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La Morte, gli Amici, mia Suocera e Veronesi

di | in: Cactus, Noi che... Quelli che..., Oblò: Spunti, Appunti e Contrappunti, Primo Piano

di Franco De Anna


15  DIC 09 – Non v’è dubbio – ed è l’unico a non esserci – che si debba morire. Click, interruttore su off.

Dispiace, perché resterebbero, potendo,  un sacco di cose da fare per non lasciare incompiuto il quadro prima di deporre i pennelli: ma il problema è proprio  nel gerundio “potendo” che, per significare esattamente l’inverso, identifica quel “momento” in cui, da un lato, ci sarà inibita la potenzialità attiva (negativa, l’inibizione) mentre, dall’altro, verremo avvertiti che non siamo più in grado di produrne (positivo,l’avvertimento).

Qui, per togliere ogni possibilità a chicchesia di dire a chicchessia “Oh, lo sai? E’ completamente rincoglionito, non capisce più un cazzo!”, se la Fortuna ( il Fato omerico) ci concedesse un’area grigia temporale – anche minimale, pochi attimi nella peggiore delle ipotesi –  potremmo sfruttare l’isteresi fisico mentale per girare da soli l’interruttore su off.

Click. ——————————————————————————————————————-(piatto).


Mi è di enorme conforto questo pensiero tanto che  ne parlerò ad alcuni fra gli amici fidati (tutti stranieri) perchè potrebbe esserlo anche per loro. Nel prossimo incontro conviviale, solleverò l’argomento e senz’altro potrò produrre degli esempi per far condividere il concetto che voglio trasferire.

Tu, Silvester, dirò, se mentre suoni il flauto sopravvenisse il “momento” potresti volutamente farti cadere in avanti senza toglierti lo strumento dalle labbra.

Tu, dolcissima Josepha, se ti cogliesse mentre entri in chiesa, avresti due alternative: immergere la testa nella vasca dell’acqua santa se di opportune dimensioni  o abbracciare il prete più vicino: usano tutti dei deodoranti vaticani che tolgono il respiro.

Tu, George, se il “momento” sopravvenisse mentre stessi inviando, del tutto casualmente, un fax,  dovresti rivolgere subito il pensiero alla flotta di chiatte sparasabbia nera , oggi ormeggiate al largo, che potrebbero venir attivate a breve per sommergere totalmente le amatissime Santomartire e Perla.

E tu, Sarah, dal nobil tratto letterario, se lo sentissi arrivare, il “momento”, mentre corri, basterebbe accellerassi un attimo il moto: constateresti l’immediato annebbiamento della vista, il resto verrebbe da sé.

Voidue , Stelvius e Christofora, doveste riscontrarlo mentre girate per Gerusalemme, entrate subito in una moschea senza togliervi le scarpe e facendovi il segno della croce: oltre che il vantaggio di cui dicevo, potreste anche essere canonizzati come martiri cristiani.

Ora, stavo pensando anche a cosa fare io stesso nell’immantinenza citata: un sistema efficace potrebbe essere porre le mani al collo del coniuge che immediatamente ricambierebbe. Penso si porrebbe fine contestualmente al problema reciproco,  anche  se in assenza  del  “momento” contingente del coniuge.


Mia suocera, una donna che non finirò mai di ringraziare per avermi donato la figlia, ha ottantaquattro anni e, nonostante gli acciacchi dell’età, come si suol dire, ancora si difende.

La vado a trovare spesso a casa, ormai si muove poco. Abbiamo pranzato assieme l’altro giorno, in cucina, guardando la televisione che lei tiene costantemente accesa.

La cucina è raccolta, la tenda che orna la finestra porta uno scritto beneaugurante in vernacolo perlaceo  “L’appetite vè magnenne”.

La badante di mia suocera sa cucinare delle lasagne alla bolognese eccezionali  pur non essendo  emiliana ma rumena(*) e quel piatto aveva preparato.


Avevamo iniziato ad apprezzarlo quando in televisione è comparso il professor Veronesi, serio- sorridente, seduto in un bel salotto, l’aria distesa, a suo perfetto agio nel guardare la telecamera ; e ci ha detto:

“ L’uomo, la donna  muoiono. Muore l’uomo, muore la donna. Si muore. Il genere umano è stato costruito per seguire un ciclo che va dalla nascita, alla giovinezza, alla maturità, al declino e , infine, alla morte…” (mia suocera ha sospeso di immettere nella bocca  la lasagna alla bolognese di cui stavamo cibandoci).

 “… Ora, cari ascoltatori “ ha proseguito Veronesi “ la morte è ineluttabile ed è inutile ignorarla. Dobbiamo pensarla, invece, assuefarci alla sua presenza, non temerla! Non dobbiamo respingerla ma accettarla, anzi attenderla con piacere…” (“ Eh scì, pure con piacere!” gli si è sovrapposta mia suocera che da qualche tempo ha totalmente tralasciato di esprimersi affettatamente in italiano abbandonandosi al volgare della natia Perla) “…sotto un certo profilo amarla, la morte, rispettarla… “ (“ ma che cazze dice custò!” ha esclamato l’anziana alzando verso la televisione la mano armata di forchetta con infilzato il boccone di lasagna non gustato) ”…essere contenti che arrivi per poter far posto alle nuove giovani vite che perpetueranno la nostra spe…”. Click.

Mia suocera ha spento la televisione, contemporaneamente gridando “ ’n cule a isce!”.

E non ha più terminato di mangiare la lasagna.


FDA


(*) in regola




3 Gennaio 2010 alle 14:42 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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