conseguenze personali), alcune irrimediabili assurdità che permeano la ‘ Giustizia Italiana ‘ (impostata, sempre ad esempio, su tre gradi di giudizio, con l’ultimo a volte non definitivo).
Il parallelo col pensiero etico-storico bagaglio culturale di cittadini di altre Nazioni, con l’agire tradizionale dei Politici stranieri, con quegli ordinamenti giuridici esteri che si rifanno alla matrice anglosassone, ha messo subito a nudo le imbarazzanti nostre diversità.
Mi sono trovato d’accordo su tutto – tutto – ciò che Gianni Simoni ha evidenziato.
Avessi potuto presenziare anche Tu, carissima Professoressa, sicuramente avresti collocato l’accorata denuncia che scaturisce dalle Tue righe titolate sarcasticamente “Voto allo scoglio” in una delle esemplificazioni generali evidenziate dal Magistrato in pensione anche se lo stesso, per la verità, non ha avuto modo di affrontare approfondimenti sulla nostra Stampa e sull’eticità d’agire del ‘ Giornalista Italiano ‘ (se lo avesse fatto, posso immaginare che non avrebbe tralasciato di puntualizzare un suo parere preciso, ad esempio, sul livello etico-professionale di Feltri e Belpietro ovvero di Montanelli e Biagi. Fra vivi e morti, diresti Tu: ebbene, purtroppo sì!).
Sta di fatto, SDG, che, sentendo parlare Professor Simoni, devo confessare di essermi vergognato: di essere italiano (volutamente scrivo con la minuscola l’aggettivazione) e devo ulteriormente confessare chè è uno stato psichico in cui ultimamente (oh, solo da una quindicina d’anni, intendiamoci!) precipito continuativamente, proprio ogni qualvolta nella mia situazione di italiano risulto oggetto del tentativo di vendita di tappeti falsi da parte di un suonatore di piffero alla cui musica sembra impossibile sottrarsi tanto grande è l’egemonia che detiene sull’intera orchestra.
Dallo stato di prostrazione a cui mi conduce la vergogna dovrò comunque reagire. Così, potrò arrivare a chiedere a me stesso:
Sei convinto che le cause di base della tua prostrazione sembrano di una tipologia tanto difficilmente reversibile in Italia che potresti rischiare di finire i tuoi giorni, di morire, ancora soggiacendo a vergogna? (sì, mi risponderei quasi sicuramente)
Analizzando il fatto criticamente, la forte vergogna che provi è,quindi, per sentirti italiano? (sì, mi risponderei quasi sicuramente).
Saresti in grado di risolvere la tua problematica personale come agissi aziendalmente, con un’azione “asettica” manageriale, marketing-oriented? (sì, mi risponderei quasi sicuramente)
Cosa faresti, dunque, se dovessi rispondere definitivamente sì a tutte le domande precedenti?
“Farei in modo di non essere più italiano, nel più breve lasso di tempo possibile!” (sì, così risponderei: sicuramente).
SDG, ho acquistato il libro ” Il caffè di Sindona “, ripromettendomi non solo di leggerlo ma anche di annusarlo adesso che l’odore del cianuro s’è dissolto: profumerà certamente.
FDA
