Paolo Perazzoli: “La persona al centro delle politiche sociali Regionali grazie alla collaborazione con i circoli culturali e ricreativi”
di Redazione | in: Primo PianoSan Benedetto del Tronto – “La persona può e deve essere al centro delle politiche sociali Regionali per migliorare lo stile di vita e rispondere ai bisogni dei più deboli, coloro che sono considerati le fragilità della società. Ciò è possibile anche grazie alla collaborazione con circoli i culturali e ricreativi del territorio e al loro costante ruolo di socializzazione e integrazione tra i cittadini”.
Questo in sintesi l’impegno assunto da Paolo Perazzoli nel corso dei due incontri tenuti ieri sabato 19 febbraio, al Circolo “Mare Bunazz’” e al Centro Socio-culturale “Ischia I” di Grottammare.
Due iniziative nelle quali la partecipazione e il bisogno di esprimere le proprie richieste e le proprie istanze non sono mancate da parte dei cittadini intervenuti.
Al circolo “Mare Bunazz” si è discusso anche dei possibili interventi infrastrutturali per migliorare la vicina l’area portuale. “L’ampliamento del porto di San Benedetto – ha affermato Perazzoli – è uno degli obiettivi che intendo perseguire se avrò la forza di arrivare in Consiglio Regionale. E’ possibile concretizzare l’ammodernamento del porto di S. Benedetto con la realizzazione del terzo braccio e la creazione di un’area fieristica al fine di rendere l’area portuale il cuore turistico della città”.
Mentre al centro ricreativo di Grottammare, “un modello di integrazione sociale tra grottammaresi e sambenedettesi in quanto conta oltre 180 associati residenti a San Benedetto, una struttura che fa da cerniera tra le due città limitrofe” come ha tenuto a precisare il responsabile Aldo Spinozzi, Perazzoli ha incentrato l’attenzione sulle sue proposte in tema di politiche sociali e della salute.
“Solo potenziando l’insieme dei servizi ospedalieri di Ascoli e San Benedetto, dando una precisa connotazione funzionale a ciascun presidio, eliminando inutili doppioni, istituendo nuovi servizi che garantiscano eccellenti prestazioni si potrà migliorare la qualità di vita della popolazione. Mettendo al centro del sistema sanitario, la persona che è in difficoltà, l’individuo con fragilità, si può ripensare il territorio come fonte di benessere sociale e diffuso per tutti”.